Editoriali/752
Il 6 luglio 2023, presso la Fondazione Città della Scienza a Bagnoli, si è svolto il Forum Laboratorio Sanità 20/30. L’obiettivo principale di questo evento è stato quello di promuovere un confronto tra il mondo della sanità, quello della ricerca e le competenze tecnologiche. L’aula magna sala Newton ha ospitato la discussione principale con alcune importanti relazioni magistrali, tra le quali quella del direttore generale dell’Agenas. Fa certamente piacere che il veneto Domenico Mantoan riconosca, sulla base dei monitoraggi Agenas, un eccezionale sforzo di efficientamento del Ssn campano, specie negli ultimi due anni durante e subito dopo l’epidemia da Covid-19.
Nella sua main lecture Mantoan ha dichiarato che è stato un gravissimo e ormai ultraventennale errore, mai corretto sinora, quello di ripartire il fondo del Ssn a livello nazionale correggendolo per età, determinando così da ormai oltre vent’anni una grave diseguaglianza tra le regioni, come la Campania, dove i cittadini residenti sono da sempre i più giovani ma, purtroppo, anche i più colpiti da patologie cronico degenerative in età precoce.
Mantoan ha riferito di una simulazione effettuata dove per compensare questo squilibrio si pensava di spostare l’asticella dei più anziani dai 65 anni attuali ai più realistici 75 anni, ma la simulazione effettuata ha dimostrato che gli attuali circa 250 milioni in meno incassati dalla Campania salivano a circa, e oltre, 300 milioni in meno. A livello nazionale la speranza di vita alla nascita nel 2022 è infatti calcolata in 80,5 anni per gli uomini e in 84,8 anni per le donne. La Campania, con valori della speranza di vita di 78,8 anni per gli uomini e di 83,1 per le donne, resta la regione dove si vive meno a lungo. Ci ammaliamo prima di tutti e non ri...
Continua a leggereÈ stupito Filippo Facci dall’onda di indignazione suscitata dall’articolo che ha firmato l’8 luglio su Libero “Dalla droga al risveglio, due versioni opposte” nel quale offende, con un gioco volgare di parole, la giovane donna che ha denunciato Leonardo La Russa per stupro. Come un pugile suonato che non si aspettava reazioni così forti da parte delle sue stesse colleghe, di politici, di associazioni, ha dichiarato “non scriverei più quella frase, non ha portato nulla di buono” e grida al complotto: “Sono un pretesto per attacare il governo. Le accuse della mia ex? Anch’io ho denunciato lei”, riferendosi all’ammonimento che ha ricevuto dal Questore di Milano dopo la denuncia di stalking da parte dell’ex compagna.
Non è la prima volta che il giornalista di Libero banalizza lo stupro, nega il femminicidio e denigra vittime di violenze sessuali oppure si dedica al body shaming ne...
Continua a leggereDe Luca “show”, De Luca mattatore, De Luca fenomeno, De Luca simpatico. Da anni, Vincenzo De Luca insulta chiunque gli capiti a tiro riuscendo nell’impresa di passar come un mattacchione, un istrionico Vittorio Gassman della politica italiana. Uno che movimenta la politica grazie alla battuta pronta.
Mai che venga raccontato per quel che è, o almeno per quel che fa: utilizzare un linguaggio che, in bocca a qualcun altro, sarebbe descritto come linguaggio d’odio e varrebbe richieste di dimissioni bipartisan. E invece De Luca, per quanto si impegni, riesce a non passare mai per un Vittorio Sgarbi (i cui sproloqui ogni tanto gli provocano almeno qualche grattacapo). Ieri De Luca, presentando i palinsesti Rai a Napoli, ha massacrato Bianca Berlinguer e Mauro Corona, appena passati a Mediaset: “Avete tirato questa sòla alla Mediaset con Berlinguer. Sto male a pensare di non poter più vedere quel Neanderthal, quel troglodita che si vestiva come un capraio afghano o un cammelliere yemenita”. Grasse risate, come al solito. Come sempre in questo decennio di sparate, liquidate con il sorriso o persino l’apprezzamento per il tempo comico.
Se ti prendo. “Quel grandissimo sfessato di Travaglio, che aspetto di incontrare per strada al buio qualche volta a Roma… Questo pipì… è scorretto” (2010, in piena campagna elettorale).
Prenderla bene. “Alla Bindi rimprovero la sua esistenza” (27 ottobre 2015, dopo che Rosy Bindi, da presidente della Commissione Antimafia, lo aveva inserito nell’elenco degli impresentabili per le elezioni regionali).
Prenderla bene/2. “Bindi ha fatto una cosa infame, da ucciderla” (16 novembre 2016, rimuginando sulle vecchie frizioni).
Prenderla bene/3. “Miguel Gotor pensavo fosse un ballerino di flamenco, un tanguero” (...
Continua a leggereC’è un progetto che spaventa amministratori e ambientalisti della costiera sorrentina. Prevede la realizzazione di un mega ospedale a Sant’Agnello, paesino affianco alla più famosa Sorrento: cinque piani, 247 posti letto, il piazzale per gli elicotteri dell’elisoccorso. Dovrebbe servire l’intera fascia costiera turistica, da Vico Equense a Massalubrense, Sorrento e Positano comprese. Costerebbe 65 milioni di euro, e per realizzarlo il consiglio regionale della Campania non ha esitato ad approvare una variante al piano urbanistico territoriale, lo strumento che tutela e vincola le aree di pregio paesaggistico.
La dimostrazione della volontà politica di portare a termine il percorso è testimoniata da un altro dato: nel turn over dei direttori generali delle Asl, il governatore Vincenzo De Luca ha spostato Gennaro Sosto dall’Asl Na 3 (competente per la provincia di Napoli) all’As...
Continua a leggereFinalmente il Ministro Schillaci si è espresso a favore dell’istituzione della scuola di specializzazione in Medicina Generale, scuola presente nel resto d’Europa e magari aumentando il valore economico delle borse di studio (attualmente circa 800 euro versus i 1500 euro della specializzazione): si incentiverebbero i giovani medici ad intraprendere la carriera di medici di famiglia.
Il Ministro ha inoltre prospettato l’assunzione a dipendenza dei medici che lavoreranno nelle future Case di Comunità e il passaggio a dipendenza volontario per i medici attualmente a contratto di convenzione, anche se individuare un luogo fisico dove raggruppare i camici bianchi potrebbe mettere in discussione i parametri di capillarità e accessibilità che rappresentano la peculiarità della medicina generale e su questo bisognerebbe interrogare i cittadini.In merito allo status giuridico del medic...
Continua a leggerePomeriggio del 22 novembre dell’anno scorso. Raffaele Imperiale, il camorrista stabiese che è stato tra i più ricchi e potenti narcotrafficanti del mondo, detenuto a Rebibbia dopo più di un decennio trascorso a Dubai tra alberghi di lusso inimmaginabili per chi vive di stipendi e di lavori onesti, guarda negli occhi il magistrato di Napoli che lo ha accompagnato nella decisione di pentirsi, il sostituto procuratore Maurizio De Marco. “Ero stanco, dottò. Ero stanco di fare il latitante. Ero pronto a scappare, avevo i passaporti per la Turchia, ma ero veramente stanco”. Il pm, otto anni di esperienza in Dda ad inseguire gli assassini della faida di Scampia, pare mostrare empatia verso l’interlocutore. “Ogni volta che la vedo, la vedo più sereno”. Imperiale gli affida le sue riflessioni: “Mi sono tolto da un peso, da una responsabilità”.
Il verbale che Giustizia di Fatto ha visio...
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