info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT96G0538776270000000001187 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 19/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Pubblichiamo un articolo che Antonello Caporale, all'epoca inviato di "Repubblica", scrisse dopo le elezioni comunali del 1989 a Pagani che videro il trionfo del partito socialista.

"La Signoria vostra è utilmente collocata per essere eventualmente inserita nella graduatoria costituita ai sensi dell' articolo 16 della legge 56". Lettere come questa sono arrivate a decine ai cittadini di Pagani, provincia di Salerno, terra di camorra. Sulla carta stampata il timbro è una garanzia: Ufficio di collocamento circoscrizionale. Sede di Battipaglia.
Ai più fortunati invece è stato recapitato un telegramma. Mittente il ministero delle Poste, stazione di emissione Roma Termini. Oggetto: assunzione per chiamata diretta presso il ministero. Lettere e telegrammi a Pagani sono arrivati dieci giorni prima che si svolgessero le elezioni comunali di domenica scorsa. Una tornata elettorale che ha fatto registrare il crollo clamoroso della Democrazia cristiana: il partito dominante che nel vecchio consiglio aveva la maggioranza assoluta con il 53 per cento dei voti. La Dc è franata al 32 per cento, di colpo ha perso ventuno punti percentuali e nove consiglieri. Alla perdita della Dc è corrisposta l'avanzata impetuosa, seppure prevista, di socialisti e repubblicani. Il Psi ha guadagnato sette punti, aveva il 17,7 per cento, ora ha il 24,4 per cento; il Pri ha fatto ancora meglio passando dal 3 al 15 per cento, da zero consiglieri comunali a sei.
Di colpo ha perso la Dc, di colpo sono aumentate le azioni di Psi e Pri. L'impennata dei socialisti è vista con circospezione. Nel Psi si è candidato Antonio Zito. Per chi cerca lavoro nella cittadina salernitana Zito è un punto di riferimento. Ex comunista, anni trascorsi nella grigia sezione del Pci. Da poco tempo è passato al Psi. E si è candidato. Un successo strabiliante: secondo degli eletti e una marea di preferenze.
Dice Isaia Sales, capogruppo regionale comunista e capolista del Pci a Pagani: "Uno dei dati che più fa discutere è il fatto che il mercato del lavoro è monopolizzato dalle forze camorristiche. Dietro questo successo straordinario è difficile dimenticare un dato come questo. Il Psi ha fatto l' investimento su quest' uomo, non sul partito. Noi con i socialisti e i repubblicani abbiamo iniziato a parlare di alternativa di governo alla Dc. E' certo però che con persone come queste in Giunta i comunisti non siederanno mai".
Anche il caso dei repubblicani ha fatto discutere. L'attuale capolista del Pri è l'ex sindaco democristiano, il dottor Gaetano Petti. Petti aveva come vice, al tempo in cui siedeva sulla poltrona di primo cittadino (era l'84), un personaggio chiacchierato a Pagani: il professor Alfonso Fezza. Quest'ultimo - a sua volta - ha lasciato la Dc promuovendo una lista autonoma (i cattolici democratici), che però è andata così così: ha portato in consiglio soltanto un eletto. Il professor Fezza, appunto. "Il mio abbandono della Dc è una vicenda amara. - racconta Petti - Il segretario del mio ex partito, Renato Cascone, tempo fa ha denunciato pubblicamente che la Democrazia cristiana è un partito oppresso dalla camorra. Anzi, ha detto di più: nel partito militano persone legate alle cosche camorristiche. Allora io ho chiesto chiarezza, ho voluto capire, ho fatto domande. Non ho ricevuto risposte e sono andato via". Il dottor Petti, medico chirurgo, non è andato via da solo però.
L'hanno seguito molti amici, ("Sa, nelle politiche dell' 87 ho avuto 8300 preferenze, sono molto conosciuto"), due dei quali sono ora consiglieri comunali repubblicani. Sulla vittoria di Petti nella lista del Pri è intervenuta anche la Voce Repubblicana. Il giornale afferma che l'esponente in questione ha ricevuto pesanti pressioni del partito cui apparteneva per restarvi in lista, ma non lo ha fatto, ritenendo incompatibile la propria presenza con quella di altri che la Dc aveva scelto di candidare.
"Non mi abbaglia il successo del Pri ribatte il comunista Sales E comunque, in una società dove domina la camorra, è difficile non trovare il suo segno di riconoscimento anche nel computo dei voti e delle preferenze di quasi tutti i partiti. E' stata la prima volta però conclude anche grazie all' attenzione dedicata dalla stampa nazionale, che in campagna elettorale si è dovuto parlare di camorra. I partiti hanno dovuto esporsi, dire con chi stavano. E per la prima volta si è formata un' opinione pubblica su questo tema".