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Ultimo aggiornamento il 24/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/848

Con stipendi fermi da anni basta poco per varcare la soglia che porta al conclamato disagio economico e secondo le stime dell’Autorità per l’energia una famiglia tipo spende per le bollette mille euro in più all’anno. L’aumento dei prezzi spinge verso la soglia di povertà il ceto medio-basso che non è tutelato dai rincari: redditi troppo bassi per non sentire gli aumenti, ma troppo alti per poter accedere ai bonus. Dai soggetti come la Caritas che hanno il polso della condizione delle famiglie più deboli arrivano i primi riscontri. Ecco alcune testimonianze.

 

Mi chiamo Vanja, ho 38 anni, sono un padre di famiglia, sono nato a Sarajevo e sono immigrato con mio fratello e mia mamma nel 1994, scappando dalla guerra in Bosnia. Ho due figli, di 1 e 4 anni (Enea ed Elia). Convivo con la mia compagna, Valeria, che ha 34 anni. Siamo insieme dal 2008. La mia compagna è inoccupata (dopo vari contratti a termine nel settore agricolo e altri): non è riuscita ad avere la disoccupazione e ora è a casa e si occupa dei bambini (il più grande va all’asilo, il piccolo partirà, forse, da settembre). Io fortunatamente ho un lavoro stabile presso la Cna Servizi dove ho svolto assistenza informatica per 5 anni, poi 2 nell’ufficio commerciale/marketing, poi altri 8 anni in amministrazione e poi ora di nuovo all’ufficio IT. Guadagno 1500 euro al mese con 14 mensilità. In più c’è l’assegno unico da 350 euro. Il saldo del mio conto corrente è circa 3mila euro.

 

Nel 2017 abbiamo acceso un mutuo da 95mila euro e comprato una vecchia casa in campagna (del valore di 102mila euro). La rata del mutuo (tasso variabile) “balla” tra 480 e 500€. 110 euro se ne vanno mensilmente per la retta dell’asilo. 150 per il gasolio per andare a lavorare 45km giornalieri. Due boll...

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Uno scorcio dell'area industriale

Per colpa di un conto corrente “congelato” e di due pignoramenti promossi da un’impresa creditrice nei confronti dell'Agenzia per lo Sviluppo della Valle territoriale del Sarno, l’ex Agro Invest, i lavori per l’area industriale di Sarno rischiano di non essere più completati. La ragione dell’ennesimo stop ai lavori di “Completamento e miglioramento delle opere di urbanizzazione primaria dell’area industriale di via Ingegno” è legata ad un contenzioso finito in malo modo per l’Agenzia per lo Sviluppo, la società pubblica delegata dal Comune di Sarno di realizzare le opere sinergiche per il territorio.

Nello specifico l’Associazione temporanea di imprese costruzioni generali & appalti Co.G. & A.P., in persona del legale rappresentante pro tempore, Sebastiano De Luca Picione, a seguito di due atti di pignoramento avanzati contro l’Agenzia guidata dall’amministratore unico...

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Caos all’Ospedale di Sarno: l’emergenza non riguarda solo Ortopedia ma anche altri reparti. In seguito alla sospensione degli interventi chirurgici nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale “Martiri di Villa Malta di Sarno” per la carenza di medici in servizio sono fioccate le reazioni sulla situazione di emergenza che sta attraversando il presidio sanitario locale.

Il direttore Rocco Mario Calabrese, nei giorni scorsi, si è già impegnato a risolvere questa emergenza con nuovi innesti. In particolare sarebbe in corso di definizione una convenzione con gli ortopedici in servizio presso l’azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Calabrese, inoltre, ha risposto a una nota delle organizzazioni sindacali facendosi promotore di un’iniziativa per rinforzare il personale medico: “Considerato che nel reparto di Medicina e chirurgia d'accettazione e urgenza risulta in servizio una sola unità medica, e al fine di garantire la necessaria ed adeguata assistenza, si propone di trasferire i dirigenti medici e le attività afferenti alla Guardia Medica. Si ritiene necessario, inoltre, reclutare, con ogni forma contrattuale disponibile, personale medico da dedicare alla predetta attività".

Dalle organizzazioni sindacali, invece, è intervenuto sul tema, Pietro Antonacchio, segretario della Cisl Fp Salerno: "Chi organizza il servizio sanitario deve essere un manager e non deve avere le mani legate. Purtroppo l’attuale gestione non ha mai messo in campo un’attività programmatica. I reparti a rischio sono tutti. Bisogna agire velocemente e riorganizzare i servizi”. 

Il consigliere comunale di minoranza della Lega, Sebastiano Odierna, ha attaccato la classe dirigenziale e politica del territorio "Il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Sarno, quando c’eravamo noi, era...

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L’ansia da manifesto, o da santino elettorale che dir si voglia, è quella che prende i candidati alle elezioni di ogni ordine e grado. L’unica che si rifugge, forse, è quella per la scelta dell’amministratore di condominio. Per i più, le altre rappresentano una lusinga anche se in fondo i pretendenti sanno bene di riuscire a spuntare non più di una manciata di voti. Ma per il quarto d’ora di celebrità si fa questo ed altro.

Quindi, se da un lato si registrano resistenze a candidarsi, dall’altro si fa di tutto per mettersi in posa per consacrare la propria discesa in campo. Mezzi busti, seduti, correndo nelle praterie (anche se a Nocera Inferiore non abbiamo chissà quali e quanti prati da vivere), rannicchiati o alla “olio cuore”, sembra la solita minestra riscaldata. Non mancano a corredo gli slogan più disparati, con la ripetizione spasmodica delle parole: bene, città, futuro...

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Carcasse di maiali, cuccioli e adulti, gettate in un pentolone e bollite. Siamo a Reggio Emilia. Qui, la giornalista Giulia Innocenzi, insieme agli attivisti di Essere Animali, è riuscita ad accedere a un allevamento (oggetto di una segnalazione) e ha documentato con le telecamere le modalità di smaltimento degli animali morti. Si tratta di uno stabilimento che alleva maiali destinati alla produzione di prosciutti con la dicitura dop, di origine protetta. Essere Animali ha poi denunciato il proprietario e sono intervenuti i Carabinieri. “I Nas – racconta Simone Montuschi, uno dei fondatori dell’associazione – hanno colto il proprietario con le mani nel sacco, o meglio nel pentolone. Hanno quindi sequestrato tutto e multato l’allevatore. Siamo probabilmente di fronte al reato di deposito illecito di rifiuti pericolosi“. Il trattamento degli animali che muoiono in allevamento dovrebbe s...

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Loretta Napoleoni

Ormai è chiaro che né l’Ucraina, né la Russia, né gli Stati Uniti hanno intenzione di negoziare. Per la prima vige il principio che per la patria e per la libertà da Mosca ci si fa trucidare e si resiste fino alla distruzione totale della nazione e della popolazione. La seconda è saldamente in pugno a Putin, che non conosce la parola sconfitta e per quanto riguarda gli Stati Uniti, gestiti dal partito democratico, notoriamente guerrafondaio, hanno tutto da guadagnare dal prolungamento della guerra. Basta menzionarne i vantaggi economici: si pensi solo ai carichi di metano liquefatto che venderanno a noi europei, senza parlare del trionfo della Nato, creazione loro, che ormai ingloberà anche la pacifista, o meglio ex pacifista, Svezia, la ex diplomatica Finlandia e forse anche la ex neutrale Svizzera.

Gli unici che da questa guerra hanno solo da perdere siamo noi, gli europei. ...

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