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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/849

A sinistra Porro

“Erano anni che non mi sentivo così soddisfatto a fine giornata. Lo stress accumulato in Italia per il mio lavoro, soprattutto durante la pandemia, mi aveva quasi ucciso. Letteralmente. Ora sono rinato, non faccio più il burocrate, faccio solo la cosa che mi è sempre piaciuto fare: il medico”. Il dott. Francesco Porro ha sessant’anni, una moglie e due figli, è di origini calabresi ed oggi lavora come pediatra in una clinica a Zurigo dove si è trasferito nel settembre del 2021. Dopo trent’anni nel sistema sanitario italiano si è trovato in un letto di ospedale colpito da un ictus “che per miracolo non mi ha lasciato danni permanenti. Ero ancora in convalescenza quando ho preso contatti con un ambulatorio pediatrico qui in Svizzera, un colloquio su Zoom e mi hanno inviato il contratto”. 

La sua è una storia di un “cervello in fuga” che da giovane ha fatto di tutto per tornare dalla Germania. “All’epoca tornai per una questione di sentimento, vendendo la vita dei miei genitori, emigranti, che avrebbero sempre voluto poter tornare nella loro terra”. È la fine degli anni ottanta, Francesco ha 25 anni quando si laurea a Modena, votazione 110 e lode. “Ricordo che andai all’ordine dei medici per cercare la mia prima occupazione, ma all’epoca lavoro non ce n’era a meno che non venissi raccomandato”. Così torna nella zona di Stoccarda dai genitori e trova lavoro in una clinica pediatrica associata all’Università di Tubinga, ad Esslingen. “Un semplice colloquio, qualche giorno di prova e sono stato assunto”. Ma la voglia di tornare in Italia era troppo forte. “Una caratteristica degli emigranti che vedevo in Germania – racconta – era abitare spesso vicino alla stazione. Questo senso di vicinanza fisica si trasformava in una vicinanza mentale, del poter dire ecco quando ...

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Il Consiglio dei ministri ha confermato lo stanziamento di 3,8 miliardi per far fronte al rincaro delle bollette di luce e gas in vista dei nuovi aumenti previsti per il primo trimestre 2022. Lo ha detto il ministro Daniele Franco durante la riunione a quanto si apprende da fonti governative. Di questi fondi 1,8 miliardi annullano gli oneri generali di sistema per le utenze fino a 16kwh, 600 milioni servono ad abbassare l’aliquota Iva per il gas al 5% (ora al 10% per le utenze domestiche, al 22% per le altre). Per il gas gli oneri di sistema sono azzerati per tutti, per le famiglie svantaggiate gli aumenti sono annullati grazie a uno stanziamento di 900 milioni di euro. Il governo valuterà anche l’ipotesi di rateizzare le bollette, in particolare per le imprese. La rateizzazione consentirebbe, a quanto spiegano fonti di settore, di dare sostegno alle aziende in difficoltà per i rincar...

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Una squadra di agenti della polizia locale di Torino raccoglie la denuncia di una ragazza nigeriana contro la sua madam. Sembra una storia comune, una vicenda di sfruttamento della prostituzione. E invece si trasforma in un mega-inchiesta della magistratura. Si chiama Athenaeum e tra il dicembre del 2012 e il settembre del 2016 documenta l’esistenza di una delle più violente tra le organizzazioni criminali di tutto il mondo: la mafia nigeriana. Una clan che agisce non solo con la violenza fisica, ma con un’arma che nessun’altra mafia possiede: i riti voodoo. In Italia, patria delle mafie “classiche”, esiste una nuova organizzazione criminale: minaccia, sfrutta e talvolta uccide, con legami internazionali in Canada, Regno Unito, Olanda, Germania, Malesia e Ghana.

Quella di Torino è una delle prime indagini sulla mafia nigeriana in Italia. L’inchiesta viene ricostruita nei dettagli in Black Mafia, il primo documentario sulla mafia nigeriana della serie Crime Doc targata Rai Documentari. Andata in onda su Rai Tre, Black mafia è tratto dal libro Mafia nigeriana del giornalista Sergio Nazzaro, con la regia di Romano Montesarchio, da un’idea di Andrea Di Consoli e scritto da Romano Montesarchio, Sergio Nazzaro e Stefano Russo. Attraverso le interviste ai protagonisti, ricostruzioni cinematografiche, l’uso di intercettazioni originali, immagini di repertorio e documenti esclusivi, il documentario ricostruisce gli affari della mafia nigeriana nel nostro Paese. Dopo la procura di Torino, negli anni successivi gli uffici giudiziari di ogni parte d’Italia si sono occupati di mafia nigeriana. Al fianco di Cosa nostra, della ‘ndrangheta e della camorra c’è una nuova organizzazione criminale che fa affari, intimidisce e gestisce le piazze di spaccio. L’ultimo report del Se...

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Catello Maresca

“Riaprire istituzionalmente il dibattito con le autorità competenti” per arrivare allo stop delle porte girevoli tra politica e magistratura. Il caso di Catello Maresca rilancia l’attualità e la necessità di una riforma del Csm e dell’ordinamento penitenziario. I consiglieri di Magistratura Indipendente, infatti, hanno chiesto al Comitato di Presidenza di Palazzo dei Marescialli che venga discussa e adottata presso la Sesta commissione una risoluzione sul tema dei rapporti tra politica e magistratura.

Un passaggio delicato quello delle toghe che si candidano e poi tornano a fare i giudici. E’ il caso, appunto, di Maresca che è attualmente giudice di Corte d’Appello a Campobasso, capo dell’opposizione in consiglio comunale a Napoli. La scorsa settimana, infatti, il Csm aveva dato il suo via libera al rientro in servizio dell’ex sostituto procuratore generale nel capoluogo campa...

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Felice Faiella

Felice Faiella, 70 anni, sposato, due figlie, si è laureato in ingegneria chimica a Napoli. Vanta una lunga esperienza nel settore industriale. Tra queste industria conserviera Galano, industria conciaria Map di Iuliano, industria vernici Dyrup. Inoltre è stato docente di ruolo, consulente tecnico presso aziende metalmeccaniche, esperto in brevetti industriali.

 

Questo lavoro nasce come risposta all’appello rivolto ai cittadini di Nocera Inferiore da parte dei tecnici della società TPS Pro srl di Bologna, incaricati dal Comune di redigere il Piano Urbano del Traffico (PUT) e il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMs); quest’ultimo prevede espressamente che, nella fase iniziale, debba esserci un momento partecipativo e di ascolto della comunità locale per raccogliere suggerimenti e segnalazioni riguardanti la viabilità e le criticità connesse.

Alla base ...

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La situazione del Pnrr nel campo delle infrastrutture di trasporto è paradossale: per ragioni principalmente ambientali, il piano finanzia quasi solo infrastrutture ferroviarie, che sono totalmente a carico dello Stato e, a differenza delle strade, generano a valle ulteriore spesa corrente. Se anche solo una parte dell’investimento dovesse essere pagato dagli utenti, il loro numero si ridurrebbe di molto. Cioè gli utenti del modo ferroviario manifestano per questo servizio una “disponibilità a pagare” davvero ridotta. Le ragioni ambientali sono dichiarate dal Piano, ma non c’è alcuna analisi per le singole opere. Non sono note neppure le previsioni di domanda e opere con poco traffico servono poco anche all’ambiente, oltre che allo sviluppo economico.

Vediamo alcuni numeri: nel Pnrr ci sono 25 miliardi per costruirne parti di tratte ferroviarie, poi ne occorrono altri 37 da tr...

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