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Ultimo aggiornamento il 19/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Un atto di sfiducia che, anche se formalmente da verificare, di fatto sancisce la fine del decennato di Amilcare Mancusi. E’ l’ultimo capitolo di una faida interna al centrodestra che vive da anni tra i tre protagonisti che, fin qui, si sono divisi le cariche istituzionali. La sfiducia nasce dalla scelta strategica diversa adottata dalle componenti del Pdl che, nel corso del tempo, si sono frammentate. In Fratelli d’Italia è rimasta la corrente che fa capo all’ex assessore provinciale Sebastiano Odierna, che ha subito, a dicembre, la scissione del gruppo consiliare, parte del quale è confluita in Forza Italia. Il consigliere provinciale Franco Annunziata, capito di non poter essere il candidato del centrodestra in quanto in minoranza in Fdi, se n’è uscito a dicembre, lanciando la sua candidatura per il sindacato con una civica di sua ispirazione. Forza Italia ha navigato in direzione contraria a Fdi, alleandosi con l’Udc sulla candidatura di Antonio Crescenzo. Solo per questo smacco, Fdi ne ha preteso la defenestrazione degli assessori.
Il sindaco Mancusi, in tutto questo, ha giocato su due tavoli. Dopo aver flirtato con Antonio Crescenzo, è ripiegato su Odierna, candidato di bandiera di Fdi, ma con l’allontanamento di Ignazio Ingenito, storico compagno e due volte primo eletto. La sfiducia, che sembra nata d’impeto, è una pianificazione fredda, volta ad impedire che una fazione possa gestire la macchina amministrativa nella fase elettorale.
Lo scenario che esce da tutto questo è quello di un centrodestra spaccato umanamente e politicamente, con tre candidati di riferimento che vivranno il primo turno come una sorta di primarie che, fin qui, non hanno voluto tenere. In pratica, sono gli stessi attori che, da dieci anni, trovano terreno fertile nell’elettorato locale che, ora, potrebbe essere disorientato, visto che, è stato bruciato un consenso del 75 % del 2009. Le ambizioni delle fazioni del centrodestra, che si sono rincorse e hanno condizionato il livello amministrativo negli ultimi cinque anni, con crisi e crisette continue, potrebbe aver fornito un assist al centrosinistra che, questa volta, si presenta con un candidato forte, che parte da lontano. E’ partita la campagna elettorale con le pedine che si stanno posizionando.

Gaetano Ferrentino