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Ultimo aggiornamento il 01/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

“L’Italia cresce più delle altre grandi economie europee”: così diceva Giorgia Meloni il 31 luglio scorso. Ancora ieri la presidente del Consiglio si è detta “fiera” del lavoro del governo sul fronte economico e sociale. Ma le cifre reali parlano invece di numerosi dati negativi – talvolta causati dalle politiche di Meloni & C., talaltra indipendenti da loro – e di promesse disattese. Ecco la fotografia dello stato reale del Paese.

Inflazione “Effetto ottico” sulla frenata del carovita

A novembre, secondo le stime preliminari Istat, il carovita è sceso allo 0,8%, minimo da marzo 2021: merito “di altre azioni concomitanti come quelle che il governo ha realizzato con il carrello tricolore”, spiegava Adolfo Urso, ministro delle Imprese. Ma il calo annuo è solo un effetto statistico dovuto al fatto che a novembre 2022 era al record dell’11,8%, top da marzo 1984. E il rialzo degli alimentari (+0,7% mensile) attesta il fallimento del “carrello tricolore”.

Occupazione Il rimbalzo si è già esaurito

A ottobre l’occupazione ha toccato il record storico, il 61,8%, quasi mezzo milione di posti in più in un anno: “Avanti così, cresce l’Italia”, diceva Adolfo Urso. Il mercato del lavoro cresce, ma la congiuntura internazionale in frenata e la fine dell’impulso dell’edilizia rischiano di farlo calare. Intanto il tasso di disoccupazione sale al 7,8% (+0,1%), anche per effetto del calo degli inattivi, quella giovanile al 24,7% (+1,5%), molto lontani dalla media Ue. L’Italia tra gli ultimi ultima in Europa per tasso di occupazione e ultima per occupazione femminile: lavora una donna su due (51,1%), nella Ue il 64,9%.

Reddito Continua a calare, l’Italia è ultima nell’Ocse

Il reddito reale pro-capite delle famiglie nell’area Ocse nel secondo trimestre 2023 è aumentato per il quarto trimestre consecutivo, ma in Italia è diminuito dello 0,3%. Inoltre, sempre secondo l’Ocse, dal 2007 l’Italia è il Paese che ha perso maggiormente potere d’acquisto dopo la Grecia: fatto 100 il dato 2007, oggi il nostro Paese è a 98,05.

Salario minimo Roma resta l’unica che ne è priva nel G7

Nonostante i salari troppo bassi, diminuiti del 2,9% in termini reali tra il 1990 e il 2020 e crollati di un ulteriore 15% tra il 2020 e il 2023 per l’inflazione, l’Italia rimane uno dei pochissimi Paesi Ue senza un salario minimo legale, l’unico privo nel G7. Sono 3,65 milioni i lavoratori con paghe inferiori a 9 euro l’ora, ma il governo ha bocciato la proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo.

Asili nido La promessa è stata tradita

Il videomessaggio di Giorgia Meloni all’evento “La maternità (non) è un’impresa” del 7 novembre: “Nessuno più di questo governo crede nell’investimento sulla natalità per invertire il trend demografico”. Poi il 27 novembre emerge che dalla revisione del Pnrr decisa dal governo saltano oltre 100 mila posti per gli asili nido su 250 mila previsti (inizialmente erano 264.480). Con 530 milioni nazionali se ne recupereranno meno di 20 mila: il taglio effettivo supera gli 80 mila posti. Alla faccia delle 44.669 dimissioni di madri che nel 2022 non sono riuscite a conciliare lavoro e figli (+17,1% sull’anno prima).

Poveri È record specialmente al Sud

A Milano la richiesta di aiuti alimentari segna +12% negli ultimi 18 mesi, a Roma +34% nel 2023, dopo il +27% del 2022. La povertà assoluta in Italia tocca il 9,4% della popolazione: solo 15 anni fa era al 3%. I poveri assoluti sono 5,6 milioni da 1,8 milioni di tre lustri fa. Il fenomeno colpisce soprattutto il Sud dove tocca una famiglia su 10.

Evasione Ben 14 i condoni varati in appena 13 mesi

“Noi condoni non ne facciamo”, sosteneva Giorgia Meloni il 31 marzo. Ma con gli ultimi di novembre, i condoni varati dal suo governo in 13 mesi sono 14. Erano 12 quelli previsti dalla manovra dell’anno scorso, poi se ne sono aggiunti altri due. E ora (lo leggete di fianco) il governo allunga le scadenze per pagare la rottamazione quater delle cartelle.

Extraprofitti banche hanno vinto le lobby

Una “misura di equità sociale”, aveva definito la tassa sugli extraprofitti delle banche il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini lo scorso 7 agosto, presentandola alla stampa. Avrebbe dovuto fruttare 3 miliardi e 248 milioni: poi però le lobby sono riuscite a farla rendere facoltativa e non l’ha pagata nessuno, nemmeno Mps e Mcc che sono dello Stato.

Sanità I tagli alle pensioni rafforzano il fuggi fuggi

Da anni i medici e gli infermieri fuggono dalla sanità pubblica: stipendi più bassi dei privati, poche prospettive. Meglio la pensione o l’emigrazione, valutata dal 40% dei medici. Nel 2021 sono andati in quiescenza anzitempo 2.700 medici, nel 2022 4.000, quest’anno si viaggiava verso i 5.000. Poi la manovra in discussione ha previsto taglio per 2,7 miliardi per gli assegni di 31.500 dipendenti pubblici tra il 2024 e il 2032 con un taglio delle pensioni fino a 26 mila euro l’anno. Si rischia la fuga di 6 mila medici e dirigenti sanitari del Ssn. Ora il governo promette di cambiare la legge: ma allora perché scatenare il panico?

Pnrr Si incassa, ma poi non si sa spendere

Il 28 novembre Giorgia Meloni festeggiava l’incasso della quarta rata del Pnrr, altri 16,5 miliardi che portavano il totale a 102: “L’Ue conferma il nostro impegno”. Ma l’altroieri l’Ufficio parlamentare di bilancio ha inchiodato il governo: sui fondi Pnrr spesi solo 28,1 miliardi, il 14,7% del totale e solo il 7,4% della cifra prevista per il 2023.

Superbonus Così lo stop frena l’economia

Il 17 settembre 2022, a pochi giorni dal voto, Giorgia Meloni prometteva: “Siamo pronti a tutelare i diritti del Superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie: sempre dalla parte delle imprese e dei cittadini onesti”. Poi a febbraio è arrivata la doccia gelata: il governo ha di fatto bloccato la misura e adesso non la prorogherà. Secondo gli ultimi dati sono 36 mila i cantieri del 110% a rischio che colpiscono imprese, lavoratori e clienti. Lo stop, secondo il Cresme, frenerà gli investimenti nel 2023 (-0,6%) e nel 2024 (-8,5%), con pesanti effetti sull’occupazione e la crescita economica.