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Ultimo aggiornamento il 24/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Erano i due pilastri maggiori del cattolicesimo praticato. Italia e Stati Uniti. Paesi con storie e società diverse, ma in cui la fede sembrava trasmettersi solidamente – pur con qualche dimagrimento – dalle famiglie ai figli.

Non è più così. Le indagini sociologiche in America rivelano che l’appartenenza religiosa mostra crepe non irrilevanti. Mentre in Italia quel cattolicesimo popolare di massa, su cui puntavano all’inizio del secolo le gerarchie cattoliche per esercitare ancora un potere di influenza politica, si è andato progressivamente sgonfiando.

L’ultimo libro del sociologo Luca Diotallevi ha un titolo azzeccatissimo: La messa sbiadita. Perché fotografa lucidamente l’affievolirsi inesorabile della partecipazione ai riti religiosi in quanto fenomeno, che non nasce da una contestazione radicale nei confronti della Chiesa come poteva avvenire negli anni Sessanta ...

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Uno scorcio di Piazza del Corso

E' successo, anche in modo più grave rispetto agli altri anni. Piazza del Corso, il giorno della vigilia di Natale, è diventata un campo di battaglia. Risse, un locale semi distrutto, spedizioni punitive, droga e alcol a fiumi, sporcizia ovunque e atti di vandalismo. Insomma, quello che spesso accade anche durante l'anno, soprattutto nei week end.

Nocera, di fatto, è diventata un riferimento della movida. Arriva gente addirittura da Napoli. In linea di principio è una cosa positiva. Permette, soprattutto ai commercianti, di lavorare e prospera pure l'indotto. La città, però, perché deve pagare un prezzo talmente alto? C'è da chiedersi se il gioco vale la candela e, soprattutto, quali possano essere i rimedi per porre un freno a questa violenza bestiale. 

Ci vogliono presidi fissi delle forze dell'ordine, come accade in altre città che hanno lo stesso problema. Il fenomeno non verrebbe eliminato, ma lo si potrebbe contenere. Migliaia di persone a stretto contatto tra di loro sono difficilmente gestibili, questo è chiaro. Ma bisogna affrontare Piazza del Corso per quello che è: una vera e propria emergenza, una priorità. Inoltre va garantita la sicurezza delle persone per bene alle quali è "vietato", in certi momenti della giornata, l'attraversamento di tutta la zona. Occorre un segnale forte. Il tempo della comprensione, del "accettiamolo, in fondo accade ovunque", deve finire.

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Il vescovo Giudice

Che il vescovo della diocesi di Nocera-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice, fosse contrario al progetto di costruire, a Pagani, una mega statua di Sant'Alfonso era cosa nota. Al di là dei silenzi imbarazzati, sarebbe bastato leggere con attenzione l'ultimo editoriale di Salvatore D'Angelo, direttore di Insieme, mensile della curia, per capire come stavano le cose. Quello che colpisce è la violenza dei termine utilizzato. Definire "psicopatici" quelli che hanno partorito l'idea sembra un po' troppo anche a noi.

E' come se il vescovo fosse esploso, manifestando una rabbia covata da tempo. Ora l'assessore (fortunatamente ancora per poco) Gerardo Torre, grande sponsor del progetto, ha detto che querelerà il religioso. Si vedrà. Resta intatta l'assurdità di una vicenda che assomiglia sempre di più a una boutade. Per avere turisti a Pagani non sono necessarie opere faraoniche. Bisogne...

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A destra Adelina Tirelli

Adelina Tirelli, insegnante nocerina, è una "sardina" convinta. E' scesa in piazza insieme ad altre centinaia di migliaia di persone. Noi di Saleincorpo non condividiamo alcune delle cose che sostiene, ma riteniamo indispensabile comprendere una delle poche vere novità della politica italiana nell'ultimo ventennio.

