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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Estorsioni di stampo camorristico sui galoppini del voto di scambio in favore di un candidato di Vincenzo De Luca. Sangue e violenza intorno alle elezioni regionali campane del 20 e 21 settembre 2020. Un uomo picchiato selvaggiamente dai camorristi del clan De Luca-Bossa di Napoli perché stava rastrellando voti nel seggio di via Aldo Moro a Cercola per un candidato di una lista del governatore, Carmine Mocerino, presidente anticamorra regionale uscente ed oggi capogruppo di ‘De Luca presidente’, “senza pagare le quote al sistema locale”, si legge negli atti giudiziari. Atti di un’inchiesta che riguarda camorristi e politici, dai quali risulta che Mocerino è indagato: voto di scambio, l’accusa. Senza aggravante mafiosa.

Mocerino, secondo la ricostruzione inquirente, avrebbe dato 10.000 euro a un consigliere comunale di Cercola, Giuseppe Romano (indagato), attraverso l’intermediazione dell’ex vicesindaco di Somma Vesuviana Giuseppe Castiello (indagato). Questi soldi sarebbero stati poi consegnati a due faccendieri, Ciro Bisogni detto ’o cecoff e Pasquale Ariosto detto ’a mafia (indagati). Bisogni è l’uomo che viene pestato di brutto in casa di un camorrista, Rosario Rolletta detto ’o friariello, esponente del clan De Micco. Si è pentito pochi mesi dopo. Aveva scoperto che i De Micco volevano ammazzarlo. Ed è grazie a lui che questa storia emerge dall’oblio: Bisogni non aveva denunciato. La storia è raccontata in un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm della Dda di Napoli Giuseppe Visone e firmata dal Gip Marcello De Chiara. È finito in carcere Mario Chiummiello, alias ’guappetiello’ (difeso dall’avvocato Luigi Martano), mentre si è dato alla fuga Pasquale Ronza detto ‘Calimero’, ricercato da qualche giorno. Chiummiello è l’uomo che a seggi ancora aperti avrebbe prelevato Bisogni davanti alla scuola allestita a sede elettorale e lo avrebbe portato a casa di Rolletta. Renza è colui che lo ha picchiato fino a ridurlo una maschera di sangue e poi lo ha costretto a consegnare 1000 euro, che i due esponenti del clan De Luca-Bossa si sono divisi. “Bisogni si è trovato da solo al cospetto di almeno quattro persone (Rolletta, Chiummiello, Ronza ed un quarto non identificato) e l’azione si è perpetrata in nome del ‘sistema di Ponticelli”, scrive il giudice.

Alle 20.44 del 21 settembre 2020, mentre stanno uscendo i dati del trionfo di De Luca, in un’auto imbottita di cimici dei carabinieri, due pregiudicati di Ponticelli dialogano del pestaggio di Bisogni, notizia ormai di dominio pubblico. Si chiamano Mario Quarto e Pasquale De Micco. Ecco la conversazione.

Quarto (Q):Vabbè, dico… la gente che hanno portato!

De Micco (D. M.): E qua è sempre il fatto dei 1000 euro per il partito di De Luca! (…) Il fatto di Ciruzzo ha abbuscato!

Q.: Chi Ciruzzo?

D. M.: Bisogni … perché diede i volantini lì fuori…

Q.: Lo hanno picchiato?

D. M.: Eh… deve morire mamma… dentro al palazzo (…) dissero “Cirù sali” (…) Calimero dentro al palazzo…”

Q.: Ma per la questione delle votazioni? (…)

Secondo il Gip 
questa chiacchierata è uno dei riscontri alla colpevolezza di ‘Calimero’ Ronza e del movente collegato all’attività di compravendita di preferenze per Mocerino. Compravendita che Chiummiello avrebbe documentato con dei video, circostanza che è oggetto di altre conversazioni il giorno dopo nella cerchia della manovalanza criminale del posto.

Quarto (Q.): (…) Quello vi ha fatto i video (…) vi rendete conto?

Ariosto (A.): Marittiello (Chiummello, ndr) quello sai quando ha fatto i video… stavo in mezzo ai vecchi… (…)

Q.: Mi ha detto che a Ciruzzo (Bisogni, ndr) se lo è cantato Tony (…) dice che hanno mandato a chiamare Tony, e quello gli ha detto che Mocerino ha cacciato 10.000 euro… 10 puppini…

A.: Mocerino.

Mocerino per il momento preferisce non rilasciare dichiarazioni.