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Ultimo aggiornamento il 31/03/2023

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/709

Angelo Vassallo

L'inchiesta sull'omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo è piena di depistaggi, indagini mai effettuate, coinvolgimenti eccellenti. Ora, grazie a un articolo di Vincenzo Iurillo pubblicato sul Fatto.it, spunta anche la vicenda di una pistola sospetta che stava per essere distrutta. Un altro aspetto di una storia terribile che deve essere chiarita.

 

Secondo la commissione parlamentare Antimafia, l’omicidio del sindaco pescatore di Pollica Angelo Vassallo fu “pianificato accuratamente” e per arrivare al colpevole c’è un accertamento importante che forse non è stato ancora fatto, e che va fatto al più presto, su una pistola dello stesso tipo di quella usata per il delitto. Infatti c’è da qualche parte, agli atti di un processo nel Lazio, una Baby Tanfoglio calibro 9×21 che rischiava di essere distrutta, ma che dopo l’intervento dei commissari antimafia è stata ‘congelata’ per poter essere messa a disposizione degli inquirenti della procura antimafia di Salerno.

La Baby Tanfoglio 9×21 è il modello di pistola usata per zittire per sempre Vassallo. L’arma che lo ha ucciso non è stata mai ritrovata dagli inquirenti. Una Baby Tanfoglio è stata rinvenuta dietro a un forno nella disponibilità di Ausonia Pisani e Sante Fragalà, la coppia della strage di Cecchina, condannati rispettivamente a 16 e 26 anni per duplice omicidio. Ausonia Pisani è una ex vigile di Pollica, dettaglio fondamentale, ma su di lei e su questo torneremo dopo.

A sollevare il giallo della pistola, e del pericolo che finisse al macero, è il comitato della commissione Antimafia sul caso Vassallo. È il punto centrale una relazione finale che tira le somme di quindici mesi di audizioni e acquisizioni di documentazione giudiziaria. Un lavoro coordinato dal deputato uscent...

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Il sindaco Canfora

Miasmi e inquinamento ambientale: il sindaco Giuseppe Canfora scrive ai cittadini: «Siamo dalla vostra parte, combattiamo per voi». Il Comune, però, è assente alla Conferenza di servizi per il rinnovo delle autorizzazioni ambientali a favore di una nota ditta di via Ingegno, mentre il Tar di Salerno boccia la delibera comunale per lo stop ai nuovi impianti di rifiuti.

La puzza che avvolge la città è una vera e propria piaga per tutta la popolazione. L’odore che si diffonde fra la notte e le prime ore del mattino invade tutta l’area industriale fino a toccare l’ospedale di Sarno “Villa Malta” e la zone centrali della città. Di tale flagello per i cittadini sarnesi ne è a conoscenza l’amministrazione comunale che tramite un manifesto ha voluto esternare la propria vicinanza alla popolazione «Stiamo combattendo per tutelare l’ambiente e difendere il diritto alla salute. Noi siamo...

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Parlare di questioni internazionali, di guerra e pace, di economia, fa bene e deve far bene alle periferie. Come il medico trae indicazioni importanti sullo stato di salute di una persona rilevando la frequenza delle arterie periferiche del polso, così in periferia si possono cogliere aspetti del mondo indicativi di ciò che si riflette sul centro. Una metafora che andrebbe segnalata, affinché venga applicata tanto a chi gestisce il potere, quanto a chi si nasconde dietro la scusa di essere periferici e, dunque, impossibilitati ad influire sul cambiamento.

I problemi di integrazione, di accesso allo studio, di criminalità sono peculiarità delle periferie. Allo stesso modo lo sono la genuinità delle relazioni, la spontaneità dei cortili, la bellezza di un Creato ancora da scoprire. Si potrebbe partire da questi estremi per dare risposte concrete all’Italia. Che la periferia abbia voglia di partecipare l’ho riscontrato lo scorso 28 settembre, in occasione dell’iniziativa “Settembre libri”.

Papa Francesco: “Putin fermi la violenza e Zelensky apra a proposte di pace”. Nelle sale del Museo archeologico nazionale della Valle del Sarno è stato presentato “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace”. Il volume raccoglie numerosi interventi di papa Francesco sul tema, a partire dal conflitto tra la Federazione russa e l’Ucraina. 

Il primo risultato è stato il coinvolgimento della Diocesi da parte del Comune di Sarno. Un’opportunità di dialogo e collaborazione su temi culturali e geopolitici che ha consentito di parlare tanto alla comunità cattolica quanto a quella laica. Il secondo risultato è l’aver scoperto qualcosa in più sul magistero pontificio e sulla diplomazia vaticana. Aver approfondito il tema della guerra e della pace secondo Francesc...

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De Luca e Savastano

Colpo mortale al primo processo per il “sistema De Luca” di Salerno, sintesi giornalistica di una prassi di trent’anni di appalti affidati solo alle coop salernitane che assicuravano sostegno elettorale al sindaco di Salerno e poi governatore della Campania Vincenzo De Luca (anche lui indagato per corruzione) e ai suoi fedelissimi, secondo la ricostruzione di in una maxi ordinanza cautelare eseguita l’anno scorso.

Il Tribunale di Salerno ha dichiarato inutilizzabili molte intercettazioni depositate nel dibattimento per due dei pilastri del sistema, il re delle coop Fiorenzo Zoccola (che dopo l’arresto ha collaborato) e l’ex assessore comunale alle politiche sociali Nino Savastano, ora consigliere campano.

I due a gennaio sono stati stralciati dal maxi fascicolo e rinviati a giudizio con rito immediato, hanno 11 capi di imputazione sul groppone. Nove per Zoccola, accusa...

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Suo figlio Mirko aveva ucciso Andrea, il figlio del boss. E poche ore fa a morire è stato Gerardo Tammaro, il papà del presunto omicida. Era il 3 settembre quando Mirko Tammaro fu accusato di aver annegato nel sangue la vita di Andrea Gaeta per via di una ragazza – evidentemente equiparata a un vaso di ceramica – il cui possesso, diciamo così, era stato oggetto della fatal contesa. La sfortuna di papà Gerardo ha voluto che il competitor del giovane Mirko fosse il giovane Andrea, figlio del boss di Orta Nova, Francesco Gaeta detto anche Spaccapallini.

Un nome in alto nella gerarchia della feroce quarta mafia del foggiano, la corda criminale che tiene legati cittadini e istituzioni, e che invero li sta oramai annettendo al ruolo di ascari che – inebetiti dal frastuono delle pistole e dei fucili – sono consegnati alla paura e al silenzio. I sicari che oggi hanno stampigliato la v...

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Anche nella legislatura che sta per partire, entrerà alla Camera e in Senato una nutrita pattuglia di indagati, imputati e condannati. In totale, i neo parlamentari che hanno – o hanno avuto – guai con la giustizia sono 41 sui 600 eletti totali, il 6,8%. Alla elezioni del 2018 se ne contavano invece 45, ma su ben 945 seggi assegnati, dunque il 4,7%. Ecco chi sono, senza tener conto dei reati colposi o di contestazioni della Corte dei Conti.

Fratelli d’Italia

Tommaso Foti (Camera)

Indagato a Piacenza per corruzione e traffico di influenze illecite.

Francesco Zaffini (Senato)

Ex consigliere regionale in Umbria, è imputato a Perugia per peculato nell’inchiesta sulle presunte ‘spese pazze’ relative agli anni 2011 e 2012.

Augusta Montaruli (Camera)

Condannata nel 2021 a Torino per peculato a 1 anno e 7 mesi nel processo d’appello bis ...

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