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Ultimo aggiornamento il 24/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Erano i due pilastri maggiori del cattolicesimo praticato. Italia e Stati Uniti. Paesi con storie e società diverse, ma in cui la fede sembrava trasmettersi solidamente – pur con qualche dimagrimento – dalle famiglie ai figli.

Non è più così. Le indagini sociologiche in America rivelano che l’appartenenza religiosa mostra crepe non irrilevanti. Mentre in Italia quel cattolicesimo popolare di massa, su cui puntavano all’inizio del secolo le gerarchie cattoliche per esercitare ancora un potere di influenza politica, si è andato progressivamente sgonfiando.

L’ultimo libro del sociologo Luca Diotallevi ha un titolo azzeccatissimo: La messa sbiadita. Perché fotografa lucidamente l’affievolirsi inesorabile della partecipazione ai riti religiosi in quanto fenomeno, che non nasce da una contestazione radicale nei confronti della Chiesa come poteva avvenire negli anni Sessanta ...

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La notizia è di qualche giorno fa ma, se si esclude qualche mosca bianca, è passata sotto traccia. In sostanza la famiglia Agnelli ha assunto il controllo di Repubblica. Detta così può sembrare una cosa marginale, ma non lo è. Cerchiamo di spiegare perché, secondo "Saleincorpo", ci troviamo di fronte a un pericolo per la democrazia.

Il gruppo "Repubblica" è una corazzata che include La Stampa, il Secolo XIX, tredici quotidiani locali, quattro periodici, tre emittenti radiofoniche, quattro partnership e una concessionaria pubblicitaria. Naturalmente tutto questo si riversa anche sul web. Ogni giorno, quindi, milioni di persone assumono informazioni da un editore che, come spesso accade in Italia, arriva da altre esperienze imprenditoriali. Oltretutto i trascorsi della famiglia torinese nell'editoria non sono tra i più edificanti. Basti pensare, e si fa solo un esempio, a come, per decenni, sono state nascoste notizie che non erano gradite alla Fiat.

Siamo di fronte a un monopolio. Molti diranno che questo è il modello americano. Negli Stati Uniti c'è il giornale madre e una marea di piccoli quotidiani che presidiano il territorio. Quel sistema, però, è possibile per le tradizioni culturali di un giornalismo che trae la sua forza dagli abbonamenti sul web cresciuti in maniera enorme negli ultimi anni. Il paragone, dunque, non regge. Cosa si può fare? Pensiamo che solo una rete di organi di informazione veramente indipendenti perché traggono la loro forza dal sostegno diretto dei lettori possa fronteggiare uno scenario angosciante.

Come se non bastasse, infine, il governo ha deciso di continuare a finanziare in modo diretto i giornali editi da fondazioni, da cooperative di giornalisti e quelli che sono espressione di minoranze linguistiche. Una p...

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Gambino con la moglie

Sono sospeso dalla carica? Mi hanno interdetto? Non c'è problema, ci pensa mia moglie. Non è una battuta, ma la miserabile realtà della cosiddetta politica nell'Agro nocerino. Tutto iniziò con la signora Monica Paolino, moglie dell'ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. Il marito finisce nei guai per i suoi presunti rapporti con la camorra. Un amministratore, di fatto, bloccato dalla legge. Poi la genialità: se non posso presentarmi io potranno mai dire "no" alla mia signora?

Ha funzionato, ma solo in parte. Monica Paolino è diventata consigliere regionale in quota forzista, ma essendo indagata anche lei per i suoi sempre presunti rapporti con la criminalità, si dimette. Non da consigliere, però, ma da presidente della commissione antimafia. Pensate, era lei a comandarla. Adesso pare che si ripresenterà continuando a causare, indirettamente, problemi seri al marito. Non ci ...

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Alcuni giorni fa abbiamo ospitato l'intervento del penalista Antonio Sarno assolutamente contrario alla riforma Bonafede che, tra l'altro, prevede il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Oggi, invece, per dare un quadro completo delle opzioni in campo, pubblichiamo un pezzo di Massimo Fini apparso sul "Fatto" che sta conducendo una dura battaglia perché il testo del ministro venga approvato, inclusa la controversa questione della prescrizione. E Fini vuole la sospensione. In questo articolo spiega il perché.

 

Il dibattito sullo stop ai tempi della prescrizione alla sentenza di primo grado sarebbe surreale se non nascondesse interessi molto concreti e tutt’altro che limpidi. Chi si oppone a questa legge, in vigore da un anno per processi relativi ai reati commessi dal 1° gennaio 2020, afferma che allungherebbe i tempi del processo. Vero, ma questo avviene su processi già lunghissimi che sono l’autentico nocciolo della questione, di cui parleremo più avanti. Per l’intanto la nuova legge se entrerà in vigore offrirà enormi vantaggi. Con l’attuale regime i magistrati vengono demotivati perché già durante l’iter del processo sanno che il loro lavoro cadrà nel nulla. Lo Stato (cioè noi cittadini) spende un fracasso di soldi altrettanto per nulla. Non c’è la certezza della pena. La parte offesa non otterrà mai alcuna soddisfazione. Per evitare questa legge, che Di Maio ha definito giustamente “di assoluto buon senso”, gli oppositori ricorrono a un escamotage: la legge deve essere subordinata a una preventiva riforma del Codice di Procedura penale.

È come dire: non se ne fa nulla. La precedente riforma, quella curata da Giandomenico Pisapia insieme a uno stuolo di giuristi, ha voluto un lavoro durato dieci anni per partorire per...

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Abbiamo sempre pensato che il livello di civiltà di una società si misura sulla sua capacità di assistere gli anziani. I "vecchi" non sono solo persone, rappresentano storie, vite, esperienze. Sono sangue e merda. Questo aiuto non può essere solo compassionevole. Deve diventare attivo, parte integrante della loro esistenza.

Cominci a capire che qualcosa non funziona quando dimenticano una cosa che gli hai detto un minuto prima, quando cercano una persona che da decenni non c'è più, quando devi razionargli il gelato altrimenti sparisce in una serata. In certi momenti vorresti strozzarli, ma poi capisci che stai sbagliando, che sarebbe un grave errore. Non perderesti solo una persona, ma il pezzo fondamentale della tua esistenza.

Spesso cerchi di convincerti, dopo avere letto le ennesime analisi dove ti dicono che da un punto di vista fisico la persona è sana, che è tutt...

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Che il "Black Friday" fosse un grande imbroglio lo avevamo sospettato da tempo. Ma come nasce? Su quali basi si regge? Pubblichiamo sul tema una lucida analisi di Stefano Feltri apparsa oggi sul "Fatto".

 

L’algoritmo di Amazon, nella sua infinita saggezza, ha deciso cosa sottopormi per il Black Friday: una impastatrice globale Kenwood, 6,7 litri, plastica e acciaio. Non ho idea di cosa sia, ma devo ammettere che sembra un buon affare: soltanto 439,99 euro invece che 950, un risparmio del 54 per cento. Un timer scandisce l’attesa: l’acquisto sarà possibile, alla mezzanotte del Black Friday, la fine del giorno del ringraziamento negli Stati Uniti. Quando gli americani, satolli del tacchino ripieno, si lanciano nel lungo mese dello shopping natalizio. Il timer scorre. Restano poche ore per decidere se il Black Friday è una trappola per gonzi, un’esecrabile orgia di consu...

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Antonio Sarno

Il cosiddetto "pacchetto giustizia" che rischia di minare definitivamente i rapporti tra Pd e M5S, fortemente voluto dal ministro Bonafede, ha uno dei suoi cardini nella decisione di bloccare la prescrizione dopo la sentenza di primo grado. La questione sta dividendo il mondo giudiziario, e non solo quello. Sulla querelle uno dei più noti penalisti campani, l'avvocato Antonio Sarno, ha scritto un pezzo per "Saleincorpo". La possibile riforma, inoltre, ci riguarda molto da vicino. Il tribunale di Nocera Inferiore ha competenza su decine di comuni e centinaia di migliaia di persone. E qualunque scelta si farà le conseguenze le avvertiremo anche qui.

 

Le nuove norme sulla prescrizione che dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio 2020 e sortirebbero i loro primi effetti non prima di cinque anni, cioè dopo la sentenza di primo grado per i reati commessi successivamen...

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