Cominciamo a pubblicare una serie di flash sullo studio del rischio idrogeologico del bacino idrico del nostro territorio. Le soluzioni proposte di volta in volta tengono conto degli aggiornamenti resosi necessari per i cambiamenti climatici e degli interventi anche di tipo sanitario che dovremo adottare. Studio, progetti e proposte fatte dal “gruppo ambiente eterritorio” di FUTUR 🌻 AMA.
Sul territorio comunale scorrono due corsi d’acqua importanti, il torrente Cavaiola e il fiume Solofrana che confluiscono nell’alveo comune nocerino. La portata di entrambi subisce, e ha storicamente subito, un notevole incremento in caso di precipitazioni eccezionali, in particolare per le piogge di breve durata e di notevole intensità, che hanno provocato e provocano alluvioni con conseguenti danni a persone e/o cose.
La velocità delle acque inoltre, in tali occasioni, dà luogo al trasporto di materiali solidi con modifica delle sezioni dei fiumi. In passato la vetustà degli argini del Solofrana a monte di Nocera Inferiore – da ponte S. Bartolomeo a Montoro inferiore in giù – poneva la città di Nocera Inferiore quasi sempre al riparo da alluvioni perché la fuoriuscita dell’acqua avveniva lungo il percorso senza giungere copiosamente nel centro urbano della città. Nel corso degli anni i Comuni interessati lungo l’asse del fiume a monte di Nocera, com’era naturale, hanno effettuato interventi di rinforzo agli argini trasferendo quindi il problema a valle, in particolare all’altezza della chiesa di San Pasquale, ( Casarzano - Corvi ). Bisogna evidenziare inoltre che, in precedenza, gran parte della protezione idraulica era assicurata da un sistema di numerose vasche di assorbimento e di laminazione distribuite su tutto il bacino.
Queste vasche erano in grado di laminare e smaltire con efficacia le portate di piena che rovinosamente defluiscono verso valle. I vantaggi principali delle vasche consistevano innanzitutto nella riduzione della velocità delle acque con conseguente perdita di energia e nell’assorbimento attraverso sistemi di drenaggio di una parte del liquido.
In località Codola, zona di confine di quattro comuni (Roccapiemonte, Castel San Giorgio, Nocera Superiore e Nocera Inferiore), il Solofrana si biforca in due, Casarzano e Corvi ; quest’ultimo spesso esonda perché gli argini (la sezione/capacità) non sono più idonei alla funzione di contenimento delle portate e perché la pendenza è insufficiente. Per ovviare, in parte, a questo inconveniente sarebbe necessario installare un regolatore di portata nel punto di biforcazione, uno sforatore laterale (non molto lungo seguito da un setto verticale, regolabile o meno, formato da una vera e propria paratoia, in modo che il livello dell’acqua prestabilito a valle non sia superato), nonché una griglia per la captazione di rifiuti voluminosi, evitando l’ostruzione della sezione dei due corsi d’acqua.
A cura di Felice Russo membro del gruppo ambiente e territorio di FUTUR 🌻 AMA