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Ultimo aggiornamento il 23/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/847

I fondi europei del ciclo 2014-2020 sono ancora in piena fase di attuazione e in parte – purtroppo – di programmazione anche di dettaglio. La spesa e la rendicontazione dovranno essere completate entro il 31 Dicembre 2023.  Al 31 ottobre 2019, per tale ciclo 2014-2020 la Regione, su un totale di  4,95 miliardi di euro di risorse complessive, aveva impegnato due miliardi, circa il 41%, e proceduto a pagamenti per poco meno di un miliardo, ovvero circa il 20%. D’altro canto è già in corso la discussione sul prossimo ciclo di fondi europei 2021-2027, che potrebbe apparire prematura in relazione al fatto che il grosso delle risorse precedenti deve essere ancora impiegato.  Il 27 marzo 2019 hanno preso avvio i lavori per la programmazione della politica di coesione in Italia per il periodo 2021‐2027, con un confronto in questa fase articolato in cinque tavoli tematici: Tavolo 1 un’Europa più intelligente, Tavolo 2 un’Europa più verde, Tavolo 3 un’Europa più connessa, Tavolo 4 un’Europa più sociale, Tavolo 5 un’Europa più vicina ai cittadini.

Il documento programmatorio al lavoro dei tavoli suggerisce di limitare drasticamente le modalità di selezione basate su avvisi pubblici ad ampio spettro rivolti a singoli enti a favore di modalità di riparto e programmazione a livello di ambiti funzionali di intervento. Occorrerebbe, cioè, tenere conto dei risultati da conseguire a livello di aree omogenee  e di comprensori. Non ha francamente senso proporre, come è avvenuto spesso anche negli ultimi anni, bandi che possono finanziare pochi interventi e vedere concorrere centinaia di progetti, o addirittura fare ricorso ai progetti “sponda”. Ma cosa sono i progetti “sponda”? Si tratta di progetti già realizzati con altre fonti di finanziamento (statali, regionali, comunali et...

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Michele Russo

Bologna e Salerno, Emilia Romagna e Campania: stessi uffici, stesse procedure, stesse norme, tempi rapidissimi nel primo caso, tante incertezze e dubbi nel secondo. Un’Italia a due velocità e il problema non sempre è la legge, ma, a volte, probabilmente, chi lavora e la applica. Ma veniamo ai fatti. Gara di appalto, contratto da stipulare: occorre chiedere la certificazione antimafia per due ditte, una con sede a Bologna e l’altra a Caserta. L’Ente appaltante che ha sede in provincia di Salerno è tenuto a farlo attraverso la banca dati nazionale telematica. Per tale ragione l’Ente chiede il 15 gennaio, a mezzo pec, le credenziali di accesso alla prefettura di Salerno. 

Alla domanda sui tempi necessari per ricevere l’accreditamento e la password per la banca dati, il funzionario non fornisce certezze parlando di procedure complesse e della necessità di effettuare accertamenti a...

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Mariagrazia Cafisi

“Se un Sindaco ed una Giunta intera – scrive l’ex assessore – ritengono di adottare atti deliberativi non conosciuti prima e/o già respinti in precedenza perché illegittimi e dannosi per l’Ente, e tanto fanno perché incapaci di resistere a pressioni indebitamente e pubblicamente esercitate, l’Assessore (peraltro fraudolentemente e falsamente indicato come proponente) che a tanto si ribella non può che rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico fiduciariamente conferitogli dal Sindaco”.

Abbiamo deciso di pubblicare, in modo integrale, senza toccare una virgola, il comunicato con cui l'avvocato Mariagrazia Cafisi (otto deleghe) ha motivato le sue dimissioni da assessore del Comune di Pagani, guidato dal sindaco facente funzioni Anna Rosa Sessa. E lo abbiamo fatto per un motivo ben preciso. A Pagani stiamo passando dalla politica alla procura della Repubblica. E Mariagrazia Cafisi, che, come ricordato, è un legale lo dovrebbe sapere molto bene.

Si parla di pressioni per fare approvare delibere, di favori ad amici, di falsi costruiti ad arte, di atti illegittimi. Vorremmo ricordare, come ciliegina sulla torta, che il Comune è stato sciolto, in passato, per infiltrazioni della criminalità organizzata (leggi camorra). Quello che ha scritto l'ex assessore sposta, e di molto, la prospettiva. Il vergognoso balletto politico, e lo sosteniamo sapendo di offendere la "vera" politica, ora è stato condito da una pensante denuncia.

Ripetiamo una cosa già scritta da Saleincorpo: il bene di Pagani passa attraverso le dimissioni di un esecutivo disastroso. Dall'avvocato Cafisi ci aspettiamo una sua visita in procura, magari già domani.

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Gaetano Ferrentino

Pubblichiamo un intervento dell'assessore del Comune di Sarno, Gaetano Ferrentino sul Parco fluviale del fiume Sarno che rischia di diventare, con il passare del tempo, l'ennesimo carrozzone clientelare.

 

 

A villa Lanzara, a Sarno, si è discusso dell’essenzialità del nulla osta dell’Ente Parco regionale del Fiume Sarno nell’ambito dell’ordinaria attività edilizia. Il convegno, patrocinato dall’Ordine degli ingegneri e degli avvocati, è stato organizzato dall’Ente Parco stesso, nella sua sede, e dal suo presidente Antonio Crescenzo, volto noto della politica locale e molto a suo agio, da navigato frequentatore delle istituzioni, in questo ruolo. È la prima volta che, in tanti anni, l’Ente Parco organizza un convegno tecnico-normativo piuttosto che strettamente ambientale. È un merito, ma anche uno spunto di riflessione. Se dopo venti anni dall’istituzione è ne...

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Il raccordo di San Severino

Noi di Saleincorpo abbiamo deciso di riproporre una mia intervista all'architetto e urbanista Mario Di Sessa apparsa oggi sul Quotidiano del Sud. Si tratta di uno studio di fattibilità che potrebbe, in gran parte, risolvere il problema del traffico nell'Agro. Il pezzo è corredato da una foto gallery nella sezione Multimedia del sito.

 

 

Si chiama “Il grande Ring”, ma non ha niente a che fare con il pugilato. Si tratta di uno studio di fattibilità, unico nel suo genere, realizzato dallo studio Di Sessa. A coordinare la proposta progettuale c’è l’architetto e urbanista Mario Di Sessa, nocerino, un passato da assessore. Il lavoro è frutto di un team formato da Francesco Di Sessa, Giovanni Minieri, Alessandro di Sessa e Roberta di Sessa.

Architetto ci spiega di cosa si tratta?

“Il sistema stradale proposto, di interesse comprensoriale dell’Agro, in...

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Il vescovo Giudice

La notizia è fresca fresca, come le uova di giornata. Il comitato Alfonso sarà contento ha querelato il vescovo della diocesi di Nocera-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice. Il pittoresco assessore Gerardo Torre, uno dei tanti Forrest Gump della politica paganese, si è sentito offeso. La storia è nota, ma la ricapitoliamo per chi non ne fosse a conoscenza.

Un comitato, guidato proprio da Torre, pensa di finanziare la costruzione di una statua dedicata al patrono della città, Sant'Alfonso appunto, sulla torretta. Un'opera da milioni di euro pagata da non meglio precisati "privati". Tutto questo con la scusa patetica dell'incremento del flusso turistico. Parliamo di una struttura di oltre quaranta metri, più alta del Cristo Re di Rio. Ma si sa, a Pagani pensano in grande.

Dalla Curia non arrivano reazioni ufficiali, ma il dissenso è palpabile. Il vescovo, sbagliando, non pr...

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