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Ultimo aggiornamento il 19/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Può una provincia povera come quella salernitana permettersi il lusso, tra incompiute e appalti mai partiti, di tenere di fatto fermo oltre un miliardo di euro? E' una questione morale che offende i cittadini onesti. E, tra le altre cose, aumenta il tasso di disoccupazione.

Un dato eclatante quello che emerge dalla bella inchiesta pubblicata oggi da la Città e firmata da Gaetano de Stefano ed Eleonora Tedesco. Per una volta i freddi dati dicono molto di più di tante analisi. I lavori iniziati e mai conclusi sono trenta. Tra questi spicca la metanizzazione di Felitto, centro del Cilento (sette milioni). Poi c'è, ancora una volta, la metanizzazione a Roccadaspide (quesi sei milioni) e il terzo lotto dello svincolo della A3 ad Angri (tre milioni e mezzo).

Sono sono alcuni esempi e tanti altri se ne potrebbero fare. Fino a ora abbiano parlato delle incompiute. Poi ci sono strutture per le quali non si è mai nemmeno iniziato. C'è, per esempio, il raccordo Salerno-Avellino (finanziamento previsto di 240 milioni). E che dire del risanamento del Sarno? (parliamo di 198 milioni). Dulcis in fundo, si fa per dire, ci sono i 130 milioni per la manutenzione delle strade provinciali.

Gli appalti sono bloccati, di solito, per inchieste giudiziarie, problemi procedurali, mancanza di fondi. Rimane il fatto che la collettività viene privata di servizi essenziali per il miglioramento della qualità della vita. E non si capisce mai bene di chi è la colpa.

Tutto questo provoca una paralisi che finisce per diventare, con il passare del tempo, endemica, irreversibile. Probabilmente chi governa, a Roma come a Napoli, dovrebbe mettere al centro del "cronoprogramma" la questione delle opere pubbliche. Il rischio è che accada quello che è successo con l'ospedale di Nocera Inferiore. Ci sono voluti decenni per ultimarlo e, quando è stato completato, era già vecchio. Da qui nuovi interventi e spreco di denaro pubblico. Ecco perché non ultimare un'opera è una questione, ancora prima che economica, morale.