 

 

Le sardine: chi sono, perché esistono, cosa vogliono? Questi tre quesiti sono quantomeno obbligatori per cercare di capire il perché di un successo improvviso ed esplosivo che ha coinvolto milioni di italiani e riempito le piazze. Chiedere chi sono e voler dare delle risposte precise a queste domande, però, è un esercizio quantomeno velleitario. Questo movimento, nato a Bologna soltanto qualche mese fa, ha trovato il consenso di tanti italiani a cui ancora non si è riuscito a dare una identificazione precisa. Si possono dare, però, delle linee generali, tra le quali sicuramente c'è quella che nelle piazze delle sardine ci sono tanti giovani presumibilmente delusi da questa classe politica.

La seconda ipotesi, che è anche una mia speranza, è che siano stati coinvolti parecchi appartenenti a una maggioranza politica pari quasi al 40%: sono coloro che non vanno più a votare e di cui nessuno parla. Chiedere perché esistono è conseguenziale alla prima risposta. Essendo delusi dalla politica vogliono esistere per dare una speranza, vogliono esistere per chiedere delle regole, vogliono esistere per contribuire a una rinascita morale e culturale di questo paese che ha ormai perso il senso della dignità, della coerenza, della giustizia e dell'onestà. Insomma, la famosa "questione morale" di Enrico Berlinguer. Quello che vogliono è un riassunto di quello già scritto, più 6 punti ben precisi che...

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Proponiamo un reportage di Enrico Fierro, apparso oggi su il Fatto, dopo il blitz che, in Calabria, ha portato all'arresto di oltre trecento persone. I fenomeni criminali presentano diversità in base alle aree geografiche in cui si manifestano. Quello che, però, sembra essere un dato comune è un grumo nefasto dove trovi insieme, a spartirsi la torta, il boss, l'imprenditore e il politico. Questa gente vuole ammazzare tanto Sud onesto e per bene. Ecco perché l'operazione contro la 'ndrangheta insegna molto, anche a noi in Campania.

 

L’inchiesta su ’ndrangheta, politica e massoneria in Calabria uccide ogni speranza di riscatto dei calabresi. Oltre mille pagine, un film osceno sui rapporti incestuosi tra uomini delle istituzioni, imprenditori, politici, affaristi incappucciati e boss. Una “camera di compensazione” dove si decidevano appalti, incarichi e affari, dove il p...

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Una premessa è necessaria: chi si sente diffamato da un organo di informazione ha tutto il diritto di adire le vie legali ed essere risarcito. Come questo debba avvenire, poi, è tutto un altro discorso. Negli ultimi anni, però, si assiste a un vero e proprio boom di querele anche quando è evidente la loro infondatezza. Naturalmente non c'entra nulla l'onorabilità. Si tenta solo di spillare quattrini e intimidire i giornalisti più tenaci. Questa nuova barbarie sarebbe stata impensabile ai tempi della vecchia Dc, almeno secondo Massimo Fini. La sua analisi, che qui riproponiamo dopo la pubblicazione su il Fatto, farà discutere.

 

 

Uno degli slogan del Sessantotto recitava: “Pagherete caro, pagherete tutto”. Io l’ho trasformato in “rimpiangerete caro, rimpiangerete tutto”. Anche, e forse soprattutto, la Democrazia cristiana. Giorni fa Marco Travaglio ricordava su...

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Il Comune di Eboli

Questa è la storia di Cosimo Fresolone e Luciano Bruno, conduttori del programma "Rassegna stampa" su Radio Città 105 di Eboli. Questa è la storia di una intervista a un politico locale trasmessa in diretta, ma successivamente oscurata e, poi, cancellata. Questa è la storia di come il proprietario di una radio che percepisce un compenso annuo di duemila euro dal municipio per una convenzione decide di tappare la bocca a due collaboratori che hanno dato fastidio all'amministrazione Cariello. Questa è una storia di censura. Questa è una storia che, probabilmente, non sarebbe mai venuta a galla se non fosse diventata un caso sui social.

Il programma si basava su interviste a esponenti politici di maggioranza e opposizione. Tema delicato in un Comune dove fra qualche mese si voterà per eleggere il sindaco. Cosa hanno fatto Bruno e Fresolone di talmente grave? Si sono permessi, fig...

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