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Ultimo aggiornamento il 19/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/846

De Benedetti con i figli

Se affrontiamo qui l'ultima patetica uscita dell'ingegnere Carlo De Benedetti è perché il gruppo l'Espresso, oggi Gedi, ha scritto una pagina importante nella storia dell'editoria in provincia di Salerno. Oltre una ventina di anni fa, infatti, la holding, per la prima volta nella sua storia, decise di comprare un giornale al Sud. Quel giornale era "la Città". Nacque allora la vera alternativa al colosso che era "il Mattino". I vertici non erano concordi. In molti volevano evitare quella che sembrava solo un'avventura e nulla più.

Quella storia è anche la storia mia e di tanti bravi colleghi che oggi sono in cassa integrazione. Lo ricordo l'ingegnere quando veniva a Salerno. Spocchioso, arrogante, convinto di parlare con dei beduini, ti ascoltava solo per farti un favore. Come quando io, in un incontro sindacale, mi permisi di fargli notare che, forse, un euro, per una persona a Padova o Treviso, pesa molto di meno per chi vive a Salerno.

Ma tant'è. Siamo andati avanti tra successi e delusioni, come in tutte le storie. Quando c'è stata la fusione tra Repubblica, Stampa e Secolo XIX, il gruppo Gedi in pratica, intimamente abbiamo capito che la nostra sorte, ma non solo la nostra, era segnata. Nel giro di un anno siamo stati svenduti e la notizia l'ingegnere e un management fatto, in gran parte, di servi sciocchi, ce l'hanno comunicata in videoconferenza. Carne da macello, insomma.

Ora De Benedetti, dopo avere sputtanato in pubblico Scalfari che avrà una marea di difetti ma Repubblica l'ha inventata, vorrebbe riprendersi il giornale per quattro soldi e ha scomunicato i figli. Non è che i rampolli del nostro siano questi geni. Pensate al disastro di Sorgenia, un disastro che stiamo pagando noi italiani. Il capriccio di un vecchio o un piano per ri...

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L'ex sindaco Gambino

Oggi il sindaco Gambino è decaduto. Secondo i giudici, il votatissimo primo cittadino di Pagani non poteva candidarsi. Certo, resta l'Appello, ma l'impressione è che il Comune vada verso l'ennesimo commissariamento. Noi di Salenincorpo abbiamo sempre detto una cosa e la ribadiamo. Gambino non poteva non sapere che correva questo rischio. Allora, perché si è presentato all'elettorato come il salvatore della patria? Perché non ha spiegato ai paganesi quello che rischiavano eleggendolo? Ha sbagliato, ed è giusto che paghi per i suoi errori.

Ad Angri il commissario c'è già dopo una ingarbugliata vicenda politico-giudiziaria-amministrativa. L'ex sindaco Cosimo Ferraioli aveva una maggioranza. Peccato che gran parte dei consiglieri, con nitida coerenza in verità, non appartengono più al partito o alla lista civica in cui erano stati eletti. C'è stata, infatti, una conversione commov...

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Non ricordo la sostanza della felicità. Forse non ho mai saputo di cosa è fatta. Per questo ho smesso di farmi domande su di lei. Sulla gioia. Guardo i volti per strada, li sbircio con cura in una platea, nelle file o nelle piazze deserte, fumo da un balcone affacciato su niente. Se provo a cercarla mi succede il dolore. Di lui, al contrario, sento le fitte, linee invisibili che spezzano il respiro. La differenza tra i due opposti è solo apparente. Non è antinomia, ma bianco e nero nella somma dei colori, con lo scarto di una luce. Una differenza di peso specifico.  

Guardo la parabola di un personaggio tra i più inquietanti mai apparsi nell’immaginario, uscito con grazia maligna da un mazzo di carte, disegno a mia volta un sorriso con la bocca. Sono tra le file di un cinema, il buio mi circonda. Seguo la paranoia e la dolcezza di Joaquin Phoenix, la sua necessità di essere amato, la comprensione che ci sfugge dalle mani insieme al tempo. La seguo nella galleria di una stazione metro, negli ascensori e nelle cabine telefoniche. Nei colloqui con gli operatori sociali, in mezzo tra sigarette, amore e psicologia. Quest’uomo mette il cerone, ha gli occhi truccati e la bocca rossa. E’ come se a forza di ridere la tracciasse col sangue, fino al cuore rotto della storia. Fino al riso che gli esplode con la forma di un disturbo. Lui ride e sembra un tentativo  resistenza, per non sparire nel nulla. Per non essere ignorato. Una questione d'amore.

Rivedo a mente le sequenze del film, provo a immaginare i calci in faccia e poi gli spari, esplosi allo stesso modo. Provo a sentirli. Avverto il disgusto per la bugia, guardo la necessità di una madre. La gioia liberatoria di una sommossa di danza, rallentata fino a sentirla, in ogni suo movimento, per poi ripeterla ...

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Fabo

La recente sentenza della Corte di Cassazione ha rimesso al centro del dibattito le scelte sul fine vita e, più in generale, le questioni legate alla morte. Un tema di grande complessità rispetto al quale ognuno si misura con la propria coscienza. Sull'argomento pubblichiamo un pezzo di Massimo Fini apparso sul "Fatto". A seguire il testo.

"Ha suscitato scalpore e addirittura scandalo la decisione di un’anziana donna di Caserta, testimone di Geova, di rifiutare le trasfusioni di sangue per cui nel giro di pochi giorni è andata consapevolmente a morire. Qui la religione di lei non c’entra. C’entra il diritto individuale a disporre della propria vita. Il diritto al suicidio. E posso suicidarmi anche se sono sanissimo, non ho dolori, non ho sofferenze. In campo laico questo è ormai pacifico, è scomparsa la concezione che noi non possiamo disporre della nostra vita perché è un ben...

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La basilica di Sant'Alfonso

Stupidi, siamo stati veramente stupidi: speravamo che, trascorso un agosto torrido, con un clima decisamente più fresco, eravamo ormai al riparo dai colpi di sole. Invece no. Da Pagani è arrivata una secca smentita. L'assessore Gerardo Torre vuole far costruire sulla Torretta una statua di Sant'Alfonso, patrono della città, alta oltre quaranta metri. Per rendere l'idea, il Cristo Redentore sulla montagna del Corcovado a Rio misura 38 metri.

Dubitiamo che il sommo dottore, uomo di grandi talenti, apprezzerebbe. Poi c'è la questione, non secondaria, dei soldi. Il Comune è sull'orlo del dissesto finanziario. Ma Torre, anche di fronte alla chiara contrarietà della Curia, va dritto per la sua strada: ci sono privati disposti a contribuire con donazioni, almeno lui dice così. Non sappiamo se questa follia avrà un seguito concreto. Ne dubitiamo fortemente. E lanciamo una nostra idea....

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Il sindaco Canfora

Una premessa è necessaria: non abbiamo mai risparmiato critiche al sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, quando pensavamo che le meritasse. Su una cosa, però, non abbiamo dubbi: è una persona onesta con limiti politici, a nostro avviso, giganteschi. Detto ciò, poi ci sono i fatti. Canfora si è beccato una condanna a due anni per tentata concussione quando era presidente della Provincia. I legali hanno già preannunciato il ricorso in Appello. E' una brutta storia legata a presunte nomine "pilotate".

Ora potrebbe scattare la legge Severino e il primo cittadino, eletto appena pochi mesi fa, rischia una sospensione dall'incarico fino a diciotto mesi. Al suo posto subentrerebbe il vicesindaco Robustelli. Una situazione, sotto certi aspetti, simile a quella di Pagani. Laddove, infatti, fosse acclarata l'incandidabilità del sindaco Gambino il Consiglio verrebbe sciolto e si tornerebbe ...

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