Da San Bartolomeo a Sant’Anna, dal Convento degli Olivetani a quello Domenicano. La mia aspirazione è soprattutto quella di offrire a Nocera un contributo culturale e tecnico: proporre delle ipotesi senza pretesa di immediata attuazione. In questo caso ritengo, però, ritengo facilmente attuabile la mia proposta, almeno nelle linee generali. Continuo a essere convinto che la città debba dotarsi di più fattori attrattivi capaci di catalizzare l’attenzione su di essa. Uno di questi potrebbe essere l’istituzione del "miglio storico", rendendo con questo finalmente merito alla parte di città di maggior rilievo storico-architettonico.
Sarebbe premiante, a mio avviso, ipotizzare la valorizzazione del sistema monumentale costituito dai complessi conventuali ai piedi della Collina del Parco, dal complesso di San Giovanni in Parco e dal Castello posto sulla sommità, senza tralasciare, ovviamente, la caserma Tofano. In tutto questo una attenzione particolare dovrebbe andare al Borgo che andrebbe riqualificato con un’azione di recupero della sua tipicità attraverso due operazioni: ridando alle costruzioni il loro carattere originario e favorendo la nascita di locali pittoreschi dove svolgere attività artigianali e di ristorazione (in quest’ottica si potrebbe pensare alla creazione di una serie di “slarghi” capaci di accogliere chi volesse sedersi a mangiare, o anche solo per un caffè, prima o dopo aver fatto visita ai complessi conventuali).
Ovviamente questo - a mio avviso - è realizzabile con una amministrazione illuminata che si mostri in grado di porre sul tappeto le grandi questioni della città definendo, al contempo, il quadro delle opportunità per il suo sviluppo.