Ormai lo sanno tutti: una Anna Rosa Sessa distrutta, anche fisicamente, si è dimessa da sindaco facente funzioni di Pagani. E se si legge con attenzione la sua lettera d'addio si capisce che per lei è stata una liberazione. Certo, l'infornata di nomine all'azienda speciale per i rifiuti se la poteva risparmiare. Ma, diciamocelo francamente, la colpa è sua solo in parte. Questo imbroglio politico che è Pagani nasce da un peccato originale. Alberico Gambino, il sindaco rimosso in base alla legge Severino, sapeva i rischi che correva quando si è candidato. Se voleva veramente bene a Pagani, come dice sempre, doveva saltare questa tornata. Non lo ha fatto e i risultati sono lapalissiani.
Ora, a leggere le dichiarazioni di politici o presunti tali, si capisce solo una cosa: tutti cercano un colpevole, o i colpevoli. Questa caccia grossa non porta da nessuna parte. Chiunque governerà Pagani tra qualche mese dovrà fare i conti con la vera emergenza: un Comune pieno di debiti, senza un euro. E' così assurdo fare appello ai "responsabili" di tutti gli schieramenti perché nasca un fronte comune che abbia un progetto reale di risanamento finanziario? Non lo sappiamo. Quello che, invece, sappiamo bene è che, ancora una volta, a mancare è stata la società civile paganese. Sono quelli che potrebbero fare, hanno le competenze giuste, ma restano a casa, e pontificano pure. Chiamiamola la "zona grigia".
Non è un problema solo paganese. Ma se proprio avete voglia di scovare i "colpevoli" cercateli lì, sì, nella "zona grigia". Qualcuno sicuramente lo troverete. E ripensate alla lezione di Marcello Torre sulla Pagani "libera e civile".