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Ultimo aggiornamento il 18/06/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/873

«Potremmo venirvi in aiuto economicamente» dice la volontaria alla donna che è andata in ospedale ad abortire. Ma anche «potresti far adottare il bambino, almeno faresti una cosa da essere umano». Sono le frasi raccolte e registrate dentro l’ospedale Sant’Anna di Torino, che si prepara a ospitare formalmente i “movimenti per la vita”

Corredino nascita, pannolini, culle e addirittura vestiti premaman. È questo il metodo utilizzato dai movimenti anti abortisti in Piemonte, per provare a convincere le donne a non abortire. Le due leve psicologiche sulle quali puntano sono chiare: da una parte il senso di colpa, dall’altra la carità, sfruttando quello che è uno dei momenti più delicati e fragili della vita di una donna.

È stata inaugurata lo scorso 30 maggio la “stanza dell’ascolto” all’interno dell’ospedale Sant’Anna di Torino. Un luogo dove i cosiddetti “movimenti per la vita” avranno la possibilità di intercettare le donne che, all’interno della struttura sanitaria, chiederanno al personale medico e infermieristico di poter interrompere la loro gravidanza; o meglio, le donne che avranno già effettuato il passaggio necessario del consultorio o del ginecologo in ambito privato e che quindi si recheranno in ospedale per abortire.

Quello dell’ospedale infatti è l’ultimo step per una donna che decide di abortire e potrà farlo o chirurgicamente o farmacologicamente, ovvero con la pillola abortiva RU486 a cui la Regione Piemonte ha già dichiarato guerra due anni fa, quando ha espressamente ignorato le indicazioni dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero che chiedeva alla regioni di adeguarsi ai tempi e distribuirla anche nei consultori, essendo il metodo più sicuro e meno invasivo per la donna.ndicazioni ignorate per motivazioni puramente ide...

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La voce circola con insistenza. La road map tracciata dal Pd nazionale per le elezione Europee vede la circoscrizione Italia Meridionale come ‘strategica’ per riconquistare il consenso eroso e misurare programmaticamente l’appeal del Partito Democratico in vista di due appuntamenti fondamentali come le elezioni regionali in Puglia e Campania dopo le batoste incassate in Basilicata e in Abruzzo.

Nelle segrete stanze del “nuovo corso” di via Sant’Andrea delle Fratte la segretaria ondivaga Elly Schlein e i componenti della direzione nazionale, con calcoli alla mano, hanno segnato sul bloc notes il numero 4, che corrisponde agli eletti all’Europarlamento. Questo è il dato storico. La scelta della capolista Lucia Annunziata si è rivelata molto debole e poco incisiva anche in Campania, sua terra di origine. L’ex di ‘In Mezz’ora’ non riesce a scaldare i cuori. La anchorwoman è percep...

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Il cardinale Zuppi

Il 25 maggio a Napoli in 50mila hanno attraversato la città, scandendo forte e chiaro il proprio no all’Autonomia Differenziata, che verrà votata alla Camera immediatamente dopo le elezioni europee. Lo hanno fatto dal palco in particolare i costituzionalisti Azzariti e Villone, la portavoce dei comitati e del Tavolo NOAD Boscaino e Landini, segretario della Cgil, concludendo la manifestazione della Via Maestra. Nel frattempo, leggevamo con sconcerto dal sito della Presidenza del Consiglio alcune dichiarazioni del ministro Calderoli, in merito alla pubblicazione di una nota dell’Episcopato Italiano che avversa, coerentemente con quanto la Cei sta dichiarando da molto tempo, l’Autonomia Differenziata. Il ministro esprime il proprio stupore per la pubblicazione del documento che riporta “dichiarazioni senza aver avuto occasione di dialogare con la Cei, nonostante delle interlocuzioni fossero già state avviate e avessimo dato la nostra ampia disponibilità ad un confronto nel merito e sui contenuti”.

Rivela, poi, di essersi reso disponibile per favorire un incontro dei “Governatori” (sic!) con il Pontefice e un eventuale confronto sulla riforma. Sottolinea che 14 delle 15 regioni a statuto ordinario hanno mosso “passi ufficiali in favore dell’autonomia e che le 5 regioni a statuto speciale hanno chiesto maggiori forme e condizioni di autonomia, attraverso la revisione degli Statuti”. Rivendica la propria disponibilità a discutere l’autonomia differenziata con il cardinal Zuppi, organizzando in tal senso un paio di incontri, sfumati senza aver ricevuto alcuna comunicazione. “Non ci è stata data alcuna risposta […], ma proprio per questo restiamo ancor più stupiti di questa presa di posizione, già annunciata come negativa, senza nemmeno averci incontrato. Da tutti c...

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“Ho trent’anni, sono di un paesino della provincia, mio padre è minacciato dai mafiosi…”.

“Vent’anni, amo una ragazza norvegese, studio Geofisica, sto a Catania…”.

“Laureato antropologo, età trentacinque, organizzo i ragazzi qui al sud…”

“A Palermo facciamo il giorno di Falcone. L’anno scorso è venuta la celere e ci ha menato. Volete contestare i politici? E giù botte”

“A me m’hanno beccata con una scatola di gessetti. Tu sei di quelli che vanno a scrivere sui muri! E via in commissariato”

“A tutte le auto! A tutte le auto! Un lancio di coriandoli segnalato giù al tennis! Convergere sulla zona! Ripetiamo: coriandoli! Gialli, blu, rossi, verdi e anche di altri colori! Intervenire immediatamente!”.

“Non erano cattivi, ma poi mi hanno stretto al collo… beh. solo qualche livido, rilasciato in giornata”.

“Tiralo per le gambe, caricalo...

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“Abbiamo raccolto 500 firme e siamo pronti a chiedere un consiglio comunale monotematico e pubblico”. Con queste parole gli attivisti del movimento NO PIP annunciano la loro determinazione a opporsi al progetto di ampliamento dell’area industriale di Fosso Imperatore, che prevede la conversione di 220.000 metri quadri di terreno agricolo in un polo logistico per la distribuzione e lo stoccaggio merci.

Gli attivisti della Casa del Popolo - Cohiba, promotori della protesta, denunciano il grave impatto che il progetto avrà sull’ambiente e sull’economia agricola locale. “Stiamo parlando di una vasta area che potrebbe essere destinata alla coltivazione, fondamentale per la nostra comunità e per la salvaguardia del territorio”, affermano i rappresentanti del movimento.

Gli attivisti riferiscono di aver incontrato e sentito alcuni imprenditori, che in un primo momento si eran...

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Su questo blog si è trattato più volte il tema delle cosiddette “autonomie differenziate”, sin dal 2017. Qui si è provato a monitorare i divari persistenti nel Paese, cercando di conoscere (per contrastare) le derive della Questione Meridionale, che ha prodotto i propri peggiori effetti soprattutto quando ha incontrato una classe politica pronta a negarne esistenza e consistenza.

Il percorso delle “autonomie differenziate” non va ascritto esclusivamente al presente governo, ma a tutti i partiti e movimenti che lo hanno caldeggiato, sostenuto, fiancheggiato, almeno dai lavori della Terza Bicamerale. Con la riforma del Titolo V, la Costituzione italiana si è adeguata ha introdotto il decentramento in chiave di ordinamento regionale. Oggi cogliamo le battute finali di un processo lungo, articolato, risalente almeno al 1999, anno in cui fu approvata la legge costituzionale che ha ...

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