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Ultimo aggiornamento il 05/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Era un gran pasticcio e il consiglio comunale di Sant’Agnello lo ha bocciato. E si ferma, forse definitivamente, il mega ospedale unico della costiera sorrentina, 85 milioni di euro da investire per 247 posti letto, faraonica opera pubblica di quelle che piacciono al suo principale sponsor, il governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca. “Caso unico al mondo di una comunità locale che rifiuta un presidio sanitario, stiamo offrendo un ospedale non un’acciaieria”, esplose De Luca a fine luglio in una diretta Facebook, al sentore che il neo sindaco Antonino Coppola, eletto poche settimane prima e contro tutti i pronostici, avrebbe promesso quanto dichiarato in campagna elettorale: impedire l’approvazione del progetto che stava a cuore al suo predecessore, Piergiorgio Sagristani, front man di un’intesa con altri sei sindaci del comprensorio tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana. Così è stato. Sabato 16 settembre il consiglio comunale, con 7 voti favorevoli e 4 contrari, ha accolto le osservazioni contrarie al progetto presentate da Wwf, ambientalisti e da un paio di cittadini che abitano nei pressi dell’area di via Mariano Lauro individuata per la realizzazione dell’ospedale e che ora ospita il distretto Asl. E finisce nel cestino della carta straccia la variante al Piano urbanistico territoriale approvata il 9 gennaio 2023 in consiglio regionale.

Pur di spianare la strada al progetto, la maggioranza De Luca aveva cambiato la legge regionale paesaggistica. Non è bastato. Forti dei pareri dell’urbanista Alessandro Dal Piaz e dell’amministrativista Aldo Starace, Coppola e i suoi sono andati fino in fondo. Senza farsi spaventare da un’opposizione che nei suoi interventi ha sollevato presunti conflitti d’interesse all’interno del consesso, e ha annunciato l’invio della delibera alla procura della Corte dei Conti. Ci sono cinque milioni di euro già spesi per gli studi di fattibilità, la progettazione, i rendering. Ma è qui una parte del pasticcio.

Tra le carte progettuali esaminate in consiglio regionale e quelle portate all’attenzione del consiglio comunale esistevano differenze non da poco. Tra le quali la comparsa di un piano in più, l’elisoccorso, e l’eliminazione del parcheggio. Secondo l’avvocato Johnny Pollio, difensore storico del Wwf locale, “il consiglio comunale ha corso il rischio di approvare un progetto che non era conforme alla variante approvata in Regione, e l’opera sarebbe stata sequestrata”. L’altro lato del pasticcio, che è poi quello sul quale si è incentrata l’azione politica di Coppola contro l’ospedale, era nell’area individuata: troppo vicina al centro storico, destinata a ingorgare ulteriormente un traffico già ai limiti (e senza parcheggio interrato sarebbe stato un delirio), e di fronte a una strada ad alto rischio idrogeologico perché realizzata su un vallone ricolmato di materiale di scarto. Sui social circolano le voragini che si aprivano negli anni ’80 dopo le piogge: fanno impressione. Una delle prime a lanciare l’allarme fu la deputata M5s Carmen Di Lauro. Scrisse un’interrogazione e il sindaco Sagristani la denigrò come “’a scienziata che sape tutte cose” (la scienziata che tutto sa).

Si è tolta un sassolino dalla scarpa intervenendo alla Camera per esprimere la sua soddisfazione alla bocciatura del progetto. La sintesi finale nelle parole del nuovo sindaco Coppola: “L’ospedale unico è una buona idea nel posto sbagliato, le soluzioni alternative ci sono”. E’ stata fatta trapelare quella della riconversione di una struttura turistica sulla strada che porta ai colli di Fontanelle. Vedremo, ma l’ultima parola spetta a un De Luca dal dente avvelenato, che forse pensa di dirottare i fondi su altri territori a lui più obbedienti.