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Ultimo aggiornamento il 01/12/2023

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Ecco cosa sostengono Bankitalia e Corte dei Conti sulla spesa sanitaria prevista dal governo Meloni. Ogni ulteriore commento è inutile.

 

Bankitalia si è soffermata nella sua relazione annuale anche sul tema sanità. “Le tendenze illustrate nella Nadef e l'aumento del finanziamento al Servizio sanitario nazionale indicano che la spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil nel prossimo triennio diminuirebbe gradualmente, al di sotto del livello medio nel quinquennio precedente la pandemia (6,5%)", ha detto Brandolini. "In prospettiva, l'invecchiamento della popolazione italiana, tra i più pronunciati al mondo, e l'associata diffusione di patologie croniche genereranno ulteriori pressioni per un incremento dell'offerta pubblica di prestazioni sanitarie", ha osservato.

"Secondo l'evidenza disponibile, il potenziamento della medicina territoriale, ossia l'erogazione di prestazioni al di fuori degli ospedali da parte di medici e pediatri di base, ambulatori e consultori, potrebbe avere un impatto favorevole sulle condizioni di salute della popolazione più fragile e sui costi complessivi della sanità pubblica. Questa evoluzione - ha aggiunto - è una delle linee prioritarie di intervento nella missione del Pnrr dedicata alla salute"

Corte dei Conti: “Risorse rilaventi ma non sufficienti”

Un tema su cui si è soffermata anche la Corte dei Conti: "Entro i margini di manovra molto ristretti in cui si collocano gli interventi della legge di bilancio, le risorse destinate alla sanità sono certamente rilevanti. Esse non sono tuttavia sufficienti ad invertire il profilo riflessivo già disegnato nel quadro tendenziale", ha detto il presidente della Corte Guido Carlino. "I vincoli che si porranno in futuro sul fronte della spesa portano a guardare con preoccupazione al rinvio nell'individuazione di soluzioni più strutturali ai problemi del nostro sistema sanitario", ha aggiunto.