Editoriali/703
In passato ho scritto più volte di Chiara, la bambina affetta da idranencefalia giunta all’Oasi Maria Madre della Vita, una delle strutture di accoglienza per minori della Fraternità di Emmaus, il 25 ottobre del 2004. Aveva appena 40 giorni e i genitori non l’avevano riconosciuta. Nata con pochi frammenti di encefalo, Chiara non vede, non sente, non si regge in piedi, non può muovere nessun arto, non può camminare, non può comunicare in alcun modo le sue emozioni né le sue necessità.
La bambina dei miracoli – per la scienza sarebbe dovuta sopravvivere pochi mesi o pochi anni – oggi compie 18 anni.
Questa è la prima volta che racconto di lei usando il suo vero nome. Le regole deontologiche, a cui i giornalisti devono rigorosamente attenersi, mi hanno sempre imposto di usare un nome di fantasia. Adesso invece posso chiamarla per nome, perché la bambina dei miracoli, dal suo letto che somiglia a un altare, ha compiuto un altro prodigio: dal 12 maggio del 2022 ha una mamma, un papà e quattro fratelli. Delfina e Gaetano Pandolfi, le mani che da quasi 18 anni si prendono cura di lei giorno e notte, l’hanno adottata. Il 26 ottobre del 2013, la coppia insieme a Chiara è stata ricevuta da papa Francesco nell’ambito dell’incontro mondiale delle famiglie.
L’alimentazione artificiale
Delfina ha un modo semplice e tutto suo di rapportarsi con la gravissima disabilità di Chiara, che dal 21 luglio del 2020 è passata all’alimentazione artificiale. È la semplicità dei piccoli di cui parla il Vangelo. Da 6 mesi la bambina non prendeva peso, aveva perso la suzione ed era alimentata con un biberon. 16 chili di peso per 16 anni di età. «Un grande cambiamento per lei e per noi – racconta –. Chiara era abituata ai tre pasti, alla colazione, al pranzo e al...
Continua a leggereIn molte zone di questo paese lo Stato non esiste e la politica è collusa con le mafie. Un esempio arriva dalla storia incredibile che Antonello Caporale ha raccontato sul Fatto.
Oltre l’immaginabile. Le esequie pubbliche di un figlio del capo clan locale, ucciso per futili motivi, vengono vietate dalla questura in ragione dello “spessore criminale” del papà del defunto, ma omaggiati, con la proclamazione del lutto cittadino, dall’amministrazione comunale.
Bandiere a mezz’asta ieri mattina a Orta Nova, uno dei paesi della provincia foggiana conquistati dalla criminalità organizzata al punto che il sindaco, Domenico Lasorsa, avverte la necessità di stringersi alla famiglia di Francesco Gaeta manifestando, nel modo più solenne e ufficiale, il dolore di tutta la comunità per la scomparsa del figlio Andrea, freddato a colpi di pistola dopo una lite provocata dall...
Continua a leggereLa paura è il filo conduttore che tiene insieme i pezzi di un movente. “Tengo paura che mi fanno fuori” così dice Angelo Vassallo. L’indomito sindaco, il temerario che sfida tutto e tutti, teme per la propria vita nei giorni precedenti la morte. Questo racconta un testimone.
Questo sostengono gli inquirenti che, dodici anni dopo, provano a dare un volto ai colpevoli. Bisogna tornare indietro nel tempo all’agosto del 2010 per comprendere l’oggi. Così fanno gli inquirenti che - lentamente, con fatica - mettono insieme i pezzi di un mosaico complicato. Angelo Vassallo vive momenti di paura in quei giorni. Lo dice Domenico Vaccaro, allora vicesindaco del paesino cilentano di Lustra, che incontra Vassallo il 22 agosto del 2010.
Vaccaro e suo figlio incontrano il sindaco Pescatore ad Acciaroli. È una domenica e l’appuntamento è in un bar. I tre parlano di politica, dell’intenzione del Comune di Lustra di acquisire e gestire un ex edificio scolastico della Comunità Parco del Cilento di cui Vassallo è il presidente. È quello il motivo dell’incontro. I due politici si conoscono da anni, condividono battaglie. Si confrontano sugli avversari e sui politici 'chiaccherati', in odore di camorra. Nelle dinamiche politiche del Parco del Cilento il vicesindaco di Lustra segue la corrente del presidente Vassallo. Almeno questo racconta Vaccaro ai magistrati, il 28 dicembre del 2021, undici anni dopo.
Quella mattina, il destino del sindaco Pescatore non è ancora segnato, così sembra. Eppure c’è qualcosa che già non va. Si parla di politica, poi il discorso vira su altro. Così ricorda Vaccaro che con ‘sollievo’ e per la prima volta scava nella memoria e ripercorre quell’incontro dinanzi ai magistrati della Procura di Salerno prima alla fine del 2021 e poi alcun...
Continua a leggereUna coppia con due figli può risparmiare fino a 3.350 euro all’anno rispetto a quanto spende mediamente – 8.550 euro secondo Istat – comprando i prodotti meno cari in assoluto nei discount più economici. È quanto emerge dall’analisi annuale di Altroconsumo sui supermercati più convenienti nel nostro Paese che identifica i punti vendita più economici nelle diverse città italiane. Secondo i dati – elaborati su un campione di oltre 1,6 milioni di prezzi in 1.171 punti vendita di 67 città – in testa alle classifiche del risparmio ci sono Aldi ed Eurospin.
Due le categorie prese in esame: iper e supermercati e i discount. Se gli ultimi sono ancora i più economici (anche se i prezzi sono in crescita del 5,2%), la concorrenza di iper e supermercati è affidata ai prodotti a marchio commerciale (quelli che riportano il logo della catena), che coprono il 20% delle vendite. Altroconsumo ...
Continua a leggereMorì per un mesotelioma da esposizione ad amianto e ora il ministero della Difesa dovrà risarcire con 1,3 milioni di euro i suoi familiari. Il caso riguarda il decesso del sottufficiale motorista Camillo Limatola, deceduto nel 2013 a 59 anni, dopo essere stato dipendente della Marina tra il 1973 e il 1978 nella base militare della Maddalena, in Sardegna, e di Napoli, città di cui era originario e in cui vive tuttora la vedova, e imbarcato anche sull’incrociatore Vittorio Veneto.
Nel 2011 gli è stato diagnosticato un mesotelioma che non gli ha lasciato scampo. Prima di morire ha ottenuto il riconoscimento di vittima del dovere e la liquidazione della speciale elargizione e dei doverosi riconoscimenti ai familiari, ottenuti dopo numerose diffide del presidente dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona), l’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia. Ritenendo però che il mesotel...
Continua a leggereGli avevano promesso poteri speciali che non gli hanno mai dato. Gli avevano garantito che avrebbe potuto indagare “sulla famiglia politica più inquinata” della Sicilia. L'hanno lasciato solo per centoventi giorni, solo in una Palermo che non aspettava altro che azzannarlo.
L'hanno ucciso quarant'anni fa, la sera del 3 settembre 1982. E con lui la giovane moglie Emanuela Setti Carraro. Una settimana dopo morirà anche il poliziotto della sua scorta Domenico Russo. Un agguato, i sicari imbracciavano Kalashnikov, gli stessi fucili mitragliatori che l'anno prima avevano ucciso i boss Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo.
LA FIRMA DI TOTÒ RIINA
Come prefetto di Palermo è arrivato il pomeriggio del 30 aprile, il giorno dell'uccisione di Pio La Torre, parlamentare e segretario regionale del Partito comunista italiano. Il suo nome per quell'incarico l'aveva proprio s...
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