info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT96G0538776270000000001187 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 19/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Antonio Cesarano, ex vicesindaco di Nocera, è finito in carcere. Secondo l'accusa sarebbe stato il collegamento tra il boss Antonio Pignataro e i candidati al Consiglio comunale, Carlo Bianco e Ciro Eboli, nella vicenda legata alla mensa da costruire al Vescovado.

Inizialmente Cesarano era solo indagato. Poi, sempre stando alle accuse, una conferma definitiva del suo coinvolgimento sarebbe arrivata da Bianco. L'inchiesta del pm della Dda Senatore convince a metà. Nella parte in cui viene ricostruito il tentativo di Pignataro, inspiegabilmente libero, di ricostruire un clan l'accusa è difficilmente attaccabile. Sui coinvolgimenti politici, invece, l'indagine lascia perplessi.

Gli aspiranti consiglieri che avrebbero dovuto beneficiare dell'appoggio camorristico non sono stati eletti. Nicola Maisto, finito sotto accusa per la presunta compravendita di voti, è indagato e, dopo eletto, si è dimesso. Non si sa bene, ma è presumibile che ci sia una richiesta di archiviazione, quale sia stata la sorte giudiziaria di un altro consigliere eletto, Ilario Capaldo, anche lui inizialmente indagato per l'acquisto di voti.

Insomma, molta confusione e un sistema dove l'inchiesta procede a tappe. Le conseguenze sono drammatiche. Non si riesce a capire, per esempio, che necessità c'era di arrestare Cesarano che, detto per inciso, durante l'interrogatorio si è difeso respingendo le accuse. L'attività amministrativa, intanto, ha subito un rallentamento in gran parte legato proprio all'inchiesta. Il tutto ha il sapore di un già visto. Infine, tra qualche giorno, si saprà se l'ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, dopo un tira e molla durato quasi due anni, andrà in carcere. Situazioni diverse, certo, ma resta un dubbio: non sarebbe, forse, il caso di riscrivere le norme sulla carcerazione preventiva?