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Ultimo aggiornamento il 18/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/845

C’è la partenza. La prima: per gli Stati Uniti, a sedici anni, ospite di una famiglia fra le foreste dell’Oregon. C’è il ritorno, un anno dopo, con lo sguardo per sempre cambiato sulla vita e sulle possibilità che l’estero può offrire. Ma anche togliere. Ci sono la nostalgia di casa, la solitudine, l’amicizia. Le valigie: da chiudere, da aprire. Comunque sempre da rifare. La cerimonia per celebrare San Nicola – Sinterklaas – tipica dell’Olanda, dove invece di imbastire la tavola per il Natale imminente si mangia una zuppa. Le feste studentesche, in cui gli invitati si siedono a cerchio (ad Amsterdam funziona così) e la presa di coscienza di essere diventati, nel tempo, stranieri in una terra nuova. Tutto questo si legge nel libro di Michela Grasso, Il futuro non può aspettare – Perché la mia generazione è costretta a partire, edito da DeAgostini. Ritratto e voce di un fenomeno così conosciuto da avere ormai tratti quasi leggendari: i cervelli in fuga dall’Italia. Non solo professionisti, ma anche ragazzi giovanissimi che scelgono di andare all’estero per studiare e lavorare. Alcuni tornano, altri no. Cercano, appunto, quel futuro che all’interno dei confini nazionali è sfuocato o lontano. Michela Grasso è una di loro. Dopo l’anno in Oregon è tornata in Italia, si è diplomata e in seguito è ripartita per l’Olanda, dove si è iscritta all’Università di Amsterdam scegliendo Scienze Politiche. I social la conoscono come mente dell’account @spaghettipolitics, oltre 230mila follower e la foto di Silvio Berlusconi (con bandana) come immagine del profilo. Un progetto nato, si legge nel libro, per raccontare l’Italia all’estero: “Viene vista come questo Paese mistico, dove si mangia bene, fa caldo, ma che funzionerebbe meglio se a governarlo non fossero gli Italiani”.

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Segnali incoraggianti: la giustizia sembra ricordarsi della Costituzione e del concetto di dignità umana in essa richiamato. All’articolo 2 sono riconosciuti – non attribuiti – i diritti inviolabili dell’uomo, connessi alla sua dignità. L’articolo 3 riconosce a tutti i cittadini “pari dignità sociale”, senza distinzioni o discriminazioni. L’articolo 4 riconosce il diritto/dovere al lavoro, su cui la Repubblica è fondata (art.1). L’articolo 32, oltre a prevedere che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”, sancisce che tale legge “non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. L’articolo 36 stabilisce il diritto del lavoratore a una retribuzione “sufficiente ad assicurare a lui e alla sua famiglia una vita libera e dignitosa”.

Riflettere sul valore della dignità umana è più che ma...

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A sinistra Porro

“Erano anni che non mi sentivo così soddisfatto a fine giornata. Lo stress accumulato in Italia per il mio lavoro, soprattutto durante la pandemia, mi aveva quasi ucciso. Letteralmente. Ora sono rinato, non faccio più il burocrate, faccio solo la cosa che mi è sempre piaciuto fare: il medico”. Il dott. Francesco Porro ha sessant’anni, una moglie e due figli, è di origini calabresi ed oggi lavora come pediatra in una clinica a Zurigo dove si è trasferito nel settembre del 2021. Dopo trent’anni nel sistema sanitario italiano si è trovato in un letto di ospedale colpito da un ictus “che per miracolo non mi ha lasciato danni permanenti. Ero ancora in convalescenza quando ho preso contatti con un ambulatorio pediatrico qui in Svizzera, un colloquio su Zoom e mi hanno inviato il contratto”. 

La sua è una storia di un “cervello in fuga” che da giovane ha fatto di tutto per tornare dalla Germania. “All’epoca tornai per una questione di sentimento, vendendo la vita dei miei genitori, emigranti, che avrebbero sempre voluto poter tornare nella loro terra”. È la fine degli anni ottanta, Francesco ha 25 anni quando si laurea a Modena, votazione 110 e lode. “Ricordo che andai all’ordine dei medici per cercare la mia prima occupazione, ma all’epoca lavoro non ce n’era a meno che non venissi raccomandato”. Così torna nella zona di Stoccarda dai genitori e trova lavoro in una clinica pediatrica associata all’Università di Tubinga, ad Esslingen. “Un semplice colloquio, qualche giorno di prova e sono stato assunto”. Ma la voglia di tornare in Italia era troppo forte. “Una caratteristica degli emigranti che vedevo in Germania – racconta – era abitare spesso vicino alla stazione. Questo senso di vicinanza fisica si trasformava in una vicinanza mentale, del poter dire ecco quando ...

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Il Consiglio dei ministri ha confermato lo stanziamento di 3,8 miliardi per far fronte al rincaro delle bollette di luce e gas in vista dei nuovi aumenti previsti per il primo trimestre 2022. Lo ha detto il ministro Daniele Franco durante la riunione a quanto si apprende da fonti governative. Di questi fondi 1,8 miliardi annullano gli oneri generali di sistema per le utenze fino a 16kwh, 600 milioni servono ad abbassare l’aliquota Iva per il gas al 5% (ora al 10% per le utenze domestiche, al 22% per le altre). Per il gas gli oneri di sistema sono azzerati per tutti, per le famiglie svantaggiate gli aumenti sono annullati grazie a uno stanziamento di 900 milioni di euro. Il governo valuterà anche l’ipotesi di rateizzare le bollette, in particolare per le imprese. La rateizzazione consentirebbe, a quanto spiegano fonti di settore, di dare sostegno alle aziende in difficoltà per i rincar...

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Una squadra di agenti della polizia locale di Torino raccoglie la denuncia di una ragazza nigeriana contro la sua madam. Sembra una storia comune, una vicenda di sfruttamento della prostituzione. E invece si trasforma in un mega-inchiesta della magistratura. Si chiama Athenaeum e tra il dicembre del 2012 e il settembre del 2016 documenta l’esistenza di una delle più violente tra le organizzazioni criminali di tutto il mondo: la mafia nigeriana. Una clan che agisce non solo con la violenza fisica, ma con un’arma che nessun’altra mafia possiede: i riti voodoo. In Italia, patria delle mafie “classiche”, esiste una nuova organizzazione criminale: minaccia, sfrutta e talvolta uccide, con legami internazionali in Canada, Regno Unito, Olanda, Germania, Malesia e Ghana.

Quella di Torino è una delle prime indagini sulla mafia nigeriana in Italia. L’inchiesta viene ricostruita nei detta...

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Catello Maresca

“Riaprire istituzionalmente il dibattito con le autorità competenti” per arrivare allo stop delle porte girevoli tra politica e magistratura. Il caso di Catello Maresca rilancia l’attualità e la necessità di una riforma del Csm e dell’ordinamento penitenziario. I consiglieri di Magistratura Indipendente, infatti, hanno chiesto al Comitato di Presidenza di Palazzo dei Marescialli che venga discussa e adottata presso la Sesta commissione una risoluzione sul tema dei rapporti tra politica e magistratura.

Un passaggio delicato quello delle toghe che si candidano e poi tornano a fare i giudici. E’ il caso, appunto, di Maresca che è attualmente giudice di Corte d’Appello a Campobasso, capo dell’opposizione in consiglio comunale a Napoli. La scorsa settimana, infatti, il Csm aveva dato il suo via libera al rientro in servizio dell’ex sostituto procuratore generale nel capoluogo campa...

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