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Ultimo aggiornamento il 28/03/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Licenziata mentre era in malattia, un tumore che ora la costringe a vivere in un hospice, piena di debiti, in attesa del Tfr e della liquidazione. È il caso di Anna Vitiello, insegnante di Scienze Motorie, 54 anni, torinese, che si è rivolta al sindacato Cub scuola e ricerca per chiedere assistenza. La docente ha scoperto nel 2017 di essere malata, ma ha continuato a insegnare e tre anni fa è passata di ruolo. “A dicembre 2022 – racconta l’insegnante – il cancro non mi permetteva più di fare tutte le ore di servizio pertanto feci partire la malattia, successivamente chiesi la visita collegiale per poter richiedere la pensione di inabilità al lavoro”. Il 5 ottobre è in effetti arrivata la dichiarazione di inabilità.

Due mesi prima era però scaduto il suo contratto in un istituto scolastico ed era rientrata nella sua scuola di appartenenza, l’Istituto Superiore Primo Levi di Tor...

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Roberto Scarpinato

Sta facendo discutere molto la proposta del processo penale proposto dal ministro Cartabia. Sulla vicenda che investe l'Agro sede dell'importante tribunale nocerino proponiamo un'analisi del magistrato Roberto Scarpinato apparsa sul Fatto.

 

Alcune modifiche alla legge Bonafede sulla prescrizione, previste nel testo emendato dal governo e approvato dal Consiglio dei ministri, presentano profili di irragionevolezza tali da lasciare stupiti.

Mi riferisco alla disciplina che prevede l’estinzione del processo per improcedibilità dell’azione penale qualora il grado di appello non sia definito entro due anni e quello di Cassazione in un anno, e ciò a prescindere dai termini di prescrizione del reato e dalla durata del primo grado. Così anche per reati per i quali il codice penale prevede un termine di prescrizione molto lungo in considerazione della loro gravità e che sono stati definiti in primo grado in pochi mesi per direttissima o con giudizio immediato, viene sancita l’improcedibilità malgrado sia decorsa una frazione di tempo – pari nel minimo a 2 anni e un giorno – molto inferiore al tempo di prescrizione e a quello ritenuto ragionevole dalla legge Pinto per la definizione dei processi. Si perviene in tal modo a risultati irrazionali. Un esempio. Poniamo che Tizio, con giudizio direttissimo, sia stato condannato dal Tribunale per rapina con sentenza emanata a distanza di sei mesi dalla data di consumazione del reato. Se in appello la durata del procedimento sfora i due anni, anche di un solo giorno, il processo si estingue con tutte le conseguenze del caso. Non si comprende la logica di tale soluzione. Per il reato di rapina il termine di prescrizione è di 12 anni e 5 mesi, il che significa che lo Stato ha stabilito nel codice penale che occo...

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Jorge Nestor Troccoli

I giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno confermato le condanne all’ergastolo per omicidio plurimo nei confronti di 14 ex alti ufficiali, esponenti delle giunte militari e dei Servizi di sicurezza di Paesi sudamericani, al potere tra gli anni ’70 e ’80, legati al cosiddetto ‘piano Condor‘, che ha eliminato fisicamente decine di migliaia di oppositori politici. La sentenza riguarda ‘desaparecidos’ di origine italiana, rapiti e uccisi in Sudamerica negli anni delle dittature militari. Sette persone che erano state condannate in primo grado e in appello sono risultate nel frattempo decedute.

Fra i condannati c’è anche Jorge Nestor Troccoli, l’unico attualmente residente in Italia, a Battipaglia, ex membro dell’intelligence uruguayana legata all’allora dittatura del suo Paese. A questi ergastoli vanno poi sommati quelli di tre militari cileni condannati a Roma p...

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Beppe Grillo

Se mi venisse richiesto di spiegare perché sono e mi dichiaro seguace del Movimento 5 Stelle, educato nelle scienze tecnologiche qual sono stato, avrei dei problemi a rispondere. In tutti i sentimenti e le sensazioni di un essere umano le cose possono essere “spiegate” solo fino a un certo punto: da quel “punto” in poi la razionalità diventa oscura, opaca, indecifrabile.

