info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT96G0538776270000000001187 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 24/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/848

Balzo del costo delle polizze rc auto. Lo segnala l’Ivass, l’Istituto che vigila sull’industria assicurativa, dalla cui indagine emerge che per i contratti sottoscritti nel mese di ottobre 2023, il prezzo medio dell’assicurazione auto è stato di 388 euro, in aumento del 7,9% su base annua in termini nominali (ossia incluso l’effetto inflazione, ndr). In termini reali (al netto dell’inflazione), precisa l’Istituto di vigilanza, l’incremento è del 6,2%. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 239 euro, stabile su base annua. Nel capoluogo campano per assicurare una vettura si pagano in media 556 euro mentre ad Aosta ci si ferma a 317 euro. Nei grandi centri si segnalano i 435 euro in media di Roma, i 376 euro di Milano, i 417 euro di Torino, i 442 di Genova. Al Sud risulta mediamente contenuto il costo delle polizze a Palermo (37o euro). A Bari si sale a 390 euro. I rincari più forti su base annua si segnalano a Caltanisetta e Vercelli (+ 12%) e poi a Milano e Roma (+ 10%). Viceversa ,quelli più contenuti, a Catanzaro (+ 3,6%), Reggio Calabria (+ 3,7%) e Potenza (+ 4,3%). Per macro aree geografiche il premio effettivo, rileva l’Ivass, risulta più elevato al Centro, dove di pagano 424 euro, e al Sud, dove invece si arriva a 413 euro. L’Istituto sottolinea che sono ampiamente diffuse le clausole di guida esperta (63,6%) e risarcimento in forma specifica (27,2%).

I rincari dell’Rc auto registrati ad ottobre “sono mostruosi e confermano purtroppo in pieno le nostre previsioni circa l’andamento delle tariffe assicurative nel corso del 2023″, dice Assoutenti commentando i dati Ivass. “A dicembre dello scorso anno avevamo previsto come le tariffe Rc auto avrebbero subito sostanziosi aumenti nel corso del 2023, e i dati dell’Ivass ci danno purtroppo ragione”...

Continua a leggere

“L’Italia cresce più delle altre grandi economie europee”: così diceva Giorgia Meloni il 31 luglio scorso. Ancora ieri la presidente del Consiglio si è detta “fiera” del lavoro del governo sul fronte economico e sociale. Ma le cifre reali parlano invece di numerosi dati negativi – talvolta causati dalle politiche di Meloni & C., talaltra indipendenti da loro – e di promesse disattese. Ecco la fotografia dello stato reale del Paese.

Inflazione “Effetto ottico” sulla frenata del carovita

A novembre, secondo le stime preliminari Istat, il carovita è sceso allo 0,8%, minimo da marzo 2021: merito “di altre azioni concomitanti come quelle che il governo ha realizzato con il carrello tricolore”, spiegava Adolfo Urso, ministro delle Imprese. Ma il calo annuo è solo un effetto statistico dovuto al fatto che a novembre 2022 era al record dell’11,8%, top da marzo 1984. E il r...

Continua a leggere

L’Università e la medicina del territorio

Oggi in qualunque branca della Medicina, occorre prima conseguire la specializzazione. L’unico che può svolgere attività medica senza specialità è il medico di base che può sostituirla con un corso regionale di tre anni. Da tempo dico che la medicina di base potrebbe avere una facoltà autonoma, Medicina del Territorio, come da qualche anno avviene per l’Odontoiatria, completamente scissa da Medicina. Cinque anni secchi. Non medici di serie B ma medici di primo approccio con la salute e la malattia del cittadino, a stretto contatto con gli specialisti per indirizzarli e coadiuvarli nel loro lavoro in modo tale da diventare un tutt’uno per il bene comune. Medici del territorio che operino 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in modo turnistico in reparti di strutture pubbliche e private accreditate. Abbiamo sperimentato le carenze della medicina di base proprio negli ultimi anni: da un lato eroi e dall’altro spesso barricati dietro a segreterie invalicabili. La medicina di base non deve essere più utilizzata dallo Stato per controllare le prestazioni sanitarie magari prescritte dagli specialisti: la medicina di base non può più essere privata accreditata ma deve essere pubblica. Credo inoltre che occorra rivedere i test di ingresso alla facoltà di Medicina, forse inutili – visto che la selezione è naturale – e a volte superflui, quest’anno esisteva un gruppo Telegram sul quale venivano “vendute” le risposte per 20 euro! Un po’ come i test dell’Educazione Continua in Medicina (ECM) che vengono copiati a fine congresso.

