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Ultimo aggiornamento il 23/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

In un Paese normale non dovrebbe essere nemmeno una notizia, ma l'Italia ha poco di normale. Il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, arrestato per corruzione, si è dimesso. Avrebbe dovuto già farlo da tempo. E' probabile che aspettasse l'esito del Riesame che, in parte, ha confermato l'impianto accusatorio. Nel pezzo di Vincenzo Iurillo pubblicato sul Fatto una breve cronaca di quello che è accaduto.

 

Indagato e agli arresti domiciliari per diversi episodi di corruzione avvenuti intorno a concorsi ritenuti truccati, il sindaco di Eboli Massimo Cariello (Pd) ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Era stato rieletto a settembre con l’80 per cento al primo turno ed aveva fatto appena in tempo a comporre la giunta, nominata il giorno prima di essere arrestato. Cariello ha scritto poche righe di rito al protocollo. Una nota che fa scattare i venti giorni trascorsi i quali le dimissioni diventeranno irrevocabili. Nei giorni scorsi il Riesame di Salerno ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Costantino Cardiello e Cecchino Cacciatore, incentrato sulla presunta inutilizzabilità delle conversazioni captate attraverso il trojan inoculato sul cellulare del sindaco.

Cariello era stato iscritto nel registro degli indagati sulla base di dichiarazioni accusatorie ed autoaccusatorie dell’imprenditore dei latticini Gianluca La Marca, che sostiene di aver pagato tre anni fa tangenti direttamente al sindaco in cambio di un intervento per far approvare una delibera relativa all’indice di fabbricabilità di un terreno (e lo registrò di nascosto). Per queste vicende, però, il Gip di Salerno ha respinto per carenza di indizi la misura cautelare chiesta dalla procura guidata da Giuseppe Borrelli. Ritenendo fondate, invece, le analoghe richieste avanzate dal procuratore capo e dal pm Francesco Rotondo a proposito dei concorsi per le assunzioni di maestre in una scuola comunale ad Eboli e di istruttori amministrativi al Comune di Cava de' Tirreni. Storie emerse grazie all’ascolto delle intercettazioni ambientali realizzate col trojan installato dopo le accuse di La Marca.

Nel 2015 Cariello fu eletto in una coalizione di impronta centrodestra. Prima delle ultime elezioni, si era avvicinato al Pd. Al suo ultimo comizio prima del voto, ha partecipato il deputato dem Piero De Luca, il figlio del governatore campano Vincenzo De Luca. Ed infatti, prima di essere arrestato, Cariello ha nominato come vicesindaco un esponente del Pd, Luca Sgroia. Dovrebbe essere ora Sgroia a traghettare, da sindaco facente funzioni, l’amministrazione comunale fino a nuove elezioni. Salvo ripensamenti, entro venti giorni, del primo cittadino dimissionario.