Io sono profondamente antifascista: perché? Sì, è vero, nella mia ormai lunga vita ho letto molto al riguardo, libri di matrice fascista e antifascista. Anzi, posso dire che fino ai quindici/sedici anni (sono nato nel 1938) io ero un fascista convinto: l’onore, la patria, la disciplina… erano i miei valori fondanti. Poi, come per incanto, ho scoperto in me una forte vocazione socialista, democratica, piuttosto rigorosa: l’onore, la patria, la disciplina… sono tuttora i miei valori fondanti, ma non sopporto gli autocrati.

Addio democrazia, e la democrazia, ancorché difettosa come ogni prodotto dell’uomo è pur sempre una enorme conquista umana, imperfetta, ancora in formazione, “on the road”, ma pur sempre positiva e, consentitemelo (a me di ispirazione socialista), perfettamente sulle orme degli insegnamenti straordinari di Gesù Cristo che raccomandava al mondo di proteggere il debole, di riservargli pari dignità rispetto al potente in un quadro di giustizia e di fratellanza. (mi riferisco al Gesù Cristo “uomo”, secondo me il più grande “uomo” nato su questa terra. Il mio rapporto con Gesù Cristo “Figlio di Dio” nulla ha a che vedere con queste righe e ogni atteggiamento personale al riguardo fa capo a questioni attinenti al “credere” o il “non-credere” di ciascuno di noi).

Poi apparvero sulla scena due Beppe Grillo. Il primo Grillo “comico” e, in seguito, il secondo Grillo “po...

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Giuseppe Di Matteo

Il piano viene eseguito il 23 novembre 1993, guarda caso proprio il giorno in cui inizio a lavorare alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Sono passati dieci giorni dalla riunione di Misilmeri. È un martedì pomeriggio, giorno di maneggio. Giuseppe è nella sua stanzetta. Fa le prove con la tastiera a fiato che sta imparando a suonare nell'ora di musica, a scuola. La madre lo chiama: «È ora!». Il ragazzino lascia lo strumento sul letto e si prepara per la lezione di equitazione. Non gli fanno mancare proprio niente. Da quando suo padre, poi, è stato arrestato, la madre e il nonno lo riempiono di coccole e di attenzioni. È sempre un po' chiuso e taciturno, raramente sorride. Gli piace, però, andare a cavallo: è la sua passione. Gli hanno regalato un puledro, un bel sauro bruno che adesso è cresciuto e risponde a tutti i suoi comandi. Salta gli ostacoli come se avesse le ali.

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E' da diverso tempo che penso a quanto il mondo della letteratura sia ormai un rifugio per “pochi eletti”, soprattutto tra i giovani. Non perché gli argomenti trattati nelle diverse produzioni siano eccessivamente complessi, anzi (oggigiorno vengono stampati libri di una banalità disarmante), quanto piuttosto si è totalmente perso l’interesse per il libro in sé e per sé. Le biblioteche non sono più luoghi affollati, le librerie sono trattate quasi alla stregua dei negozi per idee regalo, e spesso relegate alla ricerca dei presenti per i più piccoli. Eppure, gli spunti ci sono e sono tutt’altro che pochi.

Libri di tutti i generi con contenuti davvero intriganti, storie ben tessute ed articolate, scritte come si deve, con frasi e periodi ben studiati. Oltre ai grandi classici, esistono intere schiere di tomi e testi che valgono la pena di essere almeno sfogliati. Ne esistono di ...

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Vincenzo e Roberto De Luca

Cuore in gola e paure superate. “Ho preso un proiettile vagante che forse non era rivolto direttamente a me”. Lo ha detto Roberto De Luca, ex assessore di Salerno, figlio di Vincenzo De Luca. È tornato a Salerno da scrittore venerdì sera. Ospite di un festival letterario foraggiato dalla Campania del padre e che è stato fonte di polemiche scatenate da Roberto Saviano, che ha rinunciato alla sua ospitata al Festival di Ravello perché sgradita al governatore. De Luca jr. verrà applaudito sei volte. Giocava in casa.

Il proiettile, metaforico, era sparato al padre. Era l’alba del 2018 e di lì a poco si sarebbe votato per le politiche e Roberto De Luca si dimise all’esplodere di uno scandalo. Aveva ricevuto nel suo studio di commercialista un faccendiere dei rifiuti munito di telecamerina nascosta che prometteva tangenti a chiunque e fece lo stesso con l’intermediario dell’appuntam...

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