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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Adelina Tirelli, insegnante nocerina, è una "sardina" convinta. E' scesa in piazza insieme ad altre centinaia di migliaia di persone. Noi di Saleincorpo non condividiamo alcune delle cose che sostiene, ma riteniamo indispensabile comprendere una delle poche vere novità della politica italiana nell'ultimo ventennio.

 

 

Le sardine: chi sono, perché esistono, cosa vogliono? Questi tre quesiti sono quantomeno obbligatori per cercare di capire il perché di un successo improvviso ed esplosivo che ha coinvolto milioni di italiani e riempito le piazze. Chiedere chi sono e voler dare delle risposte precise a queste domande, però, è un esercizio quantomeno velleitario. Questo movimento, nato a Bologna soltanto qualche mese fa, ha trovato il consenso di tanti italiani a cui ancora non si è riuscito a dare una identificazione precisa. Si possono dare, però, delle linee generali, tra le quali sicuramente c'è quella che nelle piazze delle sardine ci sono tanti giovani presumibilmente delusi da questa classe politica.

La seconda ipotesi, che è anche una mia speranza, è che siano stati coinvolti parecchi appartenenti a una maggioranza politica pari quasi al 40%: sono coloro che non vanno più a votare e di cui nessuno parla. Chiedere perché esistono è conseguenziale alla prima risposta. Essendo delusi dalla politica vogliono esistere per dare una speranza, vogliono esistere per chiedere delle regole, vogliono esistere per contribuire a una rinascita morale e culturale di questo paese che ha ormai perso il senso della dignità, della coerenza, della giustizia e dell'onestà. Insomma, la famosa "questione morale" di Enrico Berlinguer. Quello che vogliono è un riassunto di quello già scritto, più 6 punti ben precisi che sembrerebbero cose banali perché naturali come, ad esempio, chiedere alle persone di mangiare con le posate e non con le mani.

Difatti chiedono, al primo punto, che gli eletti vadano a lavorare nelle sedi istituzionali. Chiedono, insomma, di non rubare lo stipendio. Chiedono che i ministri non usino i social network ma i canali istituzionali e  che ci sia trasparenza perché ne fanno un uso improprio, “Papeete docet”. Chiedono di fare informazione pulita, vera e fedele ai fatti. E hanno perfettamente ragione. Non c'è più in giro una qualsiasi fonte giornalistica o televisiva che non sia strumentale a un partito o movimento. Chiedono che la violenza fisica e verbale venga esclusa dai toni politici.

Questi punti significano una cosa su tutte: quanto in basso sia caduto il livello della politica italiana e, nella grande maggioranza dei casi, dei loro rappresentanti. Il sesto è l'unico vero punto politico, quello riguardante l'abolizione dei decreti sicurezza. Con questa richiesta è evidente che il colore del Movimento prende una gradazione tendente al "rosso" e mi fermo qui. Su Salvini, che avrebbe contribuito involontariamente alla nascita delle sardine essendo uno che rappresenta il peggio della politica italiana, faccio mio il pensiero di un noto giornalista: più che paragonarlo a Mussolini, bisognerebbe parlare di Ridolini.