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Ultimo aggiornamento il 22/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/847

 

Per lavorare nelle scuole come collaboratore, bidello o funzionario di segreteria è titolo preferenziale una precedente esperienza analoga in istituti paritari privati. Su questa base centinaia di persone in tutta Italia sono finite sotto inchiesta per aver prodotto false documentazioni di questo tipo, utili e necessarie per mettere piede nell’agognato ruolo “di stato”. Il mito del “posto” resiste e persiste, più forte negli anni della crisi e delle migrazioni di massa per mettere qualche soldo in tasca. Tanti di questi però lavorano in virtù di un curriculum adulterato, secondo più inchieste, con attestazioni rilasciate da istituti compiacenti per ottenere l’incarico. Bidelli, applicati di segreteria e collaboratori con esperienze fasulle, riportate su carta senza un solo giorno di lavoro, tremano in attesa dei numerosi prosegui relativi ai tanti filoni d’inchiesta aperti in varie regioni d’Italia, da parte delle procure competenti per territorio. A Nocera Inferiore l’indagine riguarda al momento 42 persone, con una proroga per ulteriori attività investigative. Formalmente le accuse sono di falsità materiale commessa da privato e pubblico ufficiale, con i riscontri puntati sulle domande compilate per entrare a far parte delle graduatorie per personale Ata, cioè ausiliario amministrativo. E’ un classico giro di falsi, un fake, con epicentro locale nel comune di Castel San Giorgio. Il sistema, da queste parti, avrebbe permesso a molti residenti dell’Agro nocerino, di ottenere i posti di lavoro con titoli falsificati. Più concretamente, a novembre scorso la Guardia di finanza della compagnia di Nocera Inferiore aveva eseguito perquisizioni e sequestri a carico degli attuali indagati. Il lavoro riguarda la comparazione di da...

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Quando è capodanno da queste parti non c’è legge. Non per i botti o per i petardi, vietati da ordinanze e sempre esplosi in ogni forma e misura. Non per gli spari. Quelli di pistola. Sparati a caso, perché la fine e l’inizio vanno celebrati con il fuoco. E col rumore, che scaccia i cattivi presagi. 

 

 

Funziona così dalla notte dei tempi. Funziona così in molti paesi dell'agro, a Napoli e anche a Pagani, nelle zone popolari, dove un'arma può sempre servire, specie per una festa o un’occasione speciale. Come a mezzanotte del trentuno dicembre. Poi, ogni primo gennaio, qualcuno si ritrova le finestre bucate, i colpi sul balcone e l'auto centrata da un proiettile. E’ successo alle vetrate delle scuole, in passato, è successo nel cuore di Piazza Cappella, quando cartelli e insegne divennero be...

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La vigilia di Natale a Nocera Inferiore

Solo «musica consona all’evento natalizio» a Nocera Inferiore. Con divieto assoluto per i generi «punk,  hard rock, house». Così recita l’ordinanza emessa dal comune nocerino, sindaco Manlio Torquato, che vieta contestualmente la vendita e somministrazione di alcolici in vetro, limitando il volume delle emissioni sonore.  Perché «bisogna tutelare la quiete cittadina e tutelare la sicurezza e la incolumità pubblica". 

 

Questa restrizione fa ridere di gusto. Perché ricorda i divieti emessi a caso, come se i disordini di piazza, le risse o l’ordine pubblico dipendessero dallo stile di una canzone o dal suo genere. E quindi la musica del diavolo, cioè il blues, provocherebbe isterie. O pensieri cattivi. E il rap antisistema inciterebbe all'odio. Senza contare il folk che sbeffeggia l’autorità, spesso foriera di decisioni surreali, come in questo caso. E Il free jazz punk inglese. L’ambient. La moderna Trap, figlia dell'Hip-hop, con un tocco di dub, innaffiato di bassi pompati e di electro super sound. Ok, scusate. Ma veramente la musica rappresenta un problema? Certa musica?

 

Il sindaco, dopo il rilancio via web della notizia da parte del quotidiano Repubblica ha risposto via social con delle foto dei festeggiamenti, con la gente in piazza. Ovviamente il divieto non è stato rispettato. Bar, locali e piazze erano piene di ogni sorta di suono. Anche perché sarebbero servite squadre di vigili e forze di polizia inviate punto per punto a vagliare le canzoni. Con grande attenzione e preparazione. Jingle bells rock va bene? E Madonna? Marylin Manson ovviamente no. Forse. I Beatles..vediamo. I Guns’n roses? Qui diventa difficile. PErchè certi pezzi melodi...

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Non è possibile fare una recensione, nel senso comune del termine, di un libro come quello di Enrico Fierro ("La Genovese. Una storia d'amore e di rabbia", ed. Aliberti). Non è possibile perché dietro questo splendido romanzo c'è la vicenda umana e professionale di quello che, a mio avviso, è uno dei più grandi giornalisti italiani.

Fierro è stato per anni inviato speciale dell'Unità. Ha raccontato, tra l'altro, le storie del terremoto e lo scandalo della ricostruzione. Oggi collabora con il Fatto e, ogni tanto, regala ai lettori reportage straordinari (andrebbe letto, per esempio, quello su Desirée e Cisterna di Latina). Fierro spiega come i giornalisti di oggi dovrebbero recuperare la "raggia", la rabbia, che non è quel semplice indignarsi a comando, ma la forza di tornare a raccontare le storie, andare sui posti, ascoltare la gente.

E' la storia di un mestiere che n...

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foto Gino Pepe

L’isola che non c’è esiste. E’ nata spontaneamente nel cuore del fiume Sarno, in tempi molto più rapidi rispetto ai tempi geologici delle terre emerse, legate alle faglie e ai sommovimenti vulcanici. Dopo la celeberrima isola del pacifico, ribattezzata pacific garbage patch, anche nel fiume più inquinato d’Europa si è accumulata una formazione concreta e solida,  costituita da masse di rifiuti, dove deporre ogni residua speranza di un mondo pulito. 

 

 

 

L’acqua del Sarno nasce limpida da tre sorgenti, una delle quali si trova nel cuore della città omonima, dal Rio Palazzo: nei dintorni immediati c’è il parco dei cinque sensi, con insediamenti di uccelli, anatre e pesci di varie specie, col fiume che fa il fiume e muove incontaminato, a due passi dall’origine dell...

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Raffaele Cutolo

Le foto dei santi e delle madonne guardano dagli altari. Si affacciano a guardare dalle edicole votive, tra le pietre e i vasci, da tutte le altezze, dagli angoli stretti in mezzo ai portoni. Dai palazzi i panni stesi gocciolano l’odore di schiuma mischiato con l’umido. C’è poca luce per le strade, poca differenza tra dentro e fuori: nella stanza da letto di una casa i bambini si ammucchiano in un letto. La musica riempie le bocche di tutti e le strade non si svuotano mai. i passi si fermano ogni tanto per il caffè.

 

 

 

 

A Napoli ogni epoca vuole un re di popolo per la rivoluzione, ma questa contraddizione non si risolve mai. Il rovesciamento, la convivenza tra opulenza e sommossa, tra disfattismo e arricchimento vive di una tensione se...

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