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Ultimo aggiornamento il 19/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Tra i fenomeni d’inquinamento, quello atmosferico costituisce uno degli eventi più pericolosi e preoccupanti. Diverse sono le cause preoccupanti per la salute degli esseri viventi. Per circoscrivere l’ambito ne analizziamo tre:

residui di gas di combustione;

rifiuti aeriformi e pulverulenti di attività produttive, polveri sottili generate dal traffico;

gas di scappamento prodotti dalle auto e moto veicoli.

L’inquinamento atmosferico, che colpisce maggiormente i grandi e medi centri abitati rappresenta una grave minaccia per la salute, in quanto attacca le vie respiratorie, le mucose e causa scompensi e complicazioni polmonari. L’inquinamento può, inoltre, essere favorito da particolari situazioni climatiche, quali l’assenza di regimi ventosi (infatti i venti nell’Agro Sarnese Nocerino sono spesso imbrigliati tra i monti Lattari e il monte Sarno) di conseguenza non sempre riescono a ripulire l’aria.

I principali inquinanti sono:

-CO il monossido di carbonio: trattasi di un gas incolore e inodore che per tale motivo viene definito “un assassino silenzioso e invisibile”.  A tal fine sembra utile evidenziare che lungo una strada assai trafficata la concentrazione di questo composto può passare ad esempio, da poche decine a circa 100 microgrammi per metro cubo d’aria (considerato che il limite da non superare è pari 20 microgrammi al metro cubo d’aria -µg/m3), specialmente quando il flusso veicolare viene arrestato da un semaforo.

-SO2 l’anidride solforosa proveniente dalla combustione del carbone per usi domestici/ristorazione(camini); trattasi di un fastidioso contaminante presente nell’aria specialmente nei centri urbani.

-L’ossido di azoto NO e il biossido di azoto   NO2, molto reattivi e in grado di scambiarsi atomi di ossigeno, hanno origine dalla combustione di gas e olio combustibile, nei motori a combustione interna;

-Il particolato, comunemente identificato nelle particelle sospese fini (respirabile particles, cioè particelle respirabili) e comprende quelle di dimensioni microscopiche e quelle più grandi (granelli di polvere). Esse costituiscono la parte più importante delle impurità dell’aria e sono in grado di penetrare nel sistema respiratorio (1), raggiungendo anche le parti più interne dei polmoni.

Le automobili, specialmente quelle dotate di motore diesel, possono causare a livello locale notevoli accumuli nell’aria di particelle, tra le quali si possono distinguere solfati, aerosol di acido solforico, piombo, nichel, cadmio, mercurio, nonché altri composti che sono simili a quelli presenti nella fuliggine.

-L’ossido di piombo è presente nella benzina come additivo per aumentarne la potenza espressa in numero di ottani. Il piombo, quindi, originariamente contenuto nella benzina si disperde nell’atmosfera con gli altri gas prodotti dalla combustione e le sue tracce sono state trovate nel sangue dei componenti di nuclei familiari residenti in abitazioni che fiancheggiano le strade di maggiore traffico.

Quando la presenza di piombo nel sangue supera gli 80 p.p.m.  si possono verificare sintomi di avvelenamento. Pertanto, se non è possibile ridurre l’utilizzo dell’auto in città, è importante suggerire una guida regolare evitando forti accelerazioni e frenate brusche.

L‘Organizzazione Mondiale della Sanità, unitamente ad altri istituti di ricerca, ha stimato l’impatto sanitario a breve e medio termine dell’inquinamento dell’aria nei principali centri urbani italiani ed è giunta a risultati che confermano la gravità della situazione. È stato riscontrato che ad ogni incremento di dieci microgrammi per metro cubo d’aria della concentrazione di polveri e di gas inquinanti sono associati incrementi di mortalità e ricoveri per malattie cardiache e respiratorie.

Di conseguenza, il bilancio delle masse di composti chimici che entrano ed escono dal corpo umano (inalati ed esalati) è ragguardevole.

Sull’argomento, sembra interessante evidenziare come, paradossalmente, l’inquinamento ambientale, derivante dalla prolungata esposizione al traffico, possa apparire basso sul singolo individuo, ma risultare elevato a livello di collettività. Diversi studi hanno certificato la natura micidiale dei cocktail di polveri fini e ultrafini che “portano a spasso” diossine, metalli pesanti, idrocarburi ecc., capaci di incubare lentamente, per anni, nei polmoni determinando insufficienze respiratorie (2), ma anche di innescare malesseri immediati a poche ore dai i picchi registrati dalle apposite centraline che monitorano i livelli di inquinamento in atmosfera.

