Inchieste/709
L’ennesima emergenza di personale del presidio ospedaliero “Villa Malta” a Sarno riguarda nuovi reparti che non erano stati intaccati dalle difficoltà dei mesi scorsi. Alle già note criticità del reparto di Ortopedia che, secondo gli addetti ai lavori, rischia una nuova chiusura, nonché del Pronto soccorso dove la situazione è limite della tollerabilità, si aggiungono le defaillance di altre branche ospedaliere. In primis nel reparto di Medicina e Chirurgia d’accettazione, in cui la cronica carenza di personale ha costretto il direttore sanitario, Rocco Mario Calabrese, a bloccare le attività ambulatoriali, vista “L’impossibilità di garantire i turni di guardia”. Va ancor peggio nel reparto di Ginecologia e Ostetricia che da fiore all’occhiello dell’ospedale rischia adesso di essere chiuso, se non addirittura accorpato ad un altro presidio salernitano.
La dotazione di medici del reparto di Ginecologia è formata, infatti, da soltanto da tre unità a fronte dei cinque medici in forza fino a qualche mese fa. Due di questi ultimi, nello specifico, avrebbero deciso di prestare servizio presso altre aziende sanitarie. Un organico, dunque, che non permetterebbe nemmeno di garantire la normale turnazione dei medici né tantomeno di rispondere, in maniera adeguata, alle richieste della vasta utenza dell’Agro.
Il rischio di una chiusura, per tale reparto, è altissimo se la dirigenza dell’Asl Salerno non prenderà gli opportuni provvedimenti entro fine mese. Tuttavia, la situazione complessiva del “Villa Malta” è rappresentata da una emergenza che coinvolge l’intero presidio. A tal proposito, sulla tematica è intervenuto il vicepresidente del consiglio comunale di Sarno, l’avvocato Domenico Crescenzo: “Credo che al di là delle vicissitudini giudiziarie degli ulti...
Continua a leggereSulla condanna in Appello per tentata concussione del sindaco di Sarno Giuseppe Canfora pubblichiamo una riflessione dell'avvocato Walter Mancuso.
Tutta la mia solidarietà umana a Giuseppe Canfora per il momento di grande sofferenza per l’esito del processo in cui è imputato per tentata concussione. Da avvocato gli auguro un ribaltamento della condanna dopo il ricorso in Cassazione che proporrà con il patrocinio di eccellenti penalisti.
Tuttavia, sento il dovere di sottolineare l’aspetto giuridico che ha determinato la conferma della sentenza di condanna anche in Appello. Sul punto ha già scritto il giovane e brillante avvocato Raffaele Vitolo, spiegando che adesso dovrebbe intervenire il prefetto per applicare la “sospensione” prevista dall’art. 11 della nota legge Severino (quella che cacciò dal Parlamento Berlusconi).
Orbene, premessa la solidari...
Continua a leggereCanfora condannato anche in Appello. Il sindaco di Sarno e Bruno Di Nesta, ex direttore generale di Palazzo Sant'Agostino, sono stati condannati a due anni di reclusione, pensa sospesa. La vicenda riguarda una tentata concussione nei confronti di Gigi Cassandra, all’epoca dei fatti presidente dell’Asi di Salerno.
La procura, infatti, ha acceso i riflettori su presunte pressioni sulle nomine del Cgs, società partecipata proprio dell’Asi, da parte degli indagati. Nel 2013 i vertici della Provincia, che da poco tempo era passata dal centrodestra al centrosinistra, avrebbero fatto pressioni su Cassandra (eletto con la precedente giunta provinciale) affinché soprassedesse dalla decisione di nominare i revisori dei conti dell’Asi proprio perché era cambiato il colore politico dell’amministrazione a Palazzo Sant’Agostino. Lui, invece, andò avanti disponendo le nomine e da quel momento iniziò un lungo braccio di ferro sia politico che giudiziario, ora concluso anche in secondo grado.
Sulla questione è intervenuto il consigliere forzista Giuseppe Agovino. “In merito alla condanna in secondo grado – ha dichiarato – riteniamo che siano opportune alcune considerazioni: pur rimanendo garantismi, credo che sia doveroso che il sindaco rassegni le dimissioni e ceda il passo al suo numero due, Roberto Robustelli".
"Infatti - ha continuato il consigliere d’opposizione – il suo lasciare la poltrona di primo cittadino dovrebbe rappresentare un percorso coerente di quanto millantato in campagna elettorale: chi parla di Codice Etico e di trasparenza, di fronte ad una condanna, seppur non definitiva, dovrebbe aver il coraggio di dar seguito alle proprie parole con i fatti. Inoltre, cedere il passo al vicesindaco Robustelli, non dovrebbe essere un problema poiché ...
Continua a leggereProfessor Antonio Marfella, celebre oncologo del "Pascale" e referente dell’associazione "Medici per l’Ambiente", durante la pandemia lei l’aveva detto: la situazione nel campo dei tumori in Campania sarebbe peggiorata. Oggi,il rapporto del Ministero della Salute lo conferma: siamo secondi in Italia per la mortalità da cancro e primi per le malattie cardiovascolari. Che è successo?
«In realtà anche sul cancro siamo primi. Il lavoro, infatti, prende in considerazione le province sulla base di 31 parametri in maniera indiretta. Ma se valutiamo il numero degli abitanti di quelle province, siamo decisamente messi peggio».
In che senso?
«La provincia di Lodi è quella che sta peggio di tutte, per l’inquinamento dell’aria e per ragioni di orografia. Ma ha 200.000 abitanti, a fronte di quella di Napoli, che ne conta 3,2 milioni. In termini percentuali e di persone a ri...
Continua a leggere“Sono stato messo alla gogna per una situazione progettata, architettata e studiata sin nei minimi dettagli e solo adesso sto cominciando a rivivere, mentre ora sono indagate le persone che avevano puntato il dito contro di me”. Ecco le parole davanti alle telecamere de Le Iene di Bruno Humberto Damiani detto “il brasiliano”, indagato e archiviato due volte dalle accuse di aver ucciso il sindaco pescatore di Pollica Angelo Vassallo, per la prima volta intervistato de visu. Ci sono riusciti Giulio Golia e Francesca Di Stefano, firme di punta del programma di Italia 1 che dopo tre anni torna ad occuparsi del caso Vassallo, e stasera manderà in onda un servizio-anticipazione della puntata Inside di domenica prossima. Puntata che sarà interamente dedicata all’omicidio irrisolto del 5 settembre 2010.
L’anticipazione di stasera sviscera le circostanze del presunto depistaggio delle ...
Continua a leggereGli avevano fornito un lettore dvd e un ebook-reader con i quali, non supportando questi ultimi il formato audio, non avrebbe potuto ascoltare le intercettazioni ambientali registrate nel 2016 all’interno del carcere di Ascoli Piceno. Dopo anni di richieste e lamentele da parte di Giuseppe Graviano circa il suo diritto ad ascoltare le conversazioni intrattenute con il detenuto Umberto Adinolfi, detto la "scamarda", di San Marzano, al boss di Brancaccio sarà consegnato un computer. Lo ha stabilito la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria davanti a cui si sta celebrando il processo “‘ndrangheta stragista” nell’ambito del quale, in primo grado, Graviano e il coimputato Rocco Santo Filippone sono stati condannati all’ergastolo per l’agguato consumato il 18 gennaio 1994 in cui morirono due carabinieri sull’autostrada all’altezza dello svincolo di Scilla.
La richiesta è stata ...
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