La sanità pubblica e privata accreditata

Nel 1992 la politica decise che era giunto il tempo di utilizzare il privato per ampliare la possibilità di cura per il cittadino. Così il SSN, che era anco...

Continua a leggere

Non se ne parla, ma lui c’è ancora. Pochi lo cercano, ma lui continua a circolare. È invecchiato, quest’anno sono quarant’anni che è stato scoperto, ma continua a colpire. Secondo i dati di UNAIDS, il Programma delle Nazioni Unite contro l’Aids, sono oltre 40 milioni le persone che vivono con l’HIV in tutto il mondo, di queste 1,3 milioni sono state infettate nel 2022 e nel medesimo anno ne sono morte 630.000. Dall’inizio della pandemia sono state infettate 85,6 milioni di esseri umani e quasi la metà, 40,4 milioni, sono decedute.

Ma c’è un altro dato che dovrebbe farci riflettere: sono 30 milioni coloro che hanno accesso alla terapia antiretrovirale; considerato che le attuali linee guida indicano la necessità di iniziare in fase estremamente precoce la cura, questo significa che una persona su quattro, quasi tutte concentrate in Africa o comunque nel sud del mondo, non può c...

Continua a leggere

Entro il 2042 gli over 65 in Italia saranno 19 milioni. Di questi, quasi sei milioni (gli abitanti attuali del Lazio, per dare un ordine di grandezza) vivranno da soli. Eppure, a fronte di una delle popolazioni più anziane del mondo, e quindi sempre più bisognosa di assistenza, la spesa sanitaria italiana è una delle più basse a livello internazionale: il 6,7% del Pil nel 2022, contro il 10-11% di Francia, Germania e Regno Unito. Dato che nei prossimi anni è destinato a calare, stando a quanto previsto nella legge di Bilancio, fino a raggiungere il 6,1% del Pil nel 2026. Una scarsità di risorse che già oggi costringe circa due milioni e mezzo di persone non autosufficienti a fare a meno del servizio pubblico assistenziale, trasformando implicitamente la natura del Sistema sanitario nazionale da universalistica a selettiva. È quanto emerge dal Rapporto Oasi 2023 (Osservatorio sulle Azi...

Continua a leggere

Sono stati appena consegnati ai cittadini di Acerra, solo dopo imponenti manifestazioni di piazza, dati epidemiologici aggiornati al 2018 da parte del locale Registro Tumori Asl Napoli 2 nord. I numeri sono semplicemente tragici: in estrema sintesi, la Provincia di Napoli, ormai da molti decenni, risulta la Provincia i cui cittadini (i più giovani di Italia) registrano la più bassa aspettativa di vita alla nascita (Istat) ma anche, e direi soprattutto, la maggiore “mortalità evitabile” (non evitata) di Italia.

Nell’ambito della Provincia di Napoli, la Asl 2 nord da tempo certifica dati pessimi insieme alla Asl Napoli 1 centro (ferma però ancora al 2013) e alla Asl Na 3 sud (nolano). In totale quindi, circa 3 milioni di cittadini campani su 6 totali sono alla base dei pessimi dati sanitari da decenni denunciati da Ista. Questo appare in perfetta linea con quanto da molti anni c...

Continua a leggere