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Ultimo aggiornamento il 27/03/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Pagani è la città dell’Agro dove il fenomeno-droga ha i numeri più alti. O'Sistema, gruppo organizzato con capi, corrieri, gregari e vedette, per tre anni ha convertito un pezzo di centro storico, nel cuore della Lamia allo smercio di cocaina e crack, con una vendita di dodici ore al giorno e offerta collaterale di hashish e marijuana.

 

 

«Vieni llà-bbasc. Fatti il giro. Quanto devi prendere? Dammi i soldi. Solo un pallino addosso e niente più. Lo hanno trovato, quei bastardi. Alle quattro di notte ancora veniva gente». 

 

 

 

In città polizia e carabinieri hanno messo insieme oltre 100 procedimenti per spaccio nel 2016-2017, divisi tra arresti e denunce, con altrettanti sequestri di cui oltre venti superiori al mezzo chilo, compresi i 50 kg di hashish bloccati al mercato ortofrutticolo la scorsa estate, arrivando al blitz di fine ottobre. Al calcolo vanno aggiunte le basi con droga e armi da guerra scovate nel groviglio della Lamia, nel 2015, e nella zona dello stadio, la scorsa primavera. Con decine di fatti singoli sparpagliati nel territorio comunale. Il blitz ultimo contesta l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio quattro anni dopo l’inchiesta Taurania Revenge del 2014, che seguiva a sua volta l’indagine Taurania del 2008: allora la Dda ipotizzava l’esistenza di un clan, il gruppo Fezza-Petrosino, mentre ora O'Sistema appare indipendente, sulla carta, con la gestione affidata a due storici personaggi, già contigui alla stessa cosca. 

 

A Pagani le periferie del Parco Arancio-Bronx, insieme al quartiere delle palazzine, sono zona interessata da pusher con basi individuali. La frammentazione coesiste con il Sistema, non senza problemi: a volte un acquisto da mani sbagliate può costare una minaccia o una mazziata, nei casi più gravi uno sgarro può far scattare un agguato, una intimidazione o un omicidio. Negli ultimi anni parlano chiaro i delitti Venditti-Aziz, contornati da numerosi episodi con uso di armi. 

 

Di fatto, il centro storico di Pagani, città di 35mila abitanti, negli ultimi tre anni è diventato un unicum nel territorio, definito dai Pm “la piazza di spaccio più grande e ramificata dell’Agro nocerino”, sistema gestito con modalità napoletane, chiuso e arroccato con la struttura di un  Cartello dedicato al mercato della droga. Il market è il più grande in un territorio popolato da 285mila abitanti, con 1807 abitanti per chilometro quadrato. L’area dell’Agro nel 2017 ha fatto registrare oltre 500 segnalazioni alla prefettura per consumo di stupefacenti, un numero triplicato di consumatori totali e oltre 450 procedimenti penali per droga, ad alto tasso di recidiva, con un continuo abbassamento dell’età media. 

 

Inquirenti e abitanti sanno che la Lamia è un’enclave, quartiere con regole e strategie, dedicato al mercato della “roba”, cocaina cruda e cotta, con un controllo totale del territorio Buchi, punti di fuga, amicizie, vani e strettoie sono l’habitat dei pusher, che presidiano e nascondono pallini, registrano persone e passaggi, contrastando l’attività delle forze dell’ordine,

 

 

Il problema supera la questione penale, perché la persistenza del mercato degli stupefacenti è sfogo sociale, sul modello delle sigarette di contrabbando, per intere fasce di periferia. Qui il proletariato 2.0 è fuori dalle filiere economiche, vive di lavoro nero, tra disoccupazione, discendenza criminale e la persistenza di cosche organizzate. La droga è il modo più facile, a volte l’unico, per sopravvivere. Aggiungendo a questo scenario i modelli di riconoscimento sociale, gli esempi, il rispetto legato allo status di pusher, l’aura di un boss o di un affiliato, il quadro è completo. E quando un circuito economico funziona con un modello organizzativo efficiente, in grado di fare il mercato, stabilendo prezzi e qualità, le parole Sistema e Cartello sono perfette per descriverlo. 

 

 

 

 

«Se parli ti apriamo la capa. Fatti il giro. Domani non posso farmi la notte. Lo sai che paghiamo a settimana. Quello è bravo, è scetato. Che devi pigliare? Arrivano le guardie. Lo sai chi è quella? La moglie del boss. Meglio che te ne vai da qua»