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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Questo commento di Enrico Fierro è apparso oggi sul Fatto.

 

Non mi piacciono gli attacchi a quel tizio (non lo nomino per non fargli pubblicità) che in un talk tv ha definito esseri inferiori i meridionali. È rincoglionito. È ubriaco. Ha problemi di incontinenza, non solo verbale. No, signori miei, il tizio in questione è lucidissimo e si assume il ruolo (ben pagato) di guastatore di quell’esercito di politici, commentatori a gettone, giornalisti senza molti scrupoli, al servizio dei poteri che si stanno attrezzando per il mitico “Dopo”.

Il tizio spiana il terreno al darvinismo territoriale nel momento in cui si tratterà di distribuire tra Nord e Sud i pochi soldi da investire per la ripresa. In più si fa portatore degli interessi dei suoi editori potentissimi ras della sanità privata. Voi pensate che dopo bisognerà ricostruire un servizio sanitario nazionale e pubblico? State freschi, i padroni della salute si sono portati avanti col lavoro. Quindi non buttiamola sempre in barzelletta, altrimenti ci fotteranno. La campagna di divisione tra Nord e Sud è già iniziata e ha obiettivi precisi, al suo servizio anche “penne” raffinate e meno volgari. Prendete Aldo Cazzullo, scrittore ed editorialista del Corsera, che auspica (libero di farlo) un governo Draghi, perché l’economista sarebbe l’unico in grado di garantire all’Europa che i soldi dati all’Italia non finirebbero nelle mani dei forestali della Magna Grecia.

E Beppe Severgnini che parla dell’invidia del Sud contro la Lombardia, uguale a quella degli studenti ciucci contro i primi della classe. Che pena, ancora con questa storia dei forestali calabresi. Che grandissima delusione. Il virus spacca il Paese ancora di più (forse per sempre) e due intellettuali precipitano nella melma di battute che neppure nel peggiore circolo della Lega. Per quanto riguarda il Sud, è vero, siamo figli della Magna Grecia, parenti stretti di quell’Enea che si caricò il padre Anchise sulle spalle e camminò verso altre e difficili mete.