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Ultimo aggiornamento il 17/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Ormai il copione è diventato stantio. Movida violenta al centro di Nocera, gente che si lamenta, il sindaco Torquato scrive al prefetto e chiede maggiori controlli. E siccome a noi i brodini riscaldati non piacciono forse vanno dette alcune cose, senza ipocrisie.

1) In tutte le città dove ci sono locali e assembramenti di ragazzi esistono seri problemi di ordine pubblico. Togliamoci dalla testa che si possa controllare tutto. Chi lo dice mente. 

2) La repressione pura e semplice non serve a nulla. Un esempio per tutti: gli inutili divieti sulla chiusura dei bar e la vendita di alcolici nella fase più acuta del Covid. Chi si vuole sballare lo fa sempre e comunque.

3) Ci sono i gestori di alcuni locali, pochi fortunatamente, che sono degli irresponsabili. Vanno, loro per primi, colpiti con grande durezza quando sbagliano mettendo le mani nelle loro tasche. E' l'unica cosa che gli fa veramente male.

4) Con i ragazzi e le loro famiglie bisogna parlare, a partire dalle scuole. Pensiamo a una campagna di informazione sui rischi che comporta l'abuso di alcolici e droghe. Avviamo un ragionamento attraverso incontri pubblici. Crediamo che questa strada vada perseguita con grande decisione.

5) E' evidente che una minoranza di violenti ci sarà sempre, ma meno saranno più facilmente potranno essere isolati. Alternative non ne vediamo. Anche se decidessimo, paradossalmente, di chiudere tutti i locali i ragazzi comprerebbero l'alcol nei market e i posti dove assembrarsi sono tanti.

Concludendo, il problema è enorme e nessuno ha la bacchetta magica, ma, lo ripeteremo fino alla noia, pensare che la repressione risolva tutto è folle. E la battaglia sarà persa ancora prima di iniziarla, ammesso che la si voglia veramente combattere.