info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT96G0538776270000000001187 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 19/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

A un anno dall’omicidio della psichiatra pisana Barbara Capovani per mano di un suo ex paziente, 503 psichiatri e professionisti della salute mentale sottoscrivono le riflessioni di un giovane psichiatra, Stefano Naim, “Basaglia si rivolta nella tomba”, e le trasformano in un appassionato appello a Mattarella. Scrivono: “In queste settimane si è celebrato il centenario di Franco Basaglia, psichiatra e intellettuale, ispiratore di quella legge che, mezzo secolo fa, ha cambiato per sempre nel nostro Paese l’approccio alla malattia mentale, portandoci all’avanguardia del mondo. Ma cosa penserebbe Basaglia della situazione attuale dell’assistenza psichiatrica italiana? I servizi di salute mentale hanno un’importanza cruciale […]. L’Italia non può permettersi di assistere impotente alla loro regressione, processo in atto da anni e vicino a un punto di non ritorno. E noi, operatori impegnat...

Continua a leggere

Poche parole per ricordare la liberazione dal nazifascismo evitando retorica e falsità che spesso inquinano la verità dei fatti. E' bene partire subito da un assunto: chi ha combattuto la dittatura era dalla parte del giusto, chi la difendeva sbagliava. Su questo non c'è processo "revisionistico" che tenga. Detto ciò, ci sono almeno tre aspetti della questione che non si possono negare.

1) Il regime potè godere, e non solo nella sua fase iniziale, di un largo e radicato consenso. Non si trattò di una ubriacatura, ma di adesione autentica.

2) Dall'8 settembre del 1943 al 2 maggio del 1945 in Italia sono state combattute tre guerre. Su queste condividiamo in pieno l'analisi di Claudio Pavone. Il conflitto fu "patriottico" contro l'invasore tedesco, di "classe" tra componenti rivoluzionarie e classi borghesi e, soprattutto, "civile", tra italiani fascisti e italiani antifascisti. Quest'ultimo punto è fondamentale: negare, come per anni pure è stato fatto, che gli italiani si sono sparati addosso è storicamente falso.

3) E' acclarato, e non c'era bisogno che lo raccontasse Pansa, che alcune frange del movimento partigiano si macchiarono di crimini orribili a guerra ormai conclusa. Non è solo il caso drammatico della Volante Rossa. Il fenomeno fu molto più diffuso.

Queste poche righe sono state scritte perché riteniamo che un popolo non debba temere di fare i conti anche con i lati più oscuri della sua storia.

Continua a leggere

Gianluca Vurchio

Sindaco antimafia e infermiere di servizio sulle ambulanze, la storia di Gianluca Vurchio due volte in prima linea: contro la criminalità organizzata e contro il Covid-19. L’immagine di Vurchio, bardato a fine turno, è la fotografia di come gli amministratori, specie nei comuni più piccoli, siano fisicamente immersi negli scenari imposti dalla pandemia. E Cellamare – comune della rete di Avviso Pubblico – seimila abitanti in provincia di Bari, è proprio uno delle centinaia di piccoli comuni dove i sindaci sono a portata di mano, visibili, amministratori di prossimità.

I lettori di Domani sanno che non si deve paragonare la pandemia, le sue ricadute sulla società, a una guerra, ma il personale sanitario quel virus lo combatte. E da amministratori pubblici bisogna equipaggiarsi per bene, perché oltre a quella sanitaria bisogna affrontare anche l’emergenza sociale.

«Un si...

Continua a leggere

Operazione anticamorra dei carabinieri di Napoli che, coordinati dalla Dda, hanno notificato 26 misure cautelari a presunti appartenenti a due organizzazioni criminali che si occupavano di estorsioni e traffico di stupefacenti, acquistando droga anche dalla ‘ndrangheta. I militari dell’Arma hanno anche sequestrato beni per circa 50 milioni di euro. Dalle indagini è emerso che un cantante neomelodico aiutava con la sua musica a reclutare affiliati. I carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, nelle province di Napoli, Salerno, Imperia, Cosenza, Ancona e Reggio Emilia.

