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Ultimo aggiornamento il 18/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocato Domenico Attilio Tolino sull'inquinamento del Sarno.

 

Caro direttore, 

È appena trascorso il genetliaco della nostra Repubblica. Sono passati 74 anni da quel 2 giugno 1946 in cui all’ esito del referendum istituzionale il popolo italiano scelse come forma di governo la Repubblica. La Repubblica trova fondamento e vita nella Costituzione, è compiuta se vengono attuati i precetti costituzionali. Ho celebrato l’anniversario della Repubblica recandomi sul lungofiume di via Pucci in Nocera Inferiore, la mia città. 

Ero lì a ricordare a me stesso che diritti di rango costituzionale quali il diritto alla salute (art. 32 Cost.) ed il diritto all’ ambiente (artt. 9 e 117 Cost.) sono, per i cittadini del Bacino Idrografico del Sarno, diritti costituzionali negati. Qui non si fa la Repubblica. È alla ribalta mediatica la protesta di questi giorni tesa a rivendicare interventi per il disinquinamento del fiume Sarno e dei suoi affluenti: i cittadini sembrano aver preso consapevolezza del fatto che ci troviamo di fronte all’emergenza ambientale.  

La qualità della vita a Nocera Inferiore (ma lo stesso può dirsi per gli altri Comuni rientranti nel Bacino Idrografico del Sarno) è fortemente compromessa dall’inquinamento fluviale, in specie a Nocera Inferiore è condizionata in negativo dall'inquinamento dei torrenti Cavaiola e Solofrana: una evidenza questa che esige una risposta risolutiva, non più procastinabile, da parte delle Istituzioni. Fra le tante concause che determinano l’inquinamento fluviale una è sicuramente da ricercare nella mancanza di controlli da parte degli organi preposti sugli scarichi civili ed industriali presenti lungo il corso del fiume Sarno e dei suoi affluenti.

Tale stato di cose può trovare rimedio nell’attivismo civico che, stante l’assenza di controlli, agirebbe in surroga delle autorità competenti mediante operazioni di individuazione e rilevamento degli scarichi civili ed industriali attuando così una forma virtuosa di partecipazione civile per la realizzazione della finalità del disinquinamento.

Le operazioni di individuazione e rilevamento degli scarichi civili ed industriali presenti lungo il corso del fiume Sarno e dei suoi affluenti, svolte autonomamente dai cittadini o da organizzazioni di cittadini, avrebbero anche l’effetto di sollecitare le amministrazioni comunali interessate ad effettuare una compiuta attività di censimento e mappatura degli scarichi civili ed industriali rendendo poi fruibili i dati raccolti mediante la pubblicazione online sui siti istituzionali in coerenza dei principi di economicità, semplificazione e trasparenza cui dovrebbe sempre tendere l’azione della pubblica amministrazione.   

Già ora sono frequenti segnalazioni spontanee provenienti da cittadini circa la presenza di scarichi di origini civile o industriale che sversano reflui nel fiume Sarno e nei suoi affluenti: le Amministrazioni Comunali potrebbero organizzare e coordinare tale attivismo per il raggiungimento della finalità del disinquinamento  nel minor tempo possibile.   

A tal proposito è bene ricordare che la Legge Regionale n.4 del 2011 stabilisce che le autorizzazioni allo scarico in acque superficiali, in assenza di rete fognaria, sono di competenza comunale (art.250 L.R. 4/2011) sicché l’ attività di monitoraggio e controllo andrebbe svolta da personale comunale come richiesto anche dalla legislazione in materia ambientale (cfr. art.128 Codice dell’Ambiente a tenore del quale “L'autorità competente effettua il controllo degli scarichi sulla base di un programma che assicuri un periodico, diffuso, effettivo ed imparziale sistema di controlli”). Mi auguro che sotto la spinta dell’impulso popolare le Istituzioni elaborino finalmente un piano di azione che dia risposte a bisogni primari rimasti per troppo, tanto tempo, insoddisfatti. Il diritto alla salute ed il diritto all’ ambiente sono diritti personali di rango costituzionale che vanno assicurati a tutti i cittadini della Repubblica.

Concludendo, mi permetta questa citazione: “A ben vedere il contesto sociale dei diritti umani è stranamente in contraddizione con la realtà della vita umana. Noi non siamo minacciati soltanto da forze distruttive per l’individuo e per la società ma anche da forze distruttive per l’ambiente. Infatti, la società moderna sembra più minacciata dallo sviluppo insostenibile che dagli attacchi diretti alla libertà individuale. Evidentemente i diritti umani e l’ambiente sono strettamente concatenati” (Klaus Bosselmann, The Principle of Sustainability: transforming Law and Governance, 2006). Non abbiamo scelta, il futuro è adesso: “Uniti per il Sarno, se non ora quando?”