Le polveri fini e ultrafini, come il PM 10; e il PM 2,5 riescono a penetrare fino al polmone profondo dove avvengono gli scambi di ossigeno con il sangue, dando vita a processi infiammatori e di altra natura(cancro).

Gli studi effettuati in materia ci evidenziano inoltre che, per ciascuno degli inquinanti (CO, CO2, SO2, NO2, PM10, PM2,5), le variazioni percentuali di mortalità e ricoveri sono più elevate nella stagione calda, e che il numero di morti è maggiore nelle zone in cui il traffico rappresenta la sorgente principale di particelle fini/ultrafini.

(1) la frequenza respiratoria è di circa 15 cicli al minuto; un atto respiratorio ogni 4 secondi per un volume d’aria pari a circa 0,6 litri. Una persona adulta normale, in condizioni sedentarie, pompa ogni giorno attraverso l’apparato respiratorio 0,6x 15x60x24 = 12900 litri d’aria.

(2) L’energia necessaria allo svolgersi dei vari processi vitali è fornita dalla reazione chimica che avviene nel corpo tra carboidrati e ossigeno. Il corpo ricava i carboidrati dai cibi ed è in grado di immagazzinarli fino al momento in cui non tornano utili come combustibili; l’ossigeno invece non può venire immagazzinato e deve essere continuamente estratto dall’aria nella quantità che risulta in ogni momento necessaria alla soddisfazione richiesta d’energia. L’aria serve anche all’espulsione dal corpo dell’anidride carbonica. Senza l’aria e senza una vigorosa e continua respirazione la vita si estinguerebbe dopo pochi minuti a causa della incapacità del corpo umano di immagazzinare ossigeno.

Ciò premesso, appare opportuno suggerire, tra gli altri già avanzati in questi anni da più parti, alcuni interventi sulla viabilità per attenuare la congestione del traffico nel centro urbano di Nocera Inferiore. Alcune proposte sono state dibattute nelle sedi proprie e poi inspiegabilmente abbandonate o mai realizzate.

I veicoli provenienti dal Castel San Giorgio, Mercato San Severino nonché quelli provenienti dalla autostrada A/30 e diretti al Mercato Ortofrutticolo Nocera-Pagani e alla parte nord di Cicalesi, potrebbero, anziché attraversare il centro urbano, uscire dalla S.S.266 e in località Codola, nei pressi dell’antica torre di avvistamento denominata passo dell’orco, attraversare la montagna spaccata che collega via Fiano e la zona industriale di Fosso imperatore. Ciò consentirebbe di alleggerire il traffico veicolare nella zona Arenula e all’altezza del semaforo all’incrocio di via Astuti-via Rea- via Napoli. L’adozione di tale soluzione comporterà un intervento di agibilità stradale nel tratto Codola-via Fiano.

Allo scopo di collegare con centro città i residenti in via Napoli e nella circoscrizione Cicalesi, si propone di agevolare i percorsi pedonali anche attraverso la realizzazione di un sottopassaggio tra via Napoli e via Fratelli Grimaldi. Ciò comporterebbe notevoli vantaggi in termini di spostamenti e agevolerebbe anche gli studenti dell’Istituto alberghiero e i pendolari che utilizzano la metropolitana Napoli/Salerno.

 Le soluzioni proposte consentirebbero di alleggerire il traffico veicolare nella zona nord-ovest della città e incentiverebbero gli abitanti a spostarsi anche a piedi nei brevi percorsi urbani. Inoltre, gli stessi contribuirebbero a valorizzare ulteriormente la buona posizione geografica di Nocera Inferiore che costituisce un importante snodo delle principali direttrici di comunicazione con Napoli e con le province di Salerno e Avellino.

Considerare indispensabile l’attivazione del casello di Pagani e prevederne uno a Nocera Superiore per frazionare il traffico in uscita dalla barriera di Nocera Inferiore sulla A3. 

La città beneficerebbe di una riduzione dell’inquinamento atmosferico, tenuto conto che le rivelazioni delle centraline ARPAC relative al biennio 2018/2019 ponevano il Comune di Nocera Inferiore tra quelli maggiormente inquinati della Regione Campania.