info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT96G0538776270000000001187 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 24/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Le Sardine torneranno a Scampia. Ma, come avverte Enrico Fierro in un commento pubblicato oggi sul Fatto, devono fare attenzione. Il Sud è un mondo che ha bisogno di risposte. Ha ascoltato con fin troppa pazienza discorsi che contenevano promesse mai mantenute. E qui siamo stanchi di parole inutili. A seguire il pezzo di Fierro.

 

 

Caro Coen, non mi piace il chiacchiericcio attorno al fenomeno delle sardine. Non mi piacciono i tanti tromboni che dalle solite tribune televisive le esaltano, “i ggiovani finalmente”, ma soprattutto non mi piacciono quelli che attaccano il movimento a prescindere. Chi siete? Cosa proponete? Con chi state?. Cose già viste ai tempi dei Girotondi, e più recentemente, ai tempi della Magliette rosse. C’è una parte del mondo politico, giornalistico e anche culturale, spaventato dalle novità.

Personalmente non sono un tifoso acritico delle sardine, ma un “ammiratore informato”. Perciò riconosco il grande contributo che fino ad oggi hanno dato risvegliando quella parte di opinione pubblica democratica che aveva scelto di non votare più, stanca delle ambiguità della sinistra, ma l’ammirazione non mi impedisce di vedere gli errori. Soprattutto nel rapporto con il Sud. E allora, care Sardine, parliamoci chiaro, il Sud è stanco delle illusioni, stanchissimo di chi vuole raccontarlo senza conoscerlo a fondo. Andrete a celebrare il vostro primo congresso a Scampia, cuore dolente di Napoli, benissimo. Ma andateci con umiltà, fatevi raccontare il quartiere–città da Vittorio Passeggio, l’uomo col megafono, dai volontari del Gridas, dai gesuiti del Centro Hurtado, dai militanti del Comitato Vele, insomma ascoltate chi da trent’anni lotta per la rinascita di quel concentrato di umanità devastato da camorra e tradimenti dello Stato. Fate così anche nelle altre realtà del Sud.

Fatevi spiegare da economisti, sindacalisti, scrittori, gente comune, qual è la condizione attuale di un Mezzogiorno rapinato da uno Stato che sposta risorse (840 miliardi sottratti dal 2000 al 2017) al Nord. Solo così riuscirete ad evitare parole sbagliate (“Scampia è come Bibbiano”, “Erasmus da Nord a Sud”) e scelte politiche pilatesche e consolatorie come quella fatta per le elezioni regionali calabresi. Care Sardine, i miei sono consigli non richiesti offerti con l’umiltà di chi la realtà che va da Roma in giù un po’ la conosce.