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Ultimo aggiornamento il 23/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/847

Bruno Damiani

“Sono stato messo alla gogna per una situazione progettata, architettata e studiata sin nei minimi dettagli e solo adesso sto cominciando a rivivere, mentre ora sono indagate le persone che avevano puntato il dito contro di me”. Ecco le parole davanti alle telecamere de Le Iene di Bruno Humberto Damiani detto “il brasiliano”, indagato e archiviato due volte dalle accuse di aver ucciso il sindaco pescatore di Pollica Angelo Vassallo, per la prima volta intervistato de visu. Ci sono riusciti Giulio Golia e Francesca Di Stefano, firme di punta del programma di Italia 1 che dopo tre anni torna ad occuparsi del caso Vassallo, e stasera manderà in onda un servizio-anticipazione della puntata Inside di domenica prossima. Puntata che sarà interamente dedicata all’omicidio irrisolto del 5 settembre 2010.

L’anticipazione di stasera sviscera le circostanze del presunto depistaggio delle indagini, che la procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli attribuisce a tre carabinieri di Castello di Cisterna indagati per concorso in omicidio e traffico di droga con l’aggravante camorristica: il colonnello Fabio Cagnazzo, il carabiniere scelto Fabio Molaro e l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi.

Secondo i pm della Dda salernitana i tre avrebbero manipolato gli esiti dell’acquisizione delle immagini di videosorveglianza di un negozio di elettronica affacciato sulla piazzetta di Acciaroli – prese e portate a Castello di Cisterna per essere analizzate – per orientare sin da subito le indagini verso Damiani, risultato poi estraneo, valorizzando solo alcune riprese ed omettendo di citarne altre che scagionavano “il brasiliano” e i suoi presunti complici, immagini che rendevano incompatibile, per orari e tempi di percorrenza, la loro eventuale presenza sul luogo dell’agguato più ...

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I fratelli Graviano

Gli avevano fornito un lettore dvd e un ebook-reader con i quali, non supportando questi ultimi il formato audio, non avrebbe potuto ascoltare le intercettazioni ambientali registrate nel 2016 all’interno del carcere di Ascoli Piceno. Dopo anni di richieste e lamentele da parte di Giuseppe Graviano circa il suo diritto ad ascoltare le conversazioni intrattenute con il detenuto Umberto Adinolfi, detto la "scamarda", di San Marzano, al boss di Brancaccio sarà consegnato un computer. Lo ha stabilito la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria davanti a cui si sta celebrando il processo “‘ndrangheta stragista” nell’ambito del quale, in primo grado, Graviano e il coimputato Rocco Santo Filippone sono stati condannati all’ergastolo per l’agguato consumato il 18 gennaio 1994 in cui morirono due carabinieri sull’autostrada all’altezza dello svincolo di Scilla.

La richiesta è stata ...

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Angelo Vassallo

L'inchiesta sull'omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo è piena di depistaggi, indagini mai effettuate, coinvolgimenti eccellenti. Ora, grazie a un articolo di Vincenzo Iurillo pubblicato sul Fatto.it, spunta anche la vicenda di una pistola sospetta che stava per essere distrutta. Un altro aspetto di una storia terribile che deve essere chiarita.

 

Secondo la commissione parlamentare Antimafia, l’omicidio del sindaco pescatore di Pollica Angelo Vassallo fu “pianificato accuratamente” e per arrivare al colpevole c’è un accertamento importante che forse non è stato ancora fatto, e che va fatto al più presto, su una pistola dello stesso tipo di quella usata per il delitto. Infatti c’è da qualche parte, agli atti di un processo nel Lazio, una Baby Tanfoglio calibro 9×21 che rischiava di essere distrutta, ma che dopo l’intervento dei commissari antimafia è stata ‘congelata’ per poter essere messa a disposizione degli inquirenti della procura antimafia di Salerno.

La Baby Tanfoglio 9×21 è il modello di pistola usata per zittire per sempre Vassallo. L’arma che lo ha ucciso non è stata mai ritrovata dagli inquirenti. Una Baby Tanfoglio è stata rinvenuta dietro a un forno nella disponibilità di Ausonia Pisani e Sante Fragalà, la coppia della strage di Cecchina, condannati rispettivamente a 16 e 26 anni per duplice omicidio. Ausonia Pisani è una ex vigile di Pollica, dettaglio fondamentale, ma su di lei e su questo torneremo dopo.

A sollevare il giallo della pistola, e del pericolo che finisse al macero, è il comitato della commissione Antimafia sul caso Vassallo. È il punto centrale una relazione finale che tira le somme di quindici mesi di audizioni e acquisizioni di documentazione giudiziaria. Un lavoro coordinato dal deputato uscent...

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Il sindaco Canfora

Miasmi e inquinamento ambientale: il sindaco Giuseppe Canfora scrive ai cittadini: «Siamo dalla vostra parte, combattiamo per voi». Il Comune, però, è assente alla Conferenza di servizi per il rinnovo delle autorizzazioni ambientali a favore di una nota ditta di via Ingegno, mentre il Tar di Salerno boccia la delibera comunale per lo stop ai nuovi impianti di rifiuti.

La puzza che avvolge la città è una vera e propria piaga per tutta la popolazione. L’odore che si diffonde fra la notte e le prime ore del mattino invade tutta l’area industriale fino a toccare l’ospedale di Sarno “Villa Malta” e la zone centrali della città. Di tale flagello per i cittadini sarnesi ne è a conoscenza l’amministrazione comunale che tramite un manifesto ha voluto esternare la propria vicinanza alla popolazione «Stiamo combattendo per tutelare l’ambiente e difendere il diritto alla salute. Noi siamo...

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Parlare di questioni internazionali, di guerra e pace, di economia, fa bene e deve far bene alle periferie. Come il medico trae indicazioni importanti sullo stato di salute di una persona rilevando la frequenza delle arterie periferiche del polso, così in periferia si possono cogliere aspetti del mondo indicativi di ciò che si riflette sul centro. Una metafora che andrebbe segnalata, affinché venga applicata tanto a chi gestisce il potere, quanto a chi si nasconde dietro la scusa di essere periferici e, dunque, impossibilitati ad influire sul cambiamento.

I problemi di integrazione, di accesso allo studio, di criminalità sono peculiarità delle periferie. Allo stesso modo lo sono la genuinità delle relazioni, la spontaneità dei cortili, la bellezza di un Creato ancora da scoprire. Si potrebbe partire da questi estremi per dare risposte concrete all’Italia. Che la periferia abbi...

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De Luca e Savastano

Colpo mortale al primo processo per il “sistema De Luca” di Salerno, sintesi giornalistica di una prassi di trent’anni di appalti affidati solo alle coop salernitane che assicuravano sostegno elettorale al sindaco di Salerno e poi governatore della Campania Vincenzo De Luca (anche lui indagato per corruzione) e ai suoi fedelissimi, secondo la ricostruzione di in una maxi ordinanza cautelare eseguita l’anno scorso.

Il Tribunale di Salerno ha dichiarato inutilizzabili molte intercettazioni depositate nel dibattimento per due dei pilastri del sistema, il re delle coop Fiorenzo Zoccola (che dopo l’arresto ha collaborato) e l’ex assessore comunale alle politiche sociali Nino Savastano, ora consigliere campano.

I due a gennaio sono stati stralciati dal maxi fascicolo e rinviati a giudizio con rito immediato, hanno 11 capi di imputazione sul groppone. Nove per Zoccola, accusa...

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