Prima di scrivere questo pezzo non conoscevamo la città di Cherrapunji, in India. E' il luogo più piovoso del mondo. Si arriva a oltre dodici metri e mezzo di precipitazioni in media ogni anno. Qui al Sud siamo lontani da questi record. Eppure, sistematicamente, come scatta l'allerta meteo, le scuole vengono chiuse e i ragazzi restano a casa.
C'è qualcosa di paradossale in questo. Prima, quando c'era una bella giornata di sole, si marinava la scuola anche rischiando provvedimenti disciplinari. Oggi, invece, si possono evitare le lezioni in modo perfettamente legale.
La scelta dei nostri amministratori è chiara: se succede qualcosa non vogliono diventare capri espiatori. E, ironia della sorte, chi non firma le ordinanze di chiusura, come ha fatto il sindaco di Mercato San Severino, Antonio Somma, viene contestato. Resta un dato, però. Le scuole, soprattutto al Sud, sono fatiscenti, senza manutenzione, con insegnanti spesso demotivati e ragazzi che possono pure decidere quando devono essere sentiti dal docente. Si chiama "interrogazione programmata".
In questi ultimi giorni ci sembra che ci sia stata una pioggia, tutto sommato, normale. Esistono delle situazioni nell'Agro a rischio di allagamenti e smottamenti. Allora facciamo una modesta proposta: quando le condizioni ambientali sono critiche si chiudano solo i plessi che si trovano in aree particolarmente esposte. Perché, parliamo di Nocera Inferiore, non riusciamo a capire cosa possa accadere, per esempio, agli studenti del liceo "Vico" se viene giù un acquazzone. Al massimo qualcuno si becca il raffreddore.