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Ultimo aggiornamento il 22/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Tra i candidati al Consiglio regionale campano ci sono complessivamente, secondo l'Antimafia, 13 "impresentabili". Nelle liste di Stefano Caldoro compare il nome di Monica Paolino, indagata con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Monica Paolino è solo una delle persone coinvolte nell'inchiesta su politica e camorra a Scafati che ha portato, tra le altre cose, anche all'arresto del marito della candidata, l'ex sindaco della città Pasquale Aliberti. Senza contare che per questo motivo il Consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata.

In sostanza, stando alle tesi dell'accusa, Aliberti e la moglie avrebbero consapevolmente intercettato voti dei clan. Quando scoppiò lo scandalo, per uno di quei paradossi della vita, la Paolino era presidente della commissione regionale antimafia, incaricò che lasciò. Il seggio, però, sbagliando, se lo tenne ben stretto.

Come sempre saranno i giudici a stabilire quale sia la verità. Sul fronte politico la questione è completamente diversa. Stavolta si poteva evitare di farla presentare. Invece la si è rimessa in campo nonostante il reato infamante di cui potrebbe essersi macchiata. Quindi un errore doppio: lei che decide di ricandidarsi e nessuno che la ferma. Senza contare, ed è questione non da poco, che le scelte politiche della Paolino hanno condizionato pesantemente la situazione giudiziaria del marito. E' stata scritta un'altra brutta pagina della storia politica salernitana.