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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Sale a otto il numero dei morti accertati a causa della frana che ha colpito in località Casamicciola a Ischia. Dopo il corpo di una donna di 31 anni ritrovato già ieri, la Prefettura di Napoli ha comunicato il recupero di quello di una bambina di 5 anni. Altri due cadaveri, quello di una donna anziana e un altro, necessitano ancora di identificazione. Gli ultimi in ordine di tempo sono poi i corpi individuati in via Celario, non tutti ancora recuperati. Almeno dieci le persone ancora disperse la cui ricerca impegna circa 200 unità delle forze dell’ordine. Il Consiglio dei ministri riunito per la dichiarazione dello stato di emergenza ha stanziato per i primi interventi urgenti e l’assistenza alla popolazione 2 milioni di euro con il Fondo per le emergenze nazionali, in attesa di “ulteriori stanziamenti una volta terminata la ricognizione dei danni e delle esigenze immediate”, ha detto il ministro per il Sud con delega alla Protezione civile Nello Musumeci al termine del Cdm dove è stato annunciato anche il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Intanto governatore della Campania Vincenzo De Luca si è espresso sulla fragilità di un territorio colpito anche dalla cementificazione, compresa quella abusiva: “Non esiste l’abusivismo di necessità, le persone devono capire che in alcune aree non si può abitare e le costruzioni nelle zone fragili dal punto di vista idrogeologico vanno demolite“.

Vittime, feriti e sfollati, si cercano i dispersi – I soccorsi hanno continuato a lavorare tutta la notte nella speranza di ritrovare le 10 persone che ancora stamattina mancavano all’appello dopo che la frana e il fiume di fango si sono abbattuti sulla parte alta di Casamicciola. Il corpo di una donna di 31 anni è stato recuperato ieri mentre nella giornata di oggi sono avvenuti altri tre ritrovamenti. Quello di una bambina di 5-6 anni con indosso il suo pigiama e più tardi quello di una donna anziana. Le altre vittime sono state individuate in via Celario, una delle strade più colpite dal fiume di fango, dove due corpi sono stati recuperati e altri tre sono stati individuati. 13 sono i residenti feriti, decine le auto e le abitazioni travolte e invase dal fango che ha invaso interi quartieri. Intanto sono 164 e probabilmente aumenteranno gli sfollati sgomberati dai carabinieri che hanno svolto controlli antisciacallaggio delle abitazioni abbandonate. Molte delle persone sfollate, sistemate in un albergo in zona e in casa di amici e parenti, stanno chiedendo di poter accedere alle loro case per recuperare quanto loro necessario. 150 vigili del fuoco presenti, con 50 mezzi e unità specialistiche. Al lavoro anche i sommozzatori dei vigili del fuoco chiamati a perlustrare le acque antistanti il porto di Casamicciola per escludere la presenza di persone rimaste intrappolate nelle auto trascinate in mare. Nella giornata di oggi sono attese anche altre 16 unità di carabinieri e 6 forestali dei carabinieri con droni. Inoltre, superata l’allerta arancione per il maltempo in Regione, il governatore della Calabria Roberto Occhiuto ha dato alla Protezione civile nazionale disponibilità per far partire domattina uomini, mezzi, moduli idrogeologici e gruppi elettrogeni della Protezione civile regionale.

Stato di emergenza, fondi e proroga fiscale – Nell’isola il commissario di Casamicciola Simonetta Calcaterra, appena nominata dal governo commissario per l’emergenza, e i cinque sindaci hanno deciso di tenere chiuse tutte le scuole nelle giornate di domani e dopodomani. A Roma il Cdm si è riunito alla presenza dei ministri Tajani, Casellati, Schillaci, Musumeci, Urso, Piantedosi, Lollobrigida, Bernini, Sangiuliano, Pichetto Fratin, Roccella, Santanchè. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per Ischia che durerà un anno, stanziato i primi fondi per un totale di 2 milioni di euro, e previsto la proroga degli adempimenti fiscali per residenti e attività che per il 2022 sarà inserita nella ordinanza di Protezione civile che seguirà la dichiarazione di stato di emergenza mentre per il 2023 sarà disposta con una legge. Viste le difficoltà di ieri a far arrivare alcuni mezzi di soccorso, impediti dal maltempo che si è abbattuto sull’isola, il ministro Musumeci ha chiesto di adottare “un piano di prevenzione per le isole minori così che in caso di necessità i mezzi siano già in loco”. Il ministro ha inoltre annunciato che verrà creato un gruppo ministeriale contro il dissesto. Al suo dicastero il Cdm ha affidato il compito di dare vita alla struttura che coinvolgerà anche altri ministeri “interessati alla pianificazione e gestione dei fondi, che non sono pochi credetemi, per mitigare il rischio da frane, alluvioni e legate al dissesto idrogeologico”, ha detto il ministro.

Il Piano per il clima e le dichiarazioni di De Luca – Il Consiglio dei ministri ha anche annunciato che entro l’anno sarà pronto il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, strumento che vede l’Italia fanalino di coda in Europa, con una bozza approntata nel lontano 2018 dall’allora governo Gentiloni e mai implementata, tanto che nell’Unione sono 24 i Paesi che si sono dotati di un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e il nostro Paese non è tra questi. A proposito si è espresso oggi il governatore Vincenzo De Luca a RaiNews, rilanciando la necessità di abbattere le costruzioni edificate in zone sottoposte a vincolo idrogeologico. In particolare, sulla ricostruzione post sisma 2017, il presidente campano ha detto che Ischia è stata penalizzata da una normativa farraginosa e differente da quella adottata per il post terremoto del Centro Italia. “Nel 2019 è stata dichiarata la fine dello stato di emergenza e questo ha complicato le cose, adesso il piano di ricostruzione va approvato entro la fine dell’anno, con delocalizzazioni e interventi sull’assetto idrogeologico”. A Ischia su una popolazione di 64 mila abitanti sono quasi 30 mila le richieste di sanatoria edilizia, e migliaia sono le pratiche ancora in ballo dopo il criticato decreto governativo che nel 2018 aveva allargato ulteriormente gli abusi sanabili per sveltire la ricostruzione dopo il terremoto che aveva colpito l’isola nel 2017.