Oggi il sindaco Gambino è decaduto. Secondo i giudici, il votatissimo primo cittadino di Pagani non poteva candidarsi. Certo, resta l'Appello, ma l'impressione è che il Comune vada verso l'ennesimo commissariamento. Noi di Salenincorpo abbiamo sempre detto una cosa e la ribadiamo. Gambino non poteva non sapere che correva questo rischio. Allora, perché si è presentato all'elettorato come il salvatore della patria? Perché non ha spiegato ai paganesi quello che rischiavano eleggendolo? Ha sbagliato, ed è giusto che paghi per i suoi errori.
Ad Angri il commissario c'è già dopo una ingarbugliata vicenda politico-giudiziaria-amministrativa. L'ex sindaco Cosimo Ferraioli aveva una maggioranza. Peccato che gran parte dei consiglieri, con nitida coerenza in verità, non appartengono più al partito o alla lista civica in cui erano stati eletti. C'è stata, infatti, una conversione commovente agli ideali leghisti. Fulminati sulla via di Salvini. Insomma, la poltrona è sempre la poltrona.
Ma, a nostro avviso, il caso più grave resta quello di Sarno. Il sindaco Giuseppe Canfora rischia una sospensione fino a diciotto mesi per la legge Severino. Doveva arrivare una sentenza su una brutta storia di tentata concussione quando era presidente della Provincia e anche lui non poteva non saperlo. Canfora è stato condannato e dovrà fare le valigie, almeno per un anno e mezzo.
Tutto questo avviene a pochi mesi dal voto regionale. Tre comuni acefali, e non parliamo di paeselli sperduti nel Cilento, non hanno una guida. Un consiglio? Gambino, Canfora e Ferraioli sono sicuramente ottime persone, ma facciano un favore ai loro concittadini: spariscano per sempre dalla scena politica.