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Ultimo aggiornamento il 28/03/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/833

Ecco cosa sostengono Bankitalia e Corte dei Conti sulla spesa sanitaria prevista dal governo Meloni. Ogni ulteriore commento è inutile.

 

Bankitalia si è soffermata nella sua relazione annuale anche sul tema sanità. “Le tendenze illustrate nella Nadef e l'aumento del finanziamento al Servizio sanitario nazionale indicano che la spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil nel prossimo triennio diminuirebbe gradualmente, al di sotto del livello medio nel quinquennio precedente la pandemia (6,5%)", ha detto Brandolini. "In prospettiva, l'invecchiamento della popolazione italiana, tra i più pronunciati al mondo, e l'associata diffusione di patologie croniche genereranno ulteriori pressioni per un incremento dell'offerta pubblica di prestazioni sanitarie", ha osservato.

"Secondo l'evidenza disponibile, il potenziamento della medicina territoriale, ossia l'erogazione di prestazioni al di fuori degli ospedali da parte di medici e pediatri di base, ambulatori e consultori, potrebbe avere un impatto favorevole sulle condizioni di salute della popolazione più fragile e sui costi complessivi della sanità pubblica. Questa evoluzione - ha aggiunto - è una delle linee prioritarie di intervento nella missione del Pnrr dedicata alla salute"

Corte dei Conti: “Risorse rilaventi ma non sufficienti”

Un tema su cui si è soffermata anche la Corte dei Conti: "Entro i margini di manovra molto ristretti in cui si collocano gli interventi della legge di bilancio, le risorse destinate alla sanità sono certamente rilevanti. Esse non sono tuttavia sufficienti ad invertire il profilo riflessivo già disegnato nel quadro tendenziale", ha detto il presidente della Corte Guido Carlino. "I vincoli che si porranno in futuro sul fronte della spesa portano a guarda...

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Antonio Marfella

Se vogliamo salvare veramente il nostro Servizio sanitario nazionale, solidale ed universale dobbiamo deciderci ad analizzare a fondo in tutti i suoi aspetti quello che abbiamo realizzato sino ad oggi, tutti gli errori commessi anche per spinte di vere e proprie lobby esterne ed interne al sistema: dobbiamo decidere se possiamo ancora salvarlo “mettendoci le pezze” o se è arrivato il momento di un profondo cambiamento innanzitutto strutturale.

1) Non esiste Sistema sanitario senza fondi. I fondi possono derivare o dalla fiscalità generale come oggi – e sono ampiamente sottostimati rispetto alle necessità ed alla media europea – o vanno presi direttamente da chi è in grado di finanziare il Sistema tramite il proprio lavoro, cioè un ritorno al modello “Bismarck” mutualistico-tedesco rispetto al “Beveridge” inglese, ampliato “all’italiana” senza adeguati controlli. Principale e s...

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La legge di bilancio è in discussione in questi giorni. Niente di buono per la sanità, nonostante la narrazione mediatica non faccia altro che decantare l’aumento del Fondo Sanitario nazionale di 3 miliardi nel 2024, 4 miliardi nel 2025, 4,2 miliardi nel 2026. Gli incrementi, veramente esigui, non recuperano neanche l’inflazione corrente e il rapporto spesa sanitaria/Pil si attesta intorno a 6,1 circa, valore che non garantisce la tenuta del Servizio Pubblico; sono ben 13 i paesi in Europa che investono, in percentuale al Pil, più dell’Italia.

Ma come verranno spesi questi tre miliardi di incremento? Una parte per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro, fermi al palo da decenni – e lo stanziamento è nettamente insufficiente a recuperare il gap stipendiale con gli altri paesi d’Europa. Il nostro personale sanitario ormai emigra non solo verso i paesi del nord Europa, ma anche in Arabia e Paesi del Golfo, dove vengono offerti stipendi tra i 14 e i 20mila euro al mese corredati da una serie di benefit, comprese agevolazioni fiscali. ln Italia l’ultimo CCNL siglato tra parte pubblica e sindacati prevede un aumento per i medici di pronto soccorso, area caratterizzata da elevato burnout per i sanitari che vi operano a causa di insostenibili carichi di lavoro e mancanza di organici, di 10 euro lorde per turno di 12 ore. Per non parlare dei medici dei servizi convenzionati con le regioni che percepiscono 10 euro l’ora. Questi i casi più eclatanti. Il resto dell’incremento dovrebbe abbattere le liste d’attesa acquistando servizi sanitari da società interinali e pagando gli straordinari ai medici del SSN. Medici che non ci sono neanche per l’ordinario, figuriamoci per lo straordinario o magari semplicemente diffidenti – avendo regalato alle aziende sanitarie pub...

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Alcuni giorni fa ha destato molte discussioni un articolo pubblicato dal Fatto e ripreso da Saleincorpo. Si sosteneva che, in base i rilevamenti effettuati da enti regionali ufficiali, l'ospedale di Nocera Inferiore risultava tra i peggiori d'Italia per l'erogazione di alcuni servizi essenziali. Quello che ci ha colpito nelle reazioni, al di là del rispetto delle diverse posizioni, è che siano finiti al centro della polemica dati ufficiali, inattaccabili. E' un andazzo che in questo Paese va avanti da diverso tempo e non solo in campo sanitario. Per questo abbiamo deciso di tornare sull'argomento con un pezzo di Angela Crudele che riteniamo possa fare chiarezza in via definitiva.

 

Negli ultimi giorni all’Ospedale di Nocera Inferiore sono stati di nuovo dedicati gli onori della cronaca: si sono conosciuti i dati forniti dall’ AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi San...

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Dopo aver ridotto i fondi per la sanità, il governo Meloni introduce con la legge di Bilancio altre misure per “picconare” il servizio sanitario nazionale pubblico. La legge di Bilancio ha alzato la dotazione per sanità di soli 3 miliardi (di cui 2,3 destinati al rinnovo dei contratti collettivi di settore) portandola a 136 miliardi. Ma l’incremento non tiene il passo con l’inflazione e segna una diminuzione della spesa in rapporto al Pil. Tra le altre novità ci sono disposizioni per aumentare i fondi che possono essere usati per acquistare servizi dalla sanità privata, e una misura che sopprime gli inventivi alle farmacie per la vendita di farmaci generici (identici a quelli di “marca” con brevetto scaduto ma meno cari), a vantaggio delle grandi case farmaceutiche e a svantaggio di conti pubblici e tasche dei cittadini.

L’articolo 45 prevede la possibilità di alzare la cifra ...

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ABologna, dove la sanità pubblica funziona meglio che altrove, il Servizio sanitario nazionale non consentiva nei giorni scorsi di prenotare una risonanza magnetica del rachide lombosacrale, un ciclo di fisioterapia, una visita specialistica fisiatrica. Appuntamento non disponibile. Non è una questione di attese infinite, ma di agende o liste chiuse, non prenotabili. Sarebbe vietato (legge 266/2005) ma succede. A Roma, ai primi di ottobre, tre Asl su sei non offrivano l’elettrocardiogramma sotto sforzo, due lo proponevano a settembre 2024 e una ad aprile ma a Tivoli: il ReCup del Lazio la prenotava anche per l’indomani nei migliori ospedali pubblici, in intramoenia, pagando tra i 120 e i 200 euro invece del ticket (se dovuto) di 55,78. A Salerno abbiamo trovato un’agenda chiusa anche per una visita cardiologica.

Delle liste chiuse si parla, poco, da anni. È il corollario delle...

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