info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT96G0538776270000000001187 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 23/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Erano i due pilastri maggiori del cattolicesimo praticato. Italia e Stati Uniti. Paesi con storie e società diverse, ma in cui la fede sembrava trasmettersi solidamente – pur con qualche dimagrimento – dalle famiglie ai figli.

Non è più così. Le indagini sociologiche in America rivelano che l’appartenenza religiosa mostra crepe non irrilevanti. Mentre in Italia quel cattolicesimo popolare di massa, su cui puntavano all’inizio del secolo le gerarchie cattoliche per esercitare ancora un potere di influenza politica, si è andato progressivamente sgonfiando.

L’ultimo libro del sociologo Luca Diotallevi ha un titolo azzeccatissimo: La messa sbiadita. Perché fotografa lucidamente l’affievolirsi inesorabile della partecipazione ai riti religiosi in quanto fenomeno, che non nasce da una contestazione radicale nei confronti della Chiesa come poteva avvenire negli anni Sessanta ...

Continua a leggere

Il sindaco Canfora

Una premessa è necessaria: non abbiamo mai risparmiato critiche al sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, quando pensavamo che le meritasse. Su una cosa, però, non abbiamo dubbi: è una persona onesta con limiti politici, a nostro avviso, giganteschi. Detto ciò, poi ci sono i fatti. Canfora si è beccato una condanna a due anni per tentata concussione quando era presidente della Provincia. I legali hanno già preannunciato il ricorso in Appello. E' una brutta storia legata a presunte nomine "pilotate".

Ora potrebbe scattare la legge Severino e il primo cittadino, eletto appena pochi mesi fa, rischia una sospensione dall'incarico fino a diciotto mesi. Al suo posto subentrerebbe il vicesindaco Robustelli. Una situazione, sotto certi aspetti, simile a quella di Pagani. Laddove, infatti, fosse acclarata l'incandidabilità del sindaco Gambino il Consiglio verrebbe sciolto e si tornerebbe a votare. A Sarno il contesto è meno traumatico, ma resta grave.

Canfora non poteva non sapere che esisteva questo rischio. Allora perché si è candidato o, seconda opzione, non ne ha parlato ai cittadini prima che andassero alle urne? E' l'ennesima prova di immaturità politica. C'è chi sostiene, ma sono solo indiscrezioni, che la scelta per il vice sarebbe ricaduta su Robustelli proprio in vista di questa eventualità. A nostro avviso si tratta di una questione secondaria.

Migliaia di sarnesi hanno scelto Canfora come sindaco e rischiano di ritrovarsi alla guida della città una persona che avevano sì votato, ma non certo per sedere sulla poltrona più importante di Palazzo San Francesco. In questa situazione, forse, sarebbe meglio che l'attuale primo cittadino, senza aspettare la Severino, si dimettesse. Si tratterebbe di una decisione nobile.

Continua a leggere

Nello spaccato dell’antica Napoli per sette anni il prodigio si ripeteva ogni domenica. In ogni strada c’erano segni e passi. In ogni luogo di allenamento, per ogni esercizio del gioco. Il gaucho venuto dall'Argentina attirava a sé la gente, come il ritorno della luce di Dio. Come il credo nel corpo e nel sangue dei santi. Il rito attraeva lazzari e ricchi, lestofanti e padroni e mercanti, facendo a questi felicità, e ai nemici odio e vendetta. Di giorno la gente assediava il re nel suo castello. La domenica celebrava le sfide e le vittorie. Così la povera Napoli, la maledetta Napoli risaliva al cielo, fino ai mondi dei padroni, delle squadre a strisce, delle fabbriche e dell’oppio del popolo. Di notte i camorristi chiedevano conto, esibivano Diego alle feste e lo circuivano d’onori. Lo proteggevano blandendolo come un dono. Le sue foto nelle dimore, negli abbracci di famiglie e clan,...