Sono due diverse organizzazioni criminali, entrambe originarie di Poggiomarino a essere entrate nel mirino degli investigatori. La prima riconducibile a Antonio Giugliano, detto “o” savariello”, luogotenente del clan Fabbrocino (detenuto nel carcere di Nuoro) e l’altra sorta dopo la scarcerazione del pregiudicato Rosario Giugliano, detto “ò minorenne”, solo omonimo di Antonio. Le indagini hanno consentito di fare luce su una serie di estorsioni e di intimidazioni, con colpi d’arma da fuoco, ma soprattutto su un traffico di stupefacenti. Il clan acquistava la droga grazie ai contatti con la n’drina calabrese dei Pesce-Bellocco della Piana di Gioia Tauro, dalla quale si riforniva di marijuana. La sostanza stupefacente veniva poi trasportata e custodita da incensurati insospettabili i quali utilizzavano anche furgoni di copertura per la distribuzione del caffè quali vettori per movimentare lo stupefacente.

Rosario Giugliano, detto “ò minorenne” dal carcere coordinava i suoi uomini grazie alla compagna, Teresa Caputo, la quale riferiva agli affiliati i voleri del capo appresi durante i colloqui. Gli incontri con Teresa Caputo (...

Continua a leggere

Fabrizio Barca

Stanno arrivando i fondi del Recovery e ancora non si capisce come il Governo intende spendere oltre 200 miliardi di euro. Ecco la lucida analisi dell'economista Fabrizio Barca in un'intervista rilasciata al Fatto.

 

“Se finora il Recovery Plan non è stato trasparente questo non significa che dobbiamo stare fermi. Approfittiamo della sua attuazione per essere protagonisti”. Fabrizio Barca, ex ministro, ex dirigente del Tesoro, ex Banca d’Italia, nella sua “nuova vita” con il Forum Disuguaglianze e Diversità tallona i governi dalla parte della “società civile” e sul Recovery spiega perché non era quello che ci si aspettava.

Che visione ha questo piano, che orientamento delle classi dirigenti esprime?

Una visione non c’è. Ci sono dei titoli europei e delle cose importanti da fare, ma dietro le parole non c’è un’analisi dei punti di rottura e dei punti di ...

Continua a leggere

Maria Rita Gismondo

Era prevedibile e più volte lo abbiamo ribadito. Un numero, ancora non esattamente quantificabile di morti, sono stati provocati dalla pandemia Covid-19 “indirettamente” e l’effetto durerà ancora per anni. Il problema è così vasto e rilevante che se ne è ufficialmente interessata anche l’Oms, che sta provando a calcolare i danni che la pandemia ha provocato sui sistemi sanitari in tutto il mondo. In un report del 27 agosto 2020, Pulse survey on continuity of essential health services during the Covid-19 pandemic (Indagine su come va la continuità dei servizi sanitari essenziali durante la pandemia Covid-19) è l’Oms a mettere in risalto come 9 strutture sanitarie su 10 siano andate in crisi. Su un indice di 25 servizi sanitari tracciati nel sondaggio, in media i Paesi hanno rilevato interruzioni nel 50%.

Le aree con criticità maggiori, e dunque interruzioni, includevano molte a...

Continua a leggere

Angela Crudele

Dall’inizio della pandemia di Covid-19 abbiamo avuto chiaro che una efficiente medicina territoriale è fondamentale per combattere il Coronavirus e per assistere i pazienti anche all’interno delle loro abitazioni, evitando un sovraffollamento nei reparti ospedalieri dedicati. Nel momento attuale siamo disorientati per i disservizi del nostro sistema sanitario. All’inizio si è costatato lo sbandamento legato al mordere dell’epidemia, nel nostro paese prima che altrove in Europa, poi, dopo più di un anno, è sotto i nostri occhi l’arrancare del programma vaccinale.

E spesso, nostalgicamente, abbiamo ricordato una brillante proposta dell’on Livia Turco, avanzata già nel 2007, ma poi mai realizzata in modo compiuto e diffuso, probabilmente affondata nel “mare magnum” della nostra burocrazia, bloccata negli atti di indirizzo e di programmazione nazionali e regionali, scarsamente app...

Continua a leggere