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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Il 2024 promette di essere un anno d’oro per i sindaci. Mentre il governo Meloni pensa di eliminare l’abuso d’ufficio e svuotare i poteri della Corte dei Conti, gennaio porta con sé la sua prima ottima notizia per chi indossa la fascia tricolore: da questo mese, in tutta Italia, le indennità dei sindaci aumentano con percentuali in doppia cifra a seconda del numero di abitanti, con rialzi di oltre 2 mila euro lordi (quasi il 15 per cento) nelle città metri- politane. Importi a cui si “agganciano”, in proporzione, le indennità degli assessori e dei Consiglieri comunali.

Lo scatto è figlio della manovra 2022 approvata dal governo Draghi, nella quale si stabilì un graduale adeguamento degli stipendi degli amministratori locali secondo il principio per cui i sindaci delle città più grandi (da Roberto Gualtieri a Roma fino a Beppe Sala a Milano, passando per Marco Bucci a Genova) dovessero guadagnare quanto il presidente della rispettiva Regione, ovvero un lordo di 13.800 euro al mese. Per i sindaci metropolitani fu allora deciso che l’indennità dovesse alzarsi dai 7.018 euro del 2021 ai 10.070 del 2022 e poi agli 11.629 del 2023. Con l’anno nuovo ecco l’ultimo balzello da quasi 2.200 euro, visto che nel frattempo a nessuno è venuto in mente di congelare gli aumenti previsti da Draghi.

UNA VOLTA equiparato il sindaco metropolitano al presidente di Regione, gli altri aumenti sono a cascata. Qualche esempio. Chi guida un capoluogo di Provincia con oltre 100 mila abitanti o un capoluogo di Regione, nel 2024 guadagnerà 11.040 euro lordi al mese, con i primi che fino al 2023 ricevevano assegni da 9.173 euro e i secondi che si fermavano a poco più di 9.700. Nelle città tra i 50 mila e i 100 abitanti, i sindaci passano dagli 8.011 euro lordi al mese del 2023 ai 9.660 di quest’anno, con un balzo di 1.600 euro. Ma ci sono novità pure per i vicesindaci, la cui massima indennità (ancora nelle città metropolitane) arriverà adesso a 10.350 euro, praticamente il doppio rispetto a tre anni fa e con un aumento di 1.500 euro rispetto al dicembre scorso. Ce n’è anche per gli assessori, con il massimo fissato in 8.970 euro al mese, ben più dei 7.500 previsti fino a un mese fa. Come detto, si può brindare in tutta Italia perché l’adeguamento non è solo per le città più popolose: l’assessore di un Comune con un numero di abitanti tra 30.000 e 50.000 (ed è il caso di tante delle città dell'Agro) potrà arrivare a 2.173 euro lordi al mese (erano 1.400 tre anni fa, 1.900 nel 2023); poi, fino a 250.000 abitanti, il compenso sale a 3.700 euro a meno che non si parli di un capoluogo di Provincia, dove si oscilla dai 5.796 ai 7.176 euro.

Ed esultano pure i semplici consiglieri, per i quali la legge non prevede stipendi fissi ma la possibilità di accumulare get- toni. L’importo del gettone re- sta uguale a prima (fino a 92 eu- ro), ma nel 2024 gli eletti po- tranno metterne insieme di più, essendo stato rivisto il tetto massimo di guadagno: oltre 3.400 euro lordi nelle città me- tropolitane (+500 euro) e giù a scendere, fino ai rispettabili 552 euro dei paesini con meno di 1.000 abitanti.