Continua a leggere

Il Saretto in fiamme

Speriamo che stavolta non spunti il solito esperto a spiegarci i motivi del disagio giovanile. La banda, in gran parte composta da minorenni, che ha dato fuoco al monte Saretto a Sarno è formata solo da delinquenti. E come tali vanno trattati.

Non erano nemmeno nati quando la città fu devastata dalla frana nel 1998. Non hanno conosciuto il sangue, il dolore, l'angoscia e la rabbia. Volevano solo passare il tempo, divertirsi. Hanno, invece, gettato Sarno nel panico. Senza contare i rischi futuri connessi ai delicati equilibri idrogeologici del territorio. 

Non hanno imparato niente, non sanno niente. Per questo la punizione, nel rispetto della legge, deve essere esemplare. Non fosse altro per evitare che altri ci provino ancora. Infine, solo una piccola cortesia: nessuno osi parlare di "bravata", di "ragazzata". Farlo significherebbe dimenticare i morti e offendere i superstiti salvati dal fango. 

Continua a leggere

Vincenzo De Luca

Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio, a toglierlo ci ha pensato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che, in un'intervista rilasciata oggi al "Fatto", lo ha detto senza mezzi termini: "Se per il voto regionale nasce una coalizione civica che non prevede De Luca si può dialogare con Pd e M5S".

Insomma, la poltrona del presidente della Regione Campania non è più così blindata. E' vero che la situazione politica è estremamente fluida, ma se Pd e M5S si accordassero sul nome di un candidato civico l'ex sindaco di Salerno rimarrebbe tagliato fuori. Secondo i maligni un segnale è già arrivato: la mancata nomina a sottosegretario del figlio di De Luca, quel Piero trombato al fotofinish.

Ognuno è libero di fare le sue valutazioni su come De Luca ha gestito la Regione negli ultimi cinque anni. E, nello stesso modo, può piacere o meno il suo modo di fare (noi, fra...

Continua a leggere

Una manifestazione di CasaPound

Facebook ha chiuso la pagina di CasaPound. Contro questa decisione pubblichiamo un intervento di Massimo Fini apparso oggi sul "Fatto". Molte sue considerazioni non le condividiamo, ma riteniamo che rappresentino un contributo importante per discutere del nostro "passato che non passa". A seguire il testo.

"Giovedì scorso, per presentare il mio libro Storia reazionaria del calcio. I cambiamenti della società vissuti attraverso il mondo del pallone, ho partecipato alla Festa nazionale di CasaPound che si teneva in un bell’agriturismo (il meglio della dolcezza delle colline venete) ma parecchio fuori mano e lontano da Verona dove i militanti di questo gruppo hanno una certa consistenza. Evidentemente si era ritenuto opportuno tenerli il più possibile alla larga. C’era moltissima pula. L’ambiente era misto, insieme a giovani che si tatuano da capo a piedi c’erano famigliole con b...

Continua a leggere

Il Comune di Pagani (Foto di Luigi Pepe)

Una volta ogni tanto possiamo dirlo: meno male che c'è Facebook. In questo modo tutti potranno godersi, si fa per dire, lo spettacolo penoso andato in scena nell'ultimo consiglio comunale a Pagani. Durante il suo intervento il consigliere di opposizione, Santino Desiderio del M5S, fa un discorso pacato, equilibrato. Essendo contrario alla dichiarazione di dissesto che, invece, la maggioranza si appresta a votare, chiede di approfondire la situazione: cercare nuove risorse, ridiscutere i contratti, far pagare le tasse ai tantissimi evasori.

Non entriamo nel merito della questione. Il problema è l'atteggiamento di sindaco e consiglieri mentre lui parla: risatine, gomitate, sfottò che sembrano avere un'unica motivazione di fondo: "Ma questo novellino vuole spiegare a noi come si fa politica?". In un paese normale si sarebbe fatta un'altra cosa. Una giunta seria avrebbe discusso l...

Continua a leggere