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Ultimo aggiornamento il 22/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Questa settimana parte a Ottawa, in Canada, il nuovo round dei negoziati Onu per arrivare a un accordo internazionale sulla plastica. Erano partiti quasi due anni fa in Kenya con ambizione e ottimismo, entrambe condizioni che sembrano essersi sgonfiate con il tempo.

A guidare il nuovo round sarà il ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guilbeault, che di recente ha provato a smuovere questo immobilismo. «Diversi paesi sembrano essersi dimenticati delle ambizioni originarie, cioè l’intenzione collettiva di un trattato che avesse armi per combattere l’inquinamento da plastica ed eliminarlo entro il 2040», ha detto Guilbeault in un’intervista a Climate Home.

Questo accade nonostante quella contro la plastica sia una delle sfide ambientali con più consenso pubblico a supporto. Un sondaggio pubblicato nel report People vs Plastic di Greenpeace ha misurato che il sostegno ...

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Il ministro Provenzano

La questione meridionale rimane un nervo scoperto. E la credibilità del nuovo governo si misurerà anche nella capacità di fermare una deriva disastrosa. Sull'argomento pubblichiamo un articolo di Enrico Fierro apparso sul "Fatto" di oggi.

"Caro Coen, oggi non ti scrivo perché ho da inviare una lettera a Giuseppe Provenzano, 37 anni, ministro per il Sud del nuovo governo Conte. E allora caro ministro Provenzano, so che le interesserà poco, ma non le nascondo che la sua nomina mi fa ben sperare. Lei è giovane, competente, appassionato studioso dei problemi del Mezzogiorno, ma avrà una montagna da scalare. Senza corde e rampini e con molti nemici pronti a renderle difficile l’impresa. Lei si troverà di fronte agli sciagurati progetti di autonomia differenziata, la secessione dei ricchi, l’arma che ucciderà ogni speranza di rinascita del Sud. E dovrà battersi, ma la avvisiamo che anche nel suo partito, e tra gli alleati di governo, troverà poche orecchie disposte ad ascoltarla".

"Sulla sua scrivania, caro ministro, c’è una emergenza che va subito affrontata. Il Sud sta morendo dissanguato, non devo ricordare a lei gli ultimi dati dello Svimez sui 2 milioni di uomini e donne che negli ultimi 15 anni sono andati via. Un esodo che per paesi e cittadine del Mezzogiorno ha il sapore amaro della desertificazione. E allora c’è bisogno subito di politiche concrete per bloccare l’emorragia, un piano nazionale per la restanza. Giri per le contrade di Basilicata, Calabria, Campania interna, parli con i sindaci, ma soprattutto con le ragazze e i ragazzi di quei borghi morenti. Cervelli, ma anche braccia di quella “generazione sotto sequestro” che ha perduto ogni speranza. Convinca i presidenti delle Regioni a far convergere tutte le risorse (e sono tante) in piani di...

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La neo ministra Lamorgese

Riteniamo che i danni causati da Salvini come ministro degli Interni siano stati enormi. Speriamo che l'arrivo della neo ministra Lamorgese contribuisca a correggere una serie di vergognose storture. Sulla questione pubblichiamo un intervento di Enrico Fierro apparso ieri sul sito del "Fatto".

Non invidiamo affatto il prefetto Luciana Lamorgese, la nuova ministra dell’Interno del governo Conte bis. Stiamo parlando di una funzionaria pubblica che ha svolto nella sua carriera compiti di altissimo livello e di grande responsabilità, che ora si appresta a raccogliere una eredità difficile.

 

 

I tredici mesi di Matteo Salvini ai vertici del Viminale hanno lasciato macerie. Il ministero dell’Interno è stato trasformato in uno strumento di propaganda, un diffusore di paure e insicurezza, odio e rancore sociale. La complessa e delicata macchina della sicurezza...

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A noi di Saleincorpo non ce ne frega assolutamente nulla di come finirà la fasulla consultazione degli iscritti per decidere sul nuovo governo M5S-Pd. Parliamo della piattaforma Rousseau. Cosa accadrà? Non sappiamo se i presunti centomila iscritti al M5S, con tanto di certificato, decreteranno la nascita o la morte del nuovo governo. Resta solo una truffa.

La piattaforma è gestita da una società privata che fa capo al signor Casaleggio, notoriamente contrario a una intesa con il Pd. Di Maio spara numeri a cazzo, ma non si è mai capito bene quanti sono gli iscritti. Il voto viene alla fine certificato da un notaio che resta anonimo. Inoltre il sistema non è stato mai immune dagli attacchi degli hacker. Insomma, oltre dieci milioni e mezzo di italiani che alle politiche hanno votato per i grillini sono ostaggio di una minoranza. Alla faccia della trasparenza.

Siccome le premesse sono queste, speriamo che la cosiddetta base del movimento voti contro l'accordo con il Pd. Intendiamoci, quella di Zingaretti è una banda, ma certamente suona una musica meno sinistra di quella di Salvini. E sarà pure vero, come si ostina a sostenere Travaglio, che le uniche leggi serie sono state quelle del M5S. Noi sappiamo che dopo 14 mesi di governo, alle elezioni europee, gli uomini di Di Maio avevano dimezzato i consensi rispetto alle politiche mentre Salvini li aveva quasi raddoppiati. Sembra un po' il confronto Juve-Napoli. Sarri fa il bel gioco, ma a vincere è sempre Allegri.

D'altronde, un movimento che ha carenza di classe dirigente perché i criteri di selezione dei vertici sono affidati a un tasto sul pc poteva partorire solo la piattaforma Rousseau. Una cosa, infine, ci sentiamo di dirla: se dovesse vincere la linea filo governativa i vari Di Maio, Di Batti...

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Di fronte a quello che sta accadendo sulla "Mediterranea" mi vergogno profondamente di essere italiano. Bambini seminudi trasferiti con le loro madri da una imbarcazione all'altra manco fossero pacchi. Poi ci cono i migranti che dovranno restare sulla nave a causa di leggi assurde e controproducenti. E il M5S ha anche il coraggio di dire che i due decreti di Salvini vanno solo modificati.

Vergognatevi. Non avete rispetto dell'essere umano, cavalcate paure irrazionali per raccattare solo qualche voto. E intanto a Roma vi riempite la bocca di parole come "solidarietà", "giustizia sociale", "lavoro ai giovani".

Vergognatevi. Avete deciso, con le vostre firme sporche di guerra e sangue, di non far scendere da una nave questi poveri disgraziati con la scusa del terrorismo. Siete solamente degli imbroglioni patentati. E voi dovreste rappresentarmi? Ma per l'amor di dio. Megl...

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Lucano con il padre

Con un provvedimento che appare sempre più immotivato la magistratura impedisce all'ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, di tornare nella sua città dopo un esilio durato quasi un anno e una inchiesta piena di falle. E non può nemmeno assistere il padre, un anziano maestro gravemente malato. Sulla questione pubblichiamo un pezzo di Enrico Fierro apparso sul "Fatto" di oggi.

"Caro Signor Roberto, poche parole per augurarle tutto il bene del mondo. So bene che per Lei questi sono giorni tristissimi, il suo fragile corpo di novantenne sta combattendo una dura battaglia per strappare altri giorni alla vita. Lei è stato maestro elementare, ha aiutato intere generazioni a crescere. Bambini diventati adulti che si sono affermati, altri che hanno lasciato gli aspri monti della Calabria per cercare pane, lavoro e dignità in mille altrove. Molti si sono ricordati di Lei e dei suoi insegnam...

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La Ferrero, come tutte le grandi multinazionali, prende la materia prima da paesi che sfruttano in modo ignobile i lavoratori. Pensiamo che certi prodotti andrebbero boicottati. Sull'argomento pubblichiamo un reportage di Nicolas Cheviron apparso sul "Fatto" di oggi.

Giresun e Ordu (Turchia). Ceylan Teker non ha mai sentito parlare di Ferrero. Eppure da 11 anni la giovane donna si reca ogni estate sulle rive turche del Mar Nero per la raccolta delle nocciole: parte del suo raccolto finisce di sicuro nei vasetti di Nutella, prodotto di punta del colosso alimentare italiano, che assorbe più di un terzo della produzione turca.

Ceylan aveva 12 anni quando, con la sua famiglia, viaggiato la prima volta dal suo villaggio curdo di Yeditas, vicino a Pervari, nel dipartimento di Sanliurfa (sud–est), fino alle colline verdeggianti di Ordu (nord), il regno della nocciola. Circa 7...

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