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Ultimo aggiornamento il 18/06/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/853

Matteo Renzi

Mafia e camorra? La colpa è di Renzi. Cadono i ponti e i fiumi straripano? La colpa è di Renzi, anche se si continuano a varare condoni e Salvini, sì proprio lui, votò il Salva Benetton. La corruzione? Colpa di Renzi, anche se la Lega ha rubato quasi 50 milioni di euro di rimborsi elettorali. Pagherà a rate. Gli stupri fatti da stranieri? La colpa è di Renzi.

L'elenco potrebbe continuare all'infinito. Non ho alcuna nostalgia dell'Italia renziana, ma, da un punto di vista anche statistico, non può essere sempre colpa di chi c'era prima. E' impossibile, scientificamente impossibile. Ma veniamo ai nostri giovani eroi. E' colpa di Renzi se non si leggono le carte e alla fine scopri che non puoi bloccare il gasdotto perché ti costerebbe una barca di soldi? E' colpa di Renzi se prometti parchi e verde, ma poi firmi con gli indiani l'accordo sull'Ilva? E' colpa di Renzi se hai un ministro dei Trasporti che ignora che la galleria del Brennero è ancora in costruzione?

In un governo di coalizione, e questo era l'unico esecutivo realisticamente possibile dopo il voto, si fanno compromessi. Chi lo nega è solo ipocrita. Se, però, ci sono tra due forze politiche differenze sostanziali su temi centrali della vita pubblica (pensate a quello che sta accadendo su Tav e prescrizione) il rischio è che si facciano piccoli accordi al ribasso, al massimo ribasso. In questo modo si partoriscono solo leggine inutili e farraginose. Anche questo è colpa di Renzi?

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Paolo Borrometi

Devo confessare che per me Paolo Borrometi era, fino a qualche settimana fa, poco più di un nome. Sapevo che era un giornalista minacciato dalla mafia, da anni sotto scorta. Poi il Corsera ha fatto una operazione meritoria. Per le edizioni Solferino ha pubblicato un suo libro, "Un morto ogni tanto". E' un po' il sunto della sua vita, sotto tanti aspetti incredibile.

Borrometi ha iniziato denunciando la mafia dove non sparava, in quella Sicilia orientale da sempre considerata una sorta di isola felice. Ed è questo il problema. Quando ti occupi di Palermo, come di Napoli d'altronde, devi raccontare guerre e morti. Prendi atto di una situazione e la descrivi. Quando hai un capo intelligente, poi, cerchi anche di interpretarla.

I problemi iniziano quando, come ha fatto Paolo, parli di Ragusa, della sua ricchezza mafiosa e inizi a fare nomi e cognomi, senza sconti. Una sfid...

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Per chi pensasse ancora di vivere in un paese moderno: permettetemi di darvi un modesto contributo tratto dalla mia vita quotidiana. Alcuni giorni fa torno a casa e trovo il portiere allarmato. Mi guarda con preoccupazione. C'è una raccomandata dell'Agenzia delle Entrate, bella pesante. Panico.

Salgo a casa e avviso la nostra collaboratrice domestica di non dire nulla a mia madre. Ha 85 anni e potrebbe avere uno choc. Tengo la raccomandata tra due dita, manco contenesse antrace, e decido di non aprirla. Chiamo mio fratello che fa l'avvocato, lo avviso e gli chiedo di venire a casa. Morto mio padre, d'altronde, la missiva è indirizzata a lui. Per telefono inizia a fare le ipotesi più drammatiche. Insomma, potremmo ritrovarci sotto un ponte per il resto della vita.

Comunque arriva e apriamo il plico. Una decina di pagine, sottolineo dieci, per dirci che mio padre, in relazione alla dichiarazione dei redditi del 2014, aveva diritto a un rimborso. A quanto ammonta? Diciassette euro. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo provo a fare due conti. Questi signori hanno speso soldi per raccomandata, carta e ricerche informatiche per ridarci qualche euro. Senza contare i danni collaterali legati a eventuali contraccolpi psicologici personali e familiari. Che volete farci, è l'Italia ragazzi.

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A volte ci fermiamo chiedendoci cosa siamo diventati. Siamo sempre stati così o, improvvisamente, questo paese ha perso la bussola? Cacciamo lo straniero, discriminiamo i suoi figli, abbattiamo il nemico di turno a colpi di ordinanze di custodia cautelare, difendiamo gli evasori, ignoriamo una grande criminalità che ci strangola e non la percepiamo in tutta la sua pericolosità solo perché non spara più.

Affidiamo il governo a un ragazzino presuntuoso e a un fascista dichiarato. Sputiamo in faccia all'Europa pur avendo un sistema economico disastrato e disastroso. Varano un condono, come hanno fatto tutti, e hanno anche la faccia tosta di chiamarlo "pace fiscale". Minacciano di togliere le scorte a persone minacciate dalle mafie e vogliono imporre una legge sulla legittima difesa che è solo una vergogna. Si affacciano ai balconi senza pudore. Vanno nelle piazze per rivendicare ...

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Luigi Di Maio

Luigi Di Maio non è mai riuscito a laurearsi. Non ha mai lavorato un giorno in vita sua, ma fa il ministro del Lavoro. In più spara minchiate e minaccia. Ha iniziato con l'Unione Europea dicendo che, alle prossime elezioni, le attuali maggioranze saranno spazzate via. Fino a ora, in realtà, lui e la parte peggiore del M5S sono solo riusciti a far quasi raddoppiare i consensi della Lega rispetto alle ultime elezioni. Inoltre i grillini sono in flessione.

Se, poi, qualche parlamentare del M5S esprime perplessità sul pacchetto sicurezza di Salvini ricorda a tutti che va votato e basta. Sui giornali, però, ieri ha superato se stesso. La tesi è questa: i giornali non vendono più perché scrivono fesserie. E' un ciuccio al quadrato. In realtà la crisi della carta stampata parte da lontano ed è legata, principalmente, alla diffusione del digitale. Senza contare che è un problema del m...

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Marco Travaglio

Rispondendo a un mio post ironico sul reddito di cittadinanza un attivista grillino ha sostenuto che l'unico giornalista che dice la verità è Marco Travaglio. Il problema è serio e, naturalmente, in questa storia Travaglio non c'entra. E' bravissimo, promuove con intelligenza i suoi prodotti, fa un giornale oggettivamente molto interessante e diverso dagli altri.

Permettetemi, però, di ricordare i tanti colleghi bravi che non vanno e mai andranno in televisione. Sono cronisti, umili, fanno il loro lavoro con coscienza e sacrificio. Non faranno grandi scoop, ma garantiscono quell'informazione quotidiana, dal taccuino al pezzo di giudiziaria, di cui si nutre una comunità. Sono obbiettivi e giudicano una classe amministrativa per quello che fa.

Sono persone perbene, che, detto per inciso, sanno quanto guadagnano (Travaglio, una volta, incalzato da Gasparri, disse di non r...

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