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Ultimo aggiornamento il 14/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Dai ballottaggi di Angri e Pagani emergono due fattori: la forza degli schieramenti civici e il crollo del Pd. Lello De Prisco a Pagani e Cosimo Ferraioli ad Angri hanno annientato i loro avversari senza essere la diretta espressione di partiti tradizionali.

Ora, va pur detto che dietro questi gruppi spesso ci sono ex esponenti di partiti tradizionali che potevano contare su un loro pacchetto personale di consensi, ma resta un dato: a Pagani la sconfitta Enza Fezza era espressione di Fdi e Lega mentre Mauri ad Angri poteva contare sull'appoggio del Pd. E qui emerge il secondo aspetto.

Certamente il crollo dei democratici è stato complessivo a livello regionale. Resta il fatto, però, che a Pagani hanno appoggiato un candidato, Aldo Cascone, che non è arrivato nemmeno al ballottaggio mentre ad Angri Mauri è giunto al secondo turno per essere poi schiantato dall'avversario.

In sostanza, a parte il dato che la gente alle comunali vota la persona, e questo accade da anni, probabilmente sta cambiando un modo di fare politica, soprattutto nei centri medi e piccoli. Quelli che vogliono fare qualcosa, non solo chiacchiere, si aggregano intorno ad associazioni distanti dalla forma partito. E sarà pur vero che in tanti casi molte di queste esperienze muoiono poco dopo essere nate, ma la tendenza sembra chiara. Concludendo basta fare una osservazione: dopo gli ultimi ballottaggi quasi tutte le città dell'Agro sono guidate da sindaci "senza partito". Non è un caso.