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Ultimo aggiornamento il 02/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Non donne, solo pezzi di carne. In Italia ci sono stati tanti, troppi femminicidi eppure quello di Giulia ha avuto una ricaduta incredibile. Perché? Prima di tutto bisogna fare attenzione alle parole. La vicenda si consuma in una situazione "normale". Nessuno se la può prendere con l'extracomunitario di turno, il contesto sociale degradato o realtà familiari  difficili. Tutto "normale", insomma. Scoprire che questa "normalità" non è una difesa, anzi, a volte favorisce la violenza dell'uomo sulla donna è stato per molti devastante.

Diciamolo con franchezza: siamo tutti più o meno sessisti. Se entriamo in una banca o in un'azienda e scopriamo che a gestire queste realtà sono donne spesso ci meravigliamo. E qui scappa la seconda parola, la seconda espressione: "Accidenti, questa ditta è un orologio. L'ad deve essere una donna in gamba". Non una "persona in gamba", una "donna in gamba". Considerare la donna una "eccezione" denota una carenza culturale e un deficit intellettuale terribile.

Sono sempre le parole a marcare la differenza. E' sessismo caratterizzare la donna come se fosse un uomo. Quante volte abbiamo sentito dire "quella è una con le palle". Le donne non hanno le palle, santo dio. O, peggio, "sta tizia ragiona come un uomo". Queste parole denotano una violenza terrificante.

Le parole, purtroppo, a volte restano parole. "Patriarcato", "castrazione", "educazione familiare", "cultura", "leggi" e via discorrendo. Un armamentario ideologico di cui, in questi giorni, avremmo fatto volentieri a meno. Se fossimo un Paese appena normale inizieremmo con atti concreti. Cominceremmo, per esempio, a non avere rapporti con quegli stati dove le donne sono peggio di un pezzo di carne da secoli. Pensiamo all'Arabia Saudita, al Qatar, all'Iran o al regime talebano. Atti concreti, coraggiosi, non chiacchiere.

Le parole, sempre loro. Nessuno ha soluzioni in tasca. Nell'immediato si opera su prevenzione e repressione, giusto così, ma non si intravede il bersaglio sul lungo periodo. Questo spaventa perché, alla fine, i predatori resteranno predatori, i pezzi di carne solo pezzi di carne e dovremmo aggiungere ancora tante scarpe rosse in quella piazza che gronda sangue da decenni.