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Ultimo aggiornamento il 28/03/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Una premessa è necessaria: non abbiamo mai risparmiato critiche al sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, quando pensavamo che le meritasse. Su una cosa, però, non abbiamo dubbi: è una persona onesta con limiti politici, a nostro avviso, giganteschi. Detto ciò, poi ci sono i fatti. Canfora si è beccato una condanna a due anni per tentata concussione quando era presidente della Provincia. I legali hanno già preannunciato il ricorso in Appello. E' una brutta storia legata a presunte nomine "pilotate".

Ora potrebbe scattare la legge Severino e il primo cittadino, eletto appena pochi mesi fa, rischia una sospensione dall'incarico fino a diciotto mesi. Al suo posto subentrerebbe il vicesindaco Robustelli. Una situazione, sotto certi aspetti, simile a quella di Pagani. Laddove, infatti, fosse acclarata l'incandidabilità del sindaco Gambino il Consiglio verrebbe sciolto e si tornerebbe a votare. A Sarno il contesto è meno traumatico, ma resta grave.

Canfora non poteva non sapere che esisteva questo rischio. Allora perché si è candidato o, seconda opzione, non ne ha parlato ai cittadini prima che andassero alle urne? E' l'ennesima prova di immaturità politica. C'è chi sostiene, ma sono solo indiscrezioni, che la scelta per il vice sarebbe ricaduta su Robustelli proprio in vista di questa eventualità. A nostro avviso si tratta di una questione secondaria.

Migliaia di sarnesi hanno scelto Canfora come sindaco e rischiano di ritrovarsi alla guida della città una persona che avevano sì votato, ma non certo per sedere sulla poltrona più importante di Palazzo San Francesco. In questa situazione, forse, sarebbe meglio che l'attuale primo cittadino, senza aspettare la Severino, si dimettesse. Si tratterebbe di una decisione nobile.