Il tormentone social della candidatura di Gino Candela "al" sindaco di Nocera è molto più di una boutade. E' politica pura. Provate ad ascoltare un attimo le sue proposte per la città e ci leggerete dentro tutto l'armamentario demagogico del politicante standard.
C'è la proposta folle, irrealizzabile, ma che colpisce sempre la fantasia popolare (il famoso tunnel che da Casale del Pozzo porta direttamente a Maiori).
C'è il tipico disprezzo per l'autorità (la vigilessa che pensa solo a fare le sfilate).
Ci sono le lamentele, soprattutto quelle dei commercianti, sulla viabilità (Candela vuole abolire tutte "i" ztl).
Ci sono quelle proposte minime, normali, cose talmente elementari che non dovrebbero proprio esserci in un programma elettorale eppure si trovano sistematicamente (il candidato "al" sindaco vuole costruire parchi gioco, campi di calcetto e, addirittura, un "ippotamo").
C'è l'ipocrisia di quelli che, di fronte ai problemi, preferiscono nascondersi (Candela vuole eliminare la prostituzione riaprendo le case chiuse).
C'è il più becero consociativismo delle campagne elettorali di paese (Candela ama tutti gli altri candidati, "siamo tutti amici")
Infine, a differenza degli altri, ha detto prima che, se sarà eletto "al" sindaco, il suo vice sarà Mimmo detto "lo squalo" o "la mafia".
Insomma, cosa vogliamo di più?