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Ultimo aggiornamento il 28/03/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/833

Michele Russo

Pubblichiamo un intervento di Michele Russo, ingegnere scafatese, sui problemi dell'edilizia economica e popolare. Russo, tra le altre cose, è stato nel management di Agro Invest e candidato sindaco di una lista civica. Attualmente è consigliere comunale di minoranza.

 

 

Un tema quasi del tutto scomparso dal dibattito politico e sociale, è quello del diritto alla casa e della necessità di dare risposte soprattutto alle fasce sociali più deboli che hanno esigenza di trovare un alloggio dignitoso. Recentemente, con il regolamento n. 11 del 28 ottobre 2019, la Regione Campania ha approvato una nuova disciplina per l'assegnazione e la gestione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Tra le norme del regolamento desta particolare attenzione quella sulle “occupazioni improprie”, gentile perifrasi per non usare termini più espliciti. Ebbene gli occupanti senza titolo da almeno tre anni, stabilisce il regolamento, possono “regolarizzare” la propria occupazione abusiva con una istanza di regolarizzazione. Una sanatoria per intenderci.

A scapito ovviamente di chi attende un alloggio pubblico da anni e che ha prodotto una regolare domanda ed è in graduatoria. Sicuramente chi occupa una casa senza titolo, nella stragrande maggioranza dei casi, vive comunque una condizione di disagio. E’ chiaro, tuttavia, che con la sanatoria si calpesta un diritto di altri soggetti, probabilmente prendendo atto che, in tantissimi casi, da tempo la pubblica amministrazione non si adopera per lo sgombero delle “occupazioni improprie” e difficilmente lo avrebbe fatto in futuro. La realtà è che, oramai, chi cerca un alloggio può avere risposte solo dal “libero” mercato immobiliare.

Per ottenere un’abitazione bisogna avere la possibilità di contrarre ...

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Può una provincia povera come quella salernitana permettersi il lusso, tra incompiute e appalti mai partiti, di tenere di fatto fermo oltre un miliardo di euro? E' una questione morale che offende i cittadini onesti. E, tra le altre cose, aumenta il tasso di disoccupazione.

Un dato eclatante quello che emerge dalla bella inchiesta pubblicata oggi da la Città e firmata da Gaetano de Stefano ed Eleonora Tedesco. Per una volta i freddi dati dicono molto di più di tante analisi. I lavori iniziati e mai conclusi sono trenta. Tra questi spicca la metanizzazione di Felitto, centro del Cilento (sette milioni). Poi c'è, ancora una volta, la metanizzazione a Roccadaspide (quesi sei milioni) e il terzo lotto dello svincolo della A3 ad Angri (tre milioni e mezzo).

Sono sono alcuni esempi e tanti altri se ne potrebbero fare. Fino a ora abbiano parlato delle incompiute. Poi ci sono ...

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Giuseppe Canfora

L'Agro nocerino ha sei comuni che superano i quindicimila abitanti. Ebbene, solo in due di questi, Nocera Inferiore e Nocera Superiore, si riscontrano situazioni di normalità, indipendentemente dal giudizio sull'operato dei rispettivi sindaci, Manlio Torquato e Giuseppe Cuofano. Altrove è il caos. 

A Sarno il sindaco, Giuseppe Canfora, ha rischiato di essere sospeso in base alla legge Severino. E' stato condannato a due anni, in primo grado, per tentata concussione quando era presidente della Provincia. A dimettersi, non fosse altro che per una questione di dignità, non ci pensa nemmeno. Attenderà comodamente la Cassazione. Una situazione simile è quella di Pagani. Il sindaco Gambino è stato dichiarato decaduto e la gestione è passata ad Anna Rosa Sessa, una facente funzioni. Risultato? I cittadini saranno richiamati alle urne ad appena un anno dal voto.

Ad Angri c'è il commissario. Dopo varie tribolazioni l'ormai ex primo cittadino, Cosimo Ferraioli, è tornato a casa. Ferraioli è persona perbene e, da segretario comunale, conosce come pochi i complessi meccanismi che regolano la vita amministrativa. Secondo noi doveva fare una scelta politica: una volta compreso che la maggioranza che lo aveva supportato non esisteva più perché in tanti erano stati folgorati sulla via di Salvini con conseguente cambio di partito, doveva dimettersi. Invece si è incaponito nella guerra dei ricorsi al Tar e finirà per perdere.

Secondo noi, però, il caso più delicato è quello di Scafati. Dopo un mortificante commissariamento per camorra la città ha scelto il suo sindaco: si chiama Cristoforo Salvati. Sembrava che si potesse tornare alla normalità, ma è scattata un'inchiesta, deboluccia, sulle incompatibilità di vari consiglieri di tutti gli schieramenti. In sinte...

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La notizia è di qualche giorno fa ma, se si esclude qualche mosca bianca, è passata sotto traccia. In sostanza la famiglia Agnelli ha assunto il controllo di Repubblica. Detta così può sembrare una cosa marginale, ma non lo è. Cerchiamo di spiegare perché, secondo "Saleincorpo", ci troviamo di fronte a un pericolo per la democrazia.

Il gruppo "Repubblica" è una corazzata che include La Stampa, il Secolo XIX, tredici quotidiani locali, quattro periodici, tre emittenti radiofoniche, quattro partnership e una concessionaria pubblicitaria. Naturalmente tutto questo si riversa anche sul web. Ogni giorno, quindi, milioni di persone assumono informazioni da un editore che, come spesso accade in Italia, arriva da altre esperienze imprenditoriali. Oltretutto i trascorsi della famiglia torinese nell'editoria non sono tra i più edificanti. Basti pensare, e si fa solo un esempio, a come, ...

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Gambino con la moglie

Sono sospeso dalla carica? Mi hanno interdetto? Non c'è problema, ci pensa mia moglie. Non è una battuta, ma la miserabile realtà della cosiddetta politica nell'Agro nocerino. Tutto iniziò con la signora Monica Paolino, moglie dell'ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. Il marito finisce nei guai per i suoi presunti rapporti con la camorra. Un amministratore, di fatto, bloccato dalla legge. Poi la genialità: se non posso presentarmi io potranno mai dire "no" alla mia signora?

Ha funzionato, ma solo in parte. Monica Paolino è diventata consigliere regionale in quota forzista, ma essendo indagata anche lei per i suoi sempre presunti rapporti con la criminalità, si dimette. Non da consigliere, però, ma da presidente della commissione antimafia. Pensate, era lei a comandarla. Adesso pare che si ripresenterà continuando a causare, indirettamente, problemi seri al marito. Non ci ...

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Alcuni giorni fa abbiamo ospitato l'intervento del penalista Antonio Sarno assolutamente contrario alla riforma Bonafede che, tra l'altro, prevede il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Oggi, invece, per dare un quadro completo delle opzioni in campo, pubblichiamo un pezzo di Massimo Fini apparso sul "Fatto" che sta conducendo una dura battaglia perché il testo del ministro venga approvato, inclusa la controversa questione della prescrizione. E Fini vuole la sospensione. In questo articolo spiega il perché.

 

Il dibattito sullo stop ai tempi della prescrizione alla sentenza di primo grado sarebbe surreale se non nascondesse interessi molto concreti e tutt’altro che limpidi. Chi si oppone a questa legge, in vigore da un anno per processi relativi ai reati commessi dal 1° gennaio 2020, afferma che allungherebbe i tempi del processo. Vero, ma